Psicofarmaci, umore e emozioni

Il titolo vero sarebbe: "appiattiscono l'umore e le emozioni"

Da quando prendo il Depakin chrono (maggio 2012) non mi sento più la stessa. La mia condizione non è migliorata, anzi...peggiorata...quel po' di vivacità che avevo (e che era il lato del mio carattere che mi piaceva di più) è scomparso per lasciare spazio a un male di vivere che non chiamerei depressione...ma che è senz'altro un sentimento mesto e malinconico. Sorrido poco e rido ancora meno. Sono sempre arrabbiata con il mondo e non ho molta voglia di fare le cose. I miei interessi non me li ricordo più. Mi piaceva farmi bella...adesso mi trucco quasi zero!

All'epoca fui "inviata" dallo psichiatra dal mio analista: se inizialmente accettai di buon grado...alle successive visite cominciai a sentirmi una specie di pazza. E quel che è peggio è che il mio fidanzato (un medico anche lui, purtroppo o per fortuna) caldeggia ampiamente la diagnosi...e il fatto che prenda i farmaci. Mi controlla.
Premetto che non ho nulla contro i medici, anzi sottoscrivo tutto ciò che mi dicono di fare...diciamo che farei parte della categoria degli ipocondriaci...a patto che non mi trattino da malata.

Non sono bipolare..sono 'solo' ciclotimica...(forse dentro di me non ho mai accettato la diagnosi) quindi devo prendere il depakin...prima erano solo 300 ora 1000!!! e lo zoloft 50 mg ...appena mi vedono leggermente (e dico leggermente) su di giri (quindi contenta) me lo tolgono!

La verità è che vorrei smettere ... vorrei scalare a poco a poco...anche di nascosto...non mi piace questo torpore in cui sono caduta...non mi riconosco. Sto cominciando a detestare il mio fidanzato per questo suo credo negli psicofarmaci...e io voglio tornare la donna grintosa di prima. Ora sono fragile, spaventata, piena di dubbi.

Non mi credono se dico che non sto bene: mi piacevo di più prima. Non posso essere considerata una matta solo perché un giorno per ira ho alzato la voce.

Vi prego, aiutatemi. Mi viene da piangere per come sono ridotta...e mi sento molto sola.

Grazie
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Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta 799 17 20
Mia cara, la prego di rendersi conto leggendo quello che lei stesso a scritto del grande dolore che lei vive e della normalità della vita che effettivamente ottiene grazie agli psicofarmaci, mentre la loro assenza le produceva, lo dice lei stessa, emozioni e comportamenti eccessivi...

Lei vuole essere una donna grintosa evitata da tutti, con il rischio di perdere del tutto il controllo, che già non aveva, o di scendere nella Umile Valle di Lacrime, come recita una preghiera tradizionale, e condividere passioni mediocri e sentimenti poco interessanti, che la rendono però capace di relazionare con chi le vuole bene?

Ai miei pazienti spesso dico con calma, che capisco il loro dolore, che è come chiedere a qualcuno che guida da sempre una Ferrari, di accontentarsi di una Cinquecento.

Il problema però è che lei non ha una Ferrari, lei ha proprio una Cinquecento... Il Depakin le permette solo di rendersene conto e di guidarla meglio, con tutti i limiti, ovviamente di una Cinquecento, rispetto alle meraviglie di una Ferrari, per lei impossibile, perché lei ha solo una Cinquecento...ma senza Depakin pensa di avere un Ferrari!

Non riduca i farmaci, che hanno un dosaggio che dipende dal peso (quanto meno il Depakin) e che le hanno aumentato progressivamente solo per farle abituare a "scalare" di marcia... più lentamente...
Parli con il suo dottore di questa nostra conversazione. Le sarà di maggiore aiuto la sincerità.

Benvenuta nel mondo delle persone comuni, mediocri, annoiate ma libere!

Dr. Manlio Converti

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