Decadimento cognitivo

salve, scrivo per mia madre, donna di 80 anni, con un carattere molto forte: fino all'anno scorso è sempre stata "il perno della famiglia", in grado di aiutare e consigliare tutti; a lei dall'inizio di questo anno è stato diagnosticato un "decadimento cognitivo lieve". Non assume alcun tipo di farmaco in quanto lo specialista che ha emesso la diagnosi ritiene giusto attendere circa un anno, il prossimo consulto dovrebbe avvenire entro novembre. A causa di una acuita testardaggine e apparente irragionevolezza, ha relazioni molto tese e sospettose nei confronti di mio padre, età 88 anni, molto provato dagli "strani" comportamenti della moglie, che si mostra sovente aggressiva e irragionevole, inoltre mia madre dimentica quasi tutto, e questo le provoca ansia che contagia anche mio padre, soggetto spesso iperteso, a causa della sua emotività . A completamento di questa difficile situazione, aggiungo anche che mio fratello, convivente con i miei genitori, è disabile psichico, invalido al 100%, a causa di autismo diagnosticato nell'infanzia/adolescenza. Anche egli indubbiamente patisce questo deterioramento della situazione familiare e viene vissuto da mia madre, come un bambino piccolo, anche se questo non è una novità. Cercando di aiutare nei limiti del possibile mia madre a peggiorare nel modo più lento possibile, e al fine di non sconvolgere troppo l'anziano padre, ho chiesto un consulto a un amico di infanzia, ora psichiatra, che conosce bene i caratteri di tutta la famiglia. Questi pur minimizzando in parte la situazione, mi ha detto che nello stadio in cui si trova mia madre bisogna intervenire con dei farmaci, e a questo proposito mi consigliava di fare assumere 3 gocce di HALDOL, 3 volte al giorno, con lo scopo di calmare gli eccessi della mamma . Ho letto in internet notizie su tale farmaco e mi sembra forse un po' forte, inoltre non vorrei fare male a mia madre, pur nel tentativo di migliorare la situazione del menage dei miei genitori e di mio fratello. Vi chiedo quindi di consigliarmi circa l'efficacia di HALDOL, e se date le circostanze vale la pena di somministrarlo o invece di astenersi. Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Stiamo parlando di un decadimento cognitivo lieve, da rivalutare nella sua evoluzione. Se al momento sono già presenti degli aspetti che creano conflitti e fanno già soffrire la persona stessa, non vi è necessità di procedere escludendo un trattamento (quello consigliato è un trattamento presumo volto a contenere l'aggressività e eventuali deliri, ovvio che ad esempio sul piano cognitivo o motorio può non giovare). Al momento però mi par di capire che questa consultazione non si sia svolta in presenza della madre.
Se il decadimento peggiora non è responsabilità degli altri, dipende dal tipo di decadimento (vascolare, degenerativo etc), per cui la situazione familiare, che sempre ne risente in qualche modo, è un aspetto distinto dal tipo di malattia o di deficit che la persona può avere.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

una prescrizione farmacologica richiede, in ogni caso, una valutazione clinica diretta e preventivamente l'individuazione della causa che può aver provocato, e peggiorato, il decadimento cognitivo.

Il farmaco ha indicazione per il trattamento di disturbi di tipo interpretativo anche in pazienti con patologie senili ma, in ogni caso, non può essere consentita la somministrazione senza che vi sia una visita psichiatrica.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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dopo
Utente
Utente
se non ho capito male, il farmaco che mi è stato consigliato: HALDOL, deve essere prescritto dopo una visita psichiatrica, che penso sia al momento non facilmente proponibile a mia mamma che crede di non averne bisogno. Esiste qualcosa di utile che possa proporre a mia madre senza allarmarla, al fine di ridurre l'aggressività che è stata rilevata dal Dr. Pacini, senza inebetire la paziente, ma migliorando l'atmosfera in famiglia? Grazie ancora per la risposta.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Qualunque prescrizione farmacologica deve essere preceduta da una visita appropriata che possa consentire di discernere i sintomi secondo le varie patologie possibili ed escludere altre cause, non rilevabili diversamente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
"al fine di ridurre l'aggressività che è stata rilevata dal Dr. Pacini"

Non ho rilevato nulla.... Ho semplicemente detto che la scelta sarà probabilmente caduta sull'haldol per contrastare gli aspetti di irritabilità e sospettosità che riferiva lei nel consulto.

Se la persona non è consapevole del suo disturbo, o attribuisce il suo malessere agli altri tenderà ovviamente a rifiutarsi di farsi vedere, ritenendo la cosa insensata o addirittura aggressiva nei suo confronti.