Non so scegliere il male minore

(chiedo scusa se uno l'iscrizione di mia sorella...usiamo lo stesso pc, spero si possa)

Sono una donna di 35 anni con questo problema: ho sofferto di due episodi depressivi, in passato, che ho curato con tutte le mie forze (psicoterapia e terapia con seropram ed en) e che si sono risolte credo bene.
Sono senza farmaci da 2 anni, a occhio e croce.

Ora mi ritrovo però al punto di partenza... vivo una fortissima ansia, soprattutto lavorativa, razionalmente inspiegabile e soffro di un senso di malessere generale, ho sempre il magone...mi manca la terra sotto i piedi...insomma: riconosco i sintomi uguali ai miei episodi depressivi passati.

Ora però sono alla ricerca di una gravidanza e sia la gine che lo psichiatra mi hanno detto che l'antidepressivo in gravidanza è da evitare...però io sto male e la semplice psicoterapia mi sta aiutando ben poco.

Qual'è il male minore?
Rimandare oltre una gravidanza (ma la desideriamo!! sono sposata da 4 anni e non sono più una ragazzina...) o continuare a sprofondare?
...ora che l'ho scritto mi rendo conto che "sprofondare" è la parola che mi descrive meglio.

In fin dei conti, anche se mio marito mi sostiene molto, sono io che devo decidere ...ma non sono capace.

E' veramente così dannoso assumere antidepressivi in gravidanza?
Grazie da Marika

[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

gli antidepressivi sono sconsigliati in gravidanza soprattutto durante il primo trimestre.
E' anche vero che se la sua condizione e' piuttosto problematica affrontare una gravidanza in queste condizioni puo' non essere la cosa migliore, anche se durante la gravidanza alcuni sintomi possono migliorare.
Sarebbe opportuno valutare se puo' ancora rimandare la gravidanza oppure se tentare di affrontarla senza l'uso di farmaci.
Il suo psicoterapeuta puo' essere deputato ad aiutarla in questa decisione.

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[#2]
dopo
Utente
Utente
Il mio psicoterapeuta?
Guardi, non è proprio possobile che mi aiuti a scegliere.
Mi dice sempre che il compito del terapeuta e quello di dare strumenti, non indicazioni per la vita (che sarebbe anche un buon ragionamento, tranne che nel mio caso....)
Lo psichiatra invece mi fa un ragionamento squisitamente medico e chimico, dandomi tutte le info che mi servono a livello strettamente medico.
Il fatto è che se anche io decido di intraprendere la terapia farmacologica, mi ci vorrà minimo 1 anno prima di poter sospendere la terapia.Poi dovrò un po stabilizzarmi e riprendere la ricerca della gravidanza.
Insomma, io sono del dicembre 1972: se non faccio un figlio adesso non lo faccio più.....e nessuno può decidere al posto mio o dirmi qual'è la cosa giusta da fare.
Se rinuncio a diventare mamma per questa malattia, mi sentirò schiava della depressione tutta la vita e priverò anche mio marito della paternità (provo anche un forte senso di colpa verso di lui, per questo)....ma non posso neanche far finta di non star male.
Siamo sempre da capo: devo scegliere il male minore e solo io posso farlo...non nascondo che questo dover decidere da sola mi fa stare ancora più male.
Marika
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

e' vero che lo psicoterapeuta fornisce degli strumenti, ma e' anche vero che in sede di psicoterapia puo' essere aiutata a riflettere sulla scelta da intraprendere.
Credo che lei sia fortemente decisa ad avere un figlio, percio' a mio avviso non inizierei un trattamento farmacologico.
Se l'insoddisfazione di non avere un figlio le crea anche dei problemi, motivo in piu' per cercare di avere un figlio ora.
Credo che sia opportuno comunque discuterne con il suo psicoterapeuta, ma le suggerirei anche di trovarne un altro.

[#4]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
da quello che lei scrive mi pare di intuire che lei sia già orientata verso la sua scelta. Lo psicoterapeuta non può prendere decisioni al suo posto ma può garantirle di essere al suo fianco per sostenerla nella scelta e dopo averla presa durante il percorso che avrà intrapreso (mi sembra di intuire la gravidanza). Se non ritrova questo nel suo terapeuta allora può cercarne un altro.
cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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