Evoluzione della psicosi?

Gentilissimi Dottori buongiorno. Vi scrivo in merito ad un forte dubbio che,oramai da anni, mi vorrei togliere. Premetto che non ho mai avuto una risposta esauriente dai medici psichiatri ospedalieri o assistenziali (cps) dai quali sono seguito o forse sarebbe meglio dire che non ho mai esplicitato in maniera corretta la mia domanda.
Arrivo al dunque: circa venti anni fa, dopo il servizio militare, sono caduto in una depressione profonda e diagnosticata, curata ma mai risolta. Da allora ho girovagato, come tanti, tra farmaci e specialisti senza mai smettere di assumere terapie ma modificandole in base alle esigenze, effetti collaterali, inefficacia.
Da allora ho cominciato ad istruirmi sui disturbi psicotici che mi venivano diagnosticati . Nel 2008 la diagnosi era Disturbo bipolare nas poi vari altri ricoveri dove confermavano un disturbo affettivo di personalità. Insomma posso dire che comincio a farmi un'idea mia della malattia psichiatrica (ma questo è solo un mio parere). La domanda che vorrei Porvi è questa: la malattia psichiatrica può evolvere e mutare nel tempo? Da un disturbo di personalità ci sono delle probabilità che il suddetto disturbo si muti in schizofrenia o in patologie schizofreniformi(mi si passi il termine)? Attualmente assumo: Depakin 500mgx3 + mirtazapina 10mg + invega 3mg + delorazepam 2mg la sera + zolpidem la sera e per una forte ricaduta ho iniziato un ciclo da 10 i.m. Samyr 400mg.
Non vi nascondo che sono anche preoccupato per l'assunzione dell'invega che avendolo già assunto mi dava irrequietezza motoria molto fastidiosa e debilitante e anche per questo Vi chiedo un consiglio: come alleviare la suddetta irrequietezza qualora si rimanifestasse (si tenga presente che ora ne assumo 3mg e l'irrequietezza ed insonnia si manifestavano quando ne assumevo 6mg/die.).Vi ringrazio anticipatamente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Quest'idea che i disturbi mentali mutino in maniera libera è forse legato al fatto che non si ha l'idea che a queste diagnosi corrispodano delle malattie, così come le malattie di altro tipo.
Le è stato diagnosticato un disturbo bipolare, e la terapia in effetti è quella di un disturbo bipolare. Le diagnosi di disturbo di personalità sono su un altro livello, quindi sono un altro modo di definire un aspetto degli stessi disturbi, ma sono diagnosi non molto chiare nella comunicazione da medico a medico, e soprattutto non chiare nel tipo di cura utile.

Le sono state spiegate le cure per il disturbo bipolare, e il tipo di funzione che hanno rispetto ai meccanismi del disturbo ? Lei infatti parla di psicosi e di depressione, e non fa cenno alle fasi maniacali.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Attivo dal 2009 al 2015
Ex utente
Innanzitutto grazie per la Sua tempestività e disponibilità.
Le rispondo: si mi sono state spiegate ed ho anche approfondito ampiamente l'argomento in maniera autonoma da autodidatta(per mia formazione professionale comprendo abbastanza bene le dinamiche dei farmaci).
La seconda domanda: di fasi maniacali nel vero senso del termine non ne ho mai avuti, ma un noto psichiatra primario di un ospedale milanese, dietro pagamento in regime privato (la visita con lui in persona sarà durata circa dieci minuti) di circa 300 euro, ha e ne sono convinto tuttora, confuso dei periodi di benessere (dove credo sia automatico prendersi cura del giardino, dormire un'ora in meno per fare una scampagnata ecc. ecc..) con delle fasi maniacali.
tuttora combatto con gli psichiatri che mi seguono nel cercar di far capire che di maniacale non c'è nulla, c'è solo depressione con ideazioni sempre più ossessive e bizzarre ed altamente debilitanti.
esempio: nell'arco della giornata posso restare chiuso in stato quasi catatonico (compreso al lavoro dove in alcuni giorni non scambio nemmeno una parola) a fantasticare su fughe all'estero in paradisi tropicali lasciando il lavoro, mi ossessiona la gelosia verso la mia compagna(pur sapendo la sua onestà), il fatto è che questi sono solo esempi, ma le garantisco che in periodi alternati di circa venti giorni ricado in stati disastrosi dove assumo benzodiazepine per poter dormire tutto il giorno e dimenticare non so che. I pensieri diventano, come dicevo, ossessivi, e nasce un'irrequietezza debilitante. Ad ogni modo posso confermare che il male si fa davvero sentire e che i pensieri non sono per nulla edificanti. Devo aggiungere che in passato mi sono anche procurato lesioni gravi(ustioni) e circa un anno fa mi sono rotto un bicchiere in testa al culmine di un litigio con la mia ex moglie, tre anni fa una frattura del quarto metacarpo per un pugno sul muro perchè esasperato dal dolore interno sempre in seguito ad un diverbio con la mia ex moglie. Da queste considerazioni nasce la mia domanda e il mio dubbio sul fatto di non essere bipolare e che forse andrebbe rivista la diagnosi.
Grazie.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

tutto può essere, però solitamente le persone non identificano bene le proprie fasi maniacali attenuate, e talvolta neanche quelle piene. Anche perché le descrizioni che trova facilmente internet non corrispondono così come sono alle forme più frequenti di fasi eccitatorie. Spesso chi è in fase maniacale si descrive come ansioso, con pensieri ossessivi e spesso di definisce "depresso".
Può chiedere un secondo parere, anche perché (anche ammettendo che di disturbo bipolare si tratti) non necessariamente deve essere impiegato un farmaco antipsicotico (se non ci sono sintomi psicotici), che tra quelli possibili è quello con effetti collaterali più pesanti.
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dopo
Attivo dal 2009 al 2015
Ex utente
Gentilissimo Dr. Pacini e colleghi premetto che in tutti questi anni ho sperimentato sulla mia pelle il "restare scoperto" da farmaci antipsicotici e non sono stati momenti propriamente felici. Assumevo Seroquel poi sospeso per effetti collaterali molto marcati, aumento ponderale(sono arrivato a pesare 110kg) e dislipidemia alle stelle.Trascorso alcuni anni senza antipsicotico poi la necessità di reintegrarlo. Introdotto quindi lo Zyprexa; stessi problemi del Seroquel (anche a dosaggi minimi).
Adesso, da due giorni si riprova con Invega da 3mg ma effettivamente mi sento spaventato sopratutto per gli effetti cardiaci(comunque io non ho patologie cardiache)e per gli effetti muscolo-scheletrici. Mi spaventa molto l'irrequietezza e l'insonnia infatti mi piacerebbe sapere se ci fosse qualche rimedio per l'irrequietezza, qualora si manifestasse.
Non per ultimo lo Zyprexa e il Seroquel mi davano dei fastidiosissimi disturbi proprio lì in basso, dove e quando si vorrebbe stare bene (naturalmente sto parlando di difficoltà erettili, calo o assenza del desiderio, anorgasmia).
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Intende senza antipsicotico ma con altra cura che invece continuava ?

Comunque tra gli antipsicotici ce ne sono altri che sul versante dell'aumento di peso e delle in parte conseguenti dislipidemie sono meglio tollerati.

Le fasi che ha comprendono sintomi psicotici (deliri, allucinazioni)?
[#6]
dopo
Attivo dal 2009 al 2015
Ex utente
Gentilissimo Dr. Pacini, per "senza antipsicotico" intendo dei periodi dove la terapia veniva impostata solo con antidepressivo ssri tipo Escitalopram+litio+ le solite benzo.
L' ssri, come noto, mi giova molto sul piano della depressione ma mi penalizza grandemente sul fattore sessuale (effetti che con la Mirtazapina seppur molto meno efficace non osservo).
per quel che riguarda le fasi posso dire che, se mi dovessi osservare, mi trovo in una via di mezzo ossia, posso aver presente come è la realtà che mi circonda ma spesso(riferito alle crisi che si manifestano anche spesso 10-20 giorni una dall'altra e sopratutto nei fine settimana)mi perdo in congetture e pensieri non buoni e continuo a ripetere alla mia compagna le stesse domande in attesa di risposte che mi tranquillizzino e le domande riguardano la gelosia in maniera ossessiva.Mi capita anche di pensare di ferirmi come è già capitato, di pensare di non tornare più al lavoro(anche se occupo una buona posizione), di scappare da solo. Sono incapace di rilassarmi davanti alla televisione e non trovo pace perchè pur non volendo far niente non trovo niente da fare e allora assillo la mia compagna.
Lo stato delirante io lo riferisco a questa inquisizione che metto in pratica ma questo è un esempio che mi viene in questi momenti, probabilmente ci sono stati periodi dove il pensiero era dirottato su altri argomenti.
Poi per quel che riguarda la percezione senza oggetto posso dire che si associa o meglio precede la fase di semidelirio, perchè se dico cose non sensate è perchè vedo cose non sensate.
Posso dire che la mia vita è comunque sempre pervasa da stati ossessivi, oggi mi preoccupa il lavoro,domani il lavoro non lo voglio più, oggi sono possessivo, domani andiamo in club privè. Rimane il fatto che sono sempre in ricerca di aiuto, molte volte vorrei abbandonarmi perchè il semplice vivere mi pesa in maniera assurda.
C'è da aggiungere che quotidianamente bevo circa 750 cc di vino, la sera, e questo aumenta la probabilità di cadere nelle trappole della vita.
Comunque in questo preciso istante non riesco a rispondere alla Sua domanda su deliri e allucinazioni semplicemente perchè sto bene. Se me lo avesse chiesto domenica scorsa le avrei fatto un trattato, ne sono certo.
Per aiutarmi a spiegarmi meglio Le chiedo di farmi alcune domande che comprendono fasi deliranti e allucinatori (naturalmente se lo desidera e ne ha voglia).
Ad ogni modo non sono ancora riuscito a capire se la malattia può evolvere o mutare. Mi sembra solo di aver capito che possono coesistere differenti disturbi su assi diversi.
Grazie ancora.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Quel che riferisce non indica in maniera chiara fasi allucinatorie o deliranti, nel caso è bene che lo discuta a quattr'occhi col medico, si riesce solitamente a capire bene in uno scambio diretto.
Le terapie antibipolari possono anche utilizzare più di uno stabilizzatore d'umore in assenza di antipsicotico, questa è un'alternativa. L'antidepressivo è da riconsiderare, perché può facilitare il succedersi di queste fasi alterne.
Le diagnosi più che altro coesistono sugli assi diversi, e i disturbi sono diagnosi. Le malattie più semplicemente possono comportare fenomeni che poi si distribuiscono su più diagnosi, ma il meccanismo portante o comunque più centrale a volte è quello umorale.
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dopo
Attivo dal 2009 al 2015
Ex utente
Devo rirngraziarLa per la Sua pazienza e disponibilità.
Mi ha aiutato a chiarire alcuni aspetti e, per ora che sto bene, è riuscito con la sua pacatezza a darmi fiducia.
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