Il mio medico, appurato che ormai sono diventato un tipo ansioso, mi ha prescritto una visita

Emeriti, sono quasi tre mesi che io soffro di quelli che possiamo definire "attacchi di panico". Inizialmente si era pensato che si trattasse di un problema cardiologico, per cui ho svolto i relativi esami di routine (elettrocardiogramma, visite cardiologiche, ecocardiodoppler, monitoraggio della PA).
Ci tengo a precisare che sono un soggetto iperteso (a causa di familiarità, obesità e probabilmente anche per una questione ansiosa), per cui attualmente mi curo con un farmaco antiipertensivo.
Bene, inizio dal principio. Una sera di ottobre ho avuto un'extrasistole che mi ha spaventato e mi ha portato ad uno stato d'ansia intenso (un leggero senso di derealizzazione e di fame d'aria o una mancata sincronia tra cervello e polmoni).
Ho avuto altri episodi di questo genere, che come sintomatologia presentavano elevati valori pressori, cardiopalmo, senso di intorpidimento a mani e viso, vampate di calore in zona collo/viso, fame d'aria, brividi e spasmi muscolari, per cui il medico di turno della guardia medica mi somministrava un farmaco per diminuire la PA pi bomazepan.
Attualmente sto facendo una cura "casalinga" di 15 gtt di Lexotan 2.5 mg mattino e sera.
Siccome spesso ho quelle che personalmente definisco "vertigini", il mio medico, appurato che ormai sono diventato un tipo ansioso, mi ha prescritto una visita psichiatrica con la causale "ATTACCHI DI PANICO".
Ora, entrando nel personale, io sono fidanzato da più di un anno con una ragazza che, per quanto possa voler bene e per quanto possa essere brava, ha influito particolarmente sulle scelte che ho fatto in quest'anno e passa di fidanzamento.
Essendo molto legato alla mia famiglia, com'è naturale, è stato "doloroso" andarmene dal nido materno, tuttavia queste sono cose che si superano non appena ti crei un'altra vita. Quindi mi sono trasferito a Milano per trovare lavoro e convivo con la mia ragazza, suo padre e suo fratello minore. In un anno non sono riuscito a trovare nessun impiego, cosa che mi ha demoralizzato tantissimo. In me si è creato un senso di malinconia e solitudine perché non ero più felice e soddisfatto. Anche il rapporto con la mia ragazza è andato vacillando (zero rapporti sessuali, poco dialogo, poco interesse). Inoltre, durante quest'anno a Milano, ho dovuto affrontare due o tre problemi che mi ha creato la famiglia della mia ragazza, ma per il bene che le volevo non sono davvero riuscito ad andarmene da quella casa prima di avere i miei "attacchi".
Ora sono tornato a casa dei miei, che ritengo ancora casa mia, e l'idea di tornare a Milano mi da' la nausea. Basti pensare che i forti attacchi di panico che ho avvengono esclusivamente a Milano, dove mi sento solo perché la mia ragazza lavora, vive in uno di quei paesini sperduti della provincia di Milano, sono solo in casa senza uno scopo e con uno stato di malessere generale dovuto all'ansia.
Sin da bambino sono sempre stato un tipo ansioso, ma ora sono ipocondriaco.Una visita psichiatrica a cosa porterebbe?
Grazie.
[#1]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Porterebbe alla definizione e perfezionamento della diagnosi con la proposta di una cura, non casalinga, ma mirata alla risoluzione della problematica e alla riduzione del rischio di ricadute. Tenga presente che le benzodiazepine, ossia i farmaci ansiolitici che assume attualmente, non possono essere assunti per periodi prolungati.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Mia madre assume Paroxetina da ormai 5-6 anni. So che il principio attivo è diverso e moto più potente delle benzodiazepine.
Dottore, l'ier dallo psicoterapeuta è meglio svolgerlo a Milano, città che ho eletto a mia "nemica psicologica" o nella mia città?
[#3]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Si dovrebbe svolgere dove lei risiede. Non so se lei possa scegliere dove ridiede in base alla psicoterapia.
Cordiali saluti
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