Sospensione zoloft

Gent.li dottori,
ho quasi ventisei anni e da due anni a questa parte sono in cura con Zoloft. Tutto è iniziato tre anni fa, con attacchi di panico dapprima controllabili, poi sempre più forti, alcuni tali da farmi credere di stare per morire e da farmi recare al pronto soccorso in preda all'ansia più totale. Questo è successo circa due anni e qualche mese fa, dopo di che sono ricorsa all'aiuto di uno psichiatra amico di famiglia. Lui mi ha prescritto Lexotan nei casi di panico assoluto e ansia fortissima (angoscia inspiegata o situazioni che mi mettevano a disagio, come viaggiare in autostrada); inoltre ho avuto dei colloqui con questo medico, in cui è emerso che le mie crisi di ansia erano dovuti a cambiamenti avvenuti nella mIA vita (positivi), come l'allontanamento dalla famiglia e dalla città di origine per studiare e il sentirmi in colpa per questo verso i miei genitori (sono figlia unica). Oltre a attacchi di panico si è manifestata anche una forma abbastanza forte di depressione: continui pensieri negativi sulla possibile morte mia e di persone a me vicine, pianti, apatia, paura di allontanarmi da casa. Poi lo psichiatra mi ha prescritto Zoloft (50 mg al dì) e, dopo il primo traumatico mese, ho iniziato a stare meglio, molto meglio. Ho iniziato a lavorare (anche se purtroppo con contratti sempre a termine), ho una vita di coppia stabile e convivo, non lontano dai miei genitori. Stavo talmente meglio che nell'estate 2007 ho deciso di smettere perché l'idea di dipendere da uno psicofarmaco non mi esaltava e non mi esalta. Ho ridotto il dosaggio da 50 mg a 25 mg a giorno, poi ho smesso. Inizialmente era tutto ok, finché non ho smesso di lavorare e ho cambiato routine. Durante un viaggio all'estero sono riesplosi in modo prepotente tutti i miei problemi; mentre ero in spiaggia pensavo che poteva accadermi qualcosa ed ero in un paese straniero e....... Così, dopo avere riparlato col medico, sono tornata allo zoloft, che adesso sto riprendendo da quasi un anno in maniera costante, 50 mg al giorno. Sto benissimo, l'ansia è quasi sparita, e se si ripresenta riesco a combatterla; dormo bene e profondamente, ho una vita sociale e lavorativa normale, non mi sento a disagio con gli altri. Per adesso uso adeguati metodi contraccettivi, ma da tempo, d'accordo col mio compagno, sto pensando a provare ad avere un bambino. E.. come fare con lo zoloft? Smettendo, ho paura che si ripresenti il problema come l'estate scorsa... Adesso vorrei provare per qualche mese a prendere solo 25 mg al giorno per disintossicarmi dal farmaco per poi smettere definitivamente, ma ho molta paura di tornare poi nella depressione. E, ancora peggio, se riuscissi ad avere un figlio, sarei più soggetta alla depressione post partum? Secondo lei potrebbe essere utile rivolgersi ad un omeopata per sostituire lo zoloft con medicine naturali che non interferiscano con un'eventuale gravidanza?
La ringrazio infinitamente dell'attenzione, e mi auguro di avere presto un suo parere.
Cordiali saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Gentile utente,

Non occorre disintossicarsi da niente. Il farmaco non è intossicante, ovviamente. Se scopre di essere incinta prendendo il farmaco, chiami il 800 88.33.00. e chiede quali sono le ultimissime informaizoni su zoloft in gravidanza.

Alcuni antidepressivi si possono assumere in gravidanza. I "vecchi" sono in genere più sicuri perché si hanno informazioni più solide sulla sicurezza in gravidanza. Nel postpartum prendere zoloft o altro antidepressivo non consente di allattare al seno o con latte proprio.

Omeopatia per rimpiazzare farmaci scientificamente studiati non ha senso. Non c'è assoluta necessità di togliere questo farmaco e se ve ne fosse non è detto che sia
Quando prende un farmaco deve sapere: come si chiama il principio attivo, a che dose è, a cosa serve (per quale diagnosi) e quali sono gli effetti collaterali.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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