Cipralex e bromazepam

Buonasera Gentili dottori, sono una ragazza di 30 anni che ormai da 2 anni assume 10 gocce di cipralex a colazione e 7 di bromazepam per problemi di ansia e attacchi di panico. ho fatto anche 10 sedute da un psicologo. ad oggi il mio neurologo ha deciso di farmi sospendere il cipralex riducendolo gradualmente per 15 gg a 7 poi per gli altri 15 gg a 5 poi a 3 per altri 15 gg mettendoci in totale 45 gg per arrivare a zero.
ad oggi sono gia a 5 gocce e già noto che le prime paure della solitudine sono gia ritornate. però nella sostanza ancora non ho ansia ne attacchi di panico però mi sono riemerse le paure della solitudine. prima sotto l'effetto del cipralex non avevo paura di rimanere senza le amiche (nonostante io abbia un fidanzato presente e bravissimo). dopo 2 anni di cirpralex mi ero dimenticata com'era il mio vero carattere... il cipralex mi ha fatto davvero stare tanto bene in questi anni.....però posso anche dire che mi dava molta aggressività...però mi rendeva piu sicura di me stessa... come posso essere sicura di me stessa e senza le paure, senza l'aiuto del farmaco?? a volte mi aiuto pensando che queste paure non esistono perchè non le avevo mentre prendevo il farmaco. diciamo che il farmaco mi ha aiutato ad imparare a controllare il mio cervello.... ma riuscirò davvero arrivata a zero gocce a controllare i miei pensieri??
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Dr. Matteo Preve Psichiatra, Medico delle dipendenze, Psicoterapeuta, Farmacologo 411 11 13
Gentile Utente,
Essere sicuri di se è una cosa mentre essere aggressiva è una cosa diversa. Avere dell'ansia non è patologico in quanto l'ansia è una emozione che normalmente si prova nel corso della vita. Se l'ansia arriva ad avere interferenza ed un livello da compromettere la quotidianità allora merita un trattamento dal punto di vista farmacologico. Un farmaco può dare dei benefici ma anche effetti collaterali, come l'aggressività e la sensazione di essere più sicura di se.
La variazione farmacologica è di competenza dello specialista che la segue, che ha una migliore conoscenza del suo quadro clinico.
Mi sembra che la sua per ora sia solo una ruminazione su quello che potrebbe accadere ed sulla possibilità di poter perdere il controllo dei propri pensieri (cioè presumo tipo di impazzire). Ma avere paura di perdere il controllo non è perdere il controllo. Chi perde il controllo lo perde e basta, non rimugina se lo può perdere o no.
Cordiali saluti.

Dr. Matteo Preve
Specialista in Psichiatria e Psicoterapia Cognitiva

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Utente
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grazie mille gentilissimo dott. preve per la sua preziosa risposta. ad oggi è un mesetto che non assumo piu nulla e sto veramente molto bene!... ho fatto un percorso psicologico che mi ha aiutato ad imparare a pensare positivamente. adesso volevo iniziare anche una terapia cognitivo comportamentale onde evitare ricadute e per imparare ad avere maggiori strumenti per imparare ad affrontare la vita sempre con positività e a sorridere di fronte ad ogni evento. come si svolge esattamente un percorso cognitivo comportamentale e quante sedute richiede? grazie saluti
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Dr. Matteo Preve Psichiatra, Medico delle dipendenze, Psicoterapeuta, Farmacologo 411 11 13
Gentile Utente,
un percorso psicoterapeutico cognitivo comportamentale varia a seconda della tipologia di disturbo da trattare e risulta fortemente indicata nel trattamento dei disturbi dell'umore e d'ansia. Nel suo caso (che dovrebbe riguardare l'area dei disturbi di ansia) possiamo dire che sono necessarie dalle 16-20 sedute (che possono anche essere incrementate a seconda della necessitá del paziente).
La base del percorso psicoterapeutico cognitivo comportamentale é L'ABC con cui si intende con A una situazione specifica, con B i pensieri e con C le emozioni ed il comportamento. Attraverso le sedute con l'assessment lo psicoterapeuta la porterá a conoscere i meccanismi alla base del suo disturbo prorpio attraverso l'ABC ed altre tecniche in modo da poterlo affrontare e imparare come gestire il disturbo d'ansia.
Cordiali saluti.
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Utente
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Buonasera Dottore, sono nuovamente a scriverLe in quanto in questi mesi sono successi due episodi molto significativi per me e i sintomi sono ritornati anche se in forma leggermente piu lievi per il momento ma il mio umore è talmente depresso cheho paura che peggiorino nei prossimi mesi.avverto nuovamente una forte stanchezza. tanta voglia di dormire. i pensieri partono da soli e a volte ho paura di impazzire. passo da un pensiero all'altro senza riuscire a contorllarli. ho di nuovo la vista offuscata. la testa piena. rallentamenti ideativi e nel linguaggio. e a volte, crisi di pianto e perdita di forze in tutto il mio corpo e poi mi addormento. umore depresso. a volte mi sforzo di ridere e noto che i sintomi migliorano. quindi forse senza farmaci si riesce ad uscirne semplicemnte modificando i pensieri. però la sonnolenza ha il sopravvento e anche oggi ho passato la giornata a dormire. mi consiglia di risentire il mio psichiatra? Le specifico anche che dopo l'evento verso giugno ho fatto 8 seduto dal psicologo ma non sono riuscita a fine percorso ad accettare l'evento.
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