Possibile depressione

Gentili dottori,
sono una ragazza di 29 anni, da circa 5 mesi sono in cura per un disturbo d’ansia generalizzato che piano piano ha cominciato a diventare sempre più invalidante, e mi ha costretto a chiedere aiuto e rivolgermi ad uno specialista. Sotto consiglio di un’amica mi sono rivolta ad un neurologo, il quale mi ha prescritto cipralex 20mg/ml (10 gtt al giorno). Insieme al cipralex mi è stato prescritto prima lo xanax che non sortendo alcun effetto è stato sostituito dal lyrica, il quale è stato recentemente sospeso. Diciamo che per quanto riguarda l’ansia questa sembra essere passata. Per lo meno quando sono a casa sono pressoché tranquilla. Il problema riguarda l’umore. Ultimamente è molto basso, non riesco più a vivere una vita tranquilla, sono sempre triste, stanca, ho difficoltà di concentrazione che non mi consente di mettermi a studiare e ultimare gli studi. Devo precisare che a casa non c’è una situazione piacevole data dal fatto che un mio familiare è affetto da un tumore al polmone al IV stadio e questo fa si che non ci sia un ambiente sereno.
Io mi sento mentalmente molto stanca, e sinceramente mi sembra non ci sia via d’uscita a questo periodo. La settimana scorsa sono stata anche ricoverata, per un intossicazione da barbiturici. Non è stato un tentativo di suicidio, per quanto possa sentirmi triste non penso che la morte sia la soluzione anzi. È stato realmente un errore, il giorno che mi sono intossicata avevo avuto una discussione molto accesa con i miei genitori, che mi aveva fatto venire una forte ansia, per questo motivo ho preso, sbagliando, una dose eccessiva di xanax per cercare di farmela passare. Ma l’intenzione vi assicuro che non era assolutamente uccidermi, ma al massimo farmi una dormita. Da quando sono stata dimessa però mi sento molto triste. Mi ha spaventato molto quello che è successo, mi sento smarrita, non so se tornare dalla neurologa o recarmi da uno psichiatra che magari potrebbe aiutarmi maggiormente. In entrambi i casi ho paura mi possano prescrivere una serie di farmaci che potrebbero rendermi poco vigile. Sono molto spaventata, e in più mi dispiace arrecare tutto questo dispiacere ai miei familiari. Avrei voluto essere più d’aiuto, essere più forte, ma ho paura di non farcela da sola e di non riuscire più a riprendere la mia vita in mano.

Vi chiedo gentilmente un parere sulla mia situazione.

Cordiali saluti
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Dr. Marco Paolemili Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 233 6
La paura e lo spavento sono normali e sicuramente sono un disagio da affrontare e superare. Penso, comunque, che uno psichiatra la possa aiutare di più, sia dal punto di vista farmacologico che dell'ascolto. Potrebbe anche consigliarle una psicoterapia, da associare alla terapia farmacologica.

Dott. Marco Paolemili
Specialista in Psichiatria e Psicoterapia Cognitivo Comportamentale
www.mens-sana.biz