Sospetto autismo in un bimbo di tre anni

Un saluto a tutti i medici dello Staff.
Scrivo per conto di un parente, padre di un bambino che in questi giorni è stato visitato da una nota neuropsichiatra, la quale gli ha diagnosticato una forma seria di autismo. I genitori sono comprensibilmente sconvolti.
Riassumo la situazione cercando di essere il più esaustiva possibile.

Il bambino compirà tre anni ad agosto. E’ nato al termine di una gravidanza e di un parto senza problemi. Ha sempre goduto di ottima salute, la sua crescita finora è stata regolare, statura e peso sono normali, appetito e qualità del sonno sono buoni.

Vive con i genitori, una sorellina di otto anni e i nonni in una casa di campagna piuttosto isolata.
I genitori lavorano entrambi e durante il giorno è affidato ai nonni, persone anziane e semplici. Solo sporadicamente ha occasione di frequentare altri bambini.
Dimostra attaccamento per i genitori, i nonni e la sorellina, mentre - come molti bambini - è diffidente verso gli estranei e a volte piange quando si trova in luoghi che non conosce.

I genitori sono stati spinti a consultare la neuropsichiatra principalmente perchè il bambino, a quasi tre anni, non parla, limitandosi ad una lallazione molto rudimentale.
Dimostra inoltre un notevole deficit di attenzione, non si riesce ad interessarlo a niente, nè oggetti, nè persone: se gli viene mostrato un giocattolo, lo guarda per pochi istanti e poi se ne disinteressa; se gli si parla, non guarda in faccia l’interlocutore e sembra non ascoltare nemmeno.
Gli piace produrre rumori violenti, magari percuotendo ossessivamente delle pentole con un cucchiaio di legno, o sbattendo tra di loro flaconi vuoti del detersivo. Siccome i giocattoli classici lo lasciano indifferente, i genitori gli hanno messo a disposizione questi oggetti, a cui si mostra molto attaccato.
La sua attività principale consiste nel correre in maniera quasi compulsiva, anche in spazi ristretti. A volte è quasi impossibile tenerlo fermo, se si cerca di trattenerlo abbracciandolo grida e si divincola, spesso anche se sono i genitori a farlo.

La neuropsichiatra lo ha visitato e osservato per circa un’ora in presenza dei genitori. Al termine della visita ha definito la situazione “molto seria”, ha già messo in preventivo il ricorso ad un insegnante di sostegno quando il bambino a settembre andrà alla scuola materna e degli incontri bisettimanali con un neuropsichiatra infantile.
Vuole peraltro rivederlo a breve: starà da sola con lui per un’ora e mezza e lo sottoporrà a ulteriori osservazioni e test.
Non ha al momento prescritto nessun accertamento clinico.

La mia domanda è questa: è possibile diagnosticare una forma “molto seria” di autismo osservando semplicemente un bambino per meno di un’ora? A quali analisi ed esami medici sarebbe opportuno sottoporre il bambino per avere un quadro completo della situazione?

Attendo con fiducia un parere e saluto con molta cordialità.



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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

lo specialista di riferimento per le sue domande deve essere il neuropsichiatra infantile al quale la invito a ripostare eventualmente questa richiesta.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
il solo strumento di diagnosi per alcuni tipi di disturbi dello sviluppo è l'osservaione clinica. Probabilmente la neuropsichiatra ha intuito di trovarsi di fronte ad una situazione da considerare seriamente. Per questo ha chiesto altri incontri per ulteriori valutazioni. Non esistono esami medici o analisi per diagnosticare questo tipo di disturbi. Tuttavia esistono tests per valutare l'intelligenza, il grado di disattenzione/iperattività etc. Probabilmente tali test verranno effettuati nei prossimi incontri. Rivolgete i vostri dubbi alla neuropsichiatr infantile, saprà sicuramente dare maggiori dettgli e illustrare i passi successivi.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Penso che la collega che ha visto il bambino si sia preoccupata giustamente della situazione, in base al comportamento che viene descritto. Probabilmente ha parlato di autismo come dubbio, più che non come diagnosi definitiva, tant'è vero che vuole rivederlo per approfondire. Ma il dubbio c'è. Il campo dell'autismo è ancora controverso e poco conosciuto. E' possibile da quanto Lei scrive che siano importanti gli aspetti ambientali di isolamento in campagna e affidato prevalentemente a nonni anziani. Spesso l'intervento in questi casi tende a esplorare la situazione globalmente e introdurre graduali modifiche nell'organizzazione ambientale, se necessarie, nonchè aiutare i genitori a trovare il modo migliore per modificare lo sviluppo del bambino, utilizzando tutte le risorse familiari possibili ed anche attivando risorse esterne, quali educatori domiciliari, educatori scolastici, logopediste, terapeuti, per favorire esperienze di contatto guidato con altri bambini, esperienze di contatto con le persone, con le cose ,con i giochi, per le comunicazioni e tutto quanto fa un bambino. E' importante intervenire al più presto.

Dr. Gianmaria Benedetti

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