Depressione e autismo

Buongiorno, mi chiamo laura. Ho 46 anni e ho due figli, una di 16 e uno di 10. La figlia di 16 non verra' nominata in questo messaggio perche' al di la' delle problematiche adolescenziali non è per me motivo di depressione. Il bambino di 10 anni ha avuto lo scorso anno la diagnosi di disturbo pervasivo, al confine con l'asperger che non gli è stato dato perche' da piccolo ha avuto un ritardo del linguaggio, ma per tutte le altre caratteristiche rientra nella sindrome di asperger. Sono divorziata, separata da quando il bambino aveva quasi due anni, il mio ex marito mi maltrattava psicologicamente, ho avuto una brutta depressione post partum e ho scoperto le chat. Ho cominciato a chattare freneticamente, perdendo il contatto con la realta', dal lavoro rischiando di essere ripresa, trascurando la famiglia e infine lasciando mio marito con l'effimera illusione di potermi rifare una vita con un uomo della chat. Un anno e mezzo passato trascurando i figli, da un'avventura all'altra, in un comportamento che oggi vedo come delirante, non mi riconosco in quella donna,penso con angoscia a quel periodo. Credo di avere avuto un episodio psicotico perche' ero completamente in un altro mondo e non mi importava nulla, neanche dei figli. Oggi sono di nuovo nella realta' e la diagnosi di mio figlio mi ha devastata, sono completamente sola nel seguirlo nelle terapie, il mio ex marito al momento della diagnosi ha detto ai medici di riconoscersi nel disturbo e che la sua infanzia è stata proprio come loro descrivevano i pensieri di un bambino come il nostro. Mi si è aperto un mondo, ho capito tutto del mio ex marito, tutto ha avuto una spiegazione e questo anziche' darmi pace mi ha devastato ulteriormente. Ho avuto un'infanzia in solitudine, niente amici, mio padre morto e mia madre non solo anaffettiva, ma che mi ha maltrattata fino al matrimonio, psicologicamente ma anche fisicamente quando ero piu' piccola, con percosse con ogni strumento, dalle sue unghie alla cinta dei pantaloni, al ferro da stiro puntato sulla faccia per minacciarmi. Un adolescenza passata a piangere pregando di morire e nel contempo di potermi affrancare da quell'infelice esistenza. Oggi mi sento distrutta, fallita su tutta la linea, piango sempre anche se il disturbo del mio bambino è definito estremamente lieve, ma ho paura, ho paura che gli venga l'epilessia ( i tracciati sono normali) o la schizofrenia, ho paura dell'adolescenza, che si chiuda, sono terrorizzata. Intorno a me vedo solo macerie e mi domando quanto sia colpa mia, penso di essere anche io autistica, ho pochissimi amici, parlo e sorrido, scherzo ma sono sempre sola, raramente vengo invitata e se accade rifiuto. Sono stata sempre cosi e ho la sensazione di non saper stare al mondo. Vengo vista come bizzarra nel lavoro e sono spesso petulante. Sono intelligente, nella norma, ho studiato x necessita', ma spesso non concludo i miei percorsi. Piango sempre e non vedo sbocco, Se non ci fossero stati i miei figli mi sarei uccisa.
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Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.6k 51
Gentile utente,
il suo stato d'animo appare ben comprensibile alla luce delle passate esperienze.Il fatto che sia in qualche modo riuscita ad uscire dal tunnel di grandi difficoltà psico-emotive in cui era entrata testimonierebbe una buona capacità di reazione.Non mi è chiaro sequesto percorso sia avvenuto in maniera autonoma.o conl'aiuto di qualche figura professionale .
Riterrei comunque importante, a questo punto, che lei potesse rivolgersi ad uno Psichiatra di fiducia che possa fungere da figura di riferimento per aiutarla a chiarire i numerosi dubbi che la preoccupano e a cui è impossibile dare una risposta certa a distanza.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.

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dopo
Utente
Utente
grazie Dottore...da ragazza sono stata sempre sola, non sono mai stata aiutata da nessuno, tutti i miei percorsi adolescenziali li ho vissuti sempre da sola. La stessa cosa è accaduta per la depressione post partum e quello che è successo con la chat, non ho chiesto aiuto perche' mi vergognavo e mi vergogno profondamente. Oggi ho provato a chiedere aiuto ma i medici che ho sentito non mi hanno voluto dare alcun trattamento perche' per lavoro ho una pistola e ritengono che io possa farmi del male se assumessi dei farmaci. In realta' io non comprendo questo perche' per quanto comprensibilmente io non ami la vita ho comunque un forte amore per i miei figli e non ho mai pensato al suicidio perche' desidero stare con loro e loro hanno bisogno di me
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Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.6k 51
Gentile utente,
a distanza purtroppo non è possibile valutare le motivazioni della scelta terapeutica di chi l'ha visitata di persona,ma,forse,potrebbe esserle utile sentire un secondo parere professionale.
cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.
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dopo
Utente
Utente
ha ragione Dottore, provero' da un altro medico, la ringrazio, è stato gentilissimo