Effetti collaterali terapia seroquel

Salve,
sono ricoverata in una clinica di Roma, la San Valentino, e lo psichiatra che mi ha presa in cura di comune accordo con il primario della clinica stessa, mi ha diagnosticato un disturbo dell'umore, con una complicazione ossessiva, ( disturbi ricomparsi dopo l'interruzione suggerito/volontaria lo scorso novembre del Cymbalta...col quale mi trovavo benissimo).
Sto assumendo XANAX 2,5 die, GABAPENTIN 200 mg, LITIO 600 mg e da 1 settimana ca SEROQUEL 200mg die e VALDORM x la notte. Per il momento sto avvertendo un leggero miglioramento ma non riesco a trovare quell'equilibrio perduto con la sospensione fatta così incoscentemente.
In più mi chiedo perchè, dopo aver assunto per 16 anni, prima Fevarin poi Cymbalta, ora quest'ultimo non faccia più effetto e la diagnosi, che prima era semplicemente depressione maggiore, ora si è trasformata in disturbo bipolare.
So che fare valutazioni in questa sede è impossibile, mi chiedevo solo se questa combinazione aiuta la depressione e se uno di questi farmaci può dare problemi nello scrivere o nel comporre frasi (e nel parlare in generale).
Grazie e saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Disturbo bipolare, la terapia è chiaramente quella. Probabilmente la ricaduta ha avuto caratteristiche diverse da quanto era accaduto prima, o aspetti diversi sono stati considerati rilevanti ai fini della diagnosi. Non è che si sia "trasformata", è che la diagnosi di depressione maggiore non è una diagnosi di malattia, ma anche solo di episodio, come dire "adesso c'è una depressione", dopo di che dopo si definisce meglio a seconda del decorso. In realtà anche prima di vedere il decorso ci sono degli elementi relativi al tipo di sintomi, alla storia familiare che possono indicare il disturbo bipolare anche a partire dalla depressione.
La questione terapeutica la deve riconsiderare tenendo presente che non è "la depressione", è una malattia diversa con un comportamento diverso. Non necessariamente serve un antidepressivo per curare il disturbo bipolare, anzi spesso l'antidepressivo è inconcludente o controproducente.

Problemi nell'articolazione della parola e nella coordinazione dei movimenti possono darli i tranquillanti così come la quetiapina.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Massimo Lai Psichiatra 832 30 24
Buongiorno,

la terapia che sta assumendo adesso è abbastanza sedativa quindi è normale che per il momento abbia delle difficoltà a scrivere e pensare.
Col tempo questi effetti dovrebbero diminuire.

Riguardo la diagnosi è esperienza comune che un disturbo bipolare sia diagnosticato in ritardo per vari motivi. Tra gli elementi che possono portare a questa diagnosi vi è anche la supposta "resistenza" alle terapie antidepressive.

Per quale motivo ha diminuito e interrotto l'antidepressivo?
L'ha fatto gradualmente o di colpo?

Dopo ha avuto un periodo in cui si sentiva bene? meglio? in forma?

Massimo Lai, MD

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dopo
Utente
Utente
Gent.mo Dott.Lai,
la ringrazio per la risposta tempestiva.
Una domanda: Che vuol dire "resistenza alle terapie antidepressive"?
poi.....
L'interruzione della terapia non è stata fatta di colpo, ma gradualmente.
Una persona mia cara amica, nonchè life-coach, mi ha suggerito di lasciar perdere pian piano tutte le "schifezze" chimiche ed affidarmi alle infinite capacità della nostra mente per raggiungere uno stato di benessere che secondo lei io cercavo nelle pillole antidepressive. Le confesso che l'esagerata fiducia e stima in questa persona mi hanno fatto fare il più grosso passo falso della mia vita.
Quell'ossessione rispetto alla necessità di pensare sempre a qualcosa (perchè questo poi è l'oggetto della mia ossessione) che per 16 anni era scomparsa, grazie alle cure, e che io avevo dimenticato completamente (altrimenti non avrei interrotto), si è ripresentata più pressante che mai dopo qualche mese dall'interruzione, dalla quale non sono mai stata bene e il malessere si è protratto fino a maggio 2013, quando disperata ho deciso di rientrare a Roma da Tenerife, dove da genn. 2013 io e la mia amica-coach abbiamo deciso di trasferirci.
Ora lei è là a gestire un negozio che con grande impegno abbiamo aperto il 15 maggio, ma nel quale io non sono riuscita a trovare lo stimolo per risollevarmi.
Una volta giunta a Roma prima di riprendere le pillole ho tentato una strada "naturale", ma dopo 7 giorni ero al P.S. del S.Andrea dove lo psichiatra di turno mi ha prescritto xanax e cymbalta che ho preso per 6 settimane chiusa in un albergo senza il minimo risultato. Per questo ho cambiato psichiatra che mi ha dato la cura già menzionata.
Ho fiducia in lui...ma riuscirò a liberarmi, come nel passato, di quest'ossessiva ricerca del pensiero? Nel 1997 scomparve come per miracolo...e ora??
Grazie infinite....
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Dr. Massimo Lai Psichiatra 832 30 24
Gentile utente,

io sono fiducioso che lei possa ritrovare il benessere perso tempo fa ma questo dipende da molti fattori, non tutti sono controllabili ma intrinsechi alla malattia.

Appurato che la diagnosi attuale sia un disturbo bipolare, questo potrebbe spiegare anche perché i sintomi siano spariti di punto in bianco quasi per miracolo tempo fa anche se con delle terapie.

La presunta resistenza significa che le depressioni bipolari sono più difficili da trattare con antidepressivi e le risposte sono varie: dall'eccitazione alla non risposta.

Lei purtroppo è rimasta vittima del pregiudizio verso i prodotti chimici, non naturali, come sono considerati i farmaci, a torto, del pregiudizio ancora verso gli effetti dei farmaci che avrebbero un effetto di ottundimento sulle facoltà mentali che non potrebbero esprimersi completamente come ha lasciato intendere la sua amica, e il pregiudizio che le malattie della mente possano essere curate con prodotti naturali e che basta volerlo per uscirne.

Si armi di pazienza che a poco a poco ne verrà fuori se segue i consigli dei suoi medici.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
La ringrazio, dottore, per aver rinforzato la mia fiducia.
Le confesso che la stessa è venuta meno visti i risultati delle ultime settimane (difficoltà a parlare e soprattutto a scrivere....nessun miglioramento dell'umore....e presenza non attenuata di pensieri senza senso o immagini e parole a casaccio, fenomeno che era totalmente scomparso fino all'anno scorso).
Purtroppo gli specialisti qui alla Clinica non mi sanno spiegare l'origine del fenomeno ed io non mi sento "sana"...ma soprattutto se sapessi cosa potrebbe bloccarlo o ridurlo mi sentirei mezza salvata.
Perchè accadono questi fenomeni in un cervello che, ad esami diagnostici come la Risonanza Magnetica, appare normalissimo?
Mi sono sottoposta a dei test per 8 ore e le mie capacità cognitive e affini sono normali.
Ma allora?
Che risposte dà la scienza a queste stramberie?
Come posso io accettare di avere questi disturbi e non avere nessuna possibilità di curarli?
Mi conforti anche i questo, per favore, visto che qui la cosa sembrerebbe essere tenuta quasi di nessun conto.
IO VOGLIO TORNARE A PENSARE COME UN ANNO FA! CHE COSA MI E' SUCCESSO?
Grazie 1000
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Porsi queste domande però mi sembra una regressione. Si sta curando per una malattia diagnosticata, chiedersi il perché ha questi sintomi farebbe pensare che Lei invece non abbia nessuna informazione su ciò di cui soffre.
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Utente
Utente
Grazie dottore,
forse a suo giudizio le mie domande potranno sembrarle insensate, ma è proprio perchè i medici che mi stanno curando non mi danno le spiegazioni che potrebbero farmi comprendere meglio ciò che mi accade che me le pongo.
Attenderò con pazienza che i farmaci facciano il loro effetto e una volta rientrata a Tenerife, dove vivo, mi farò seguire dallo specialista del luogo, che spero essere più disposto ad informare i suoi pazienti ed a far sentire chi viene curato più seguito e consapevole.
A presto
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Dr. Massimo Lai Psichiatra 832 30 24
Gentile signora,

non credo che le sue domande sembrino insensate al collega.
Quello che le si vuole dire e anch'io sono d'accordo, è che le sue domande riflettono il suo stato patologico e sono legate probabilmente alla sua forma di pensiero, per questo si pensa che non stia ancora completamente bene.

Tutti le auguriamo che ritorni quella di prima, questo dipende da molti fattori.

Purtoppo non possiamo sapere bene perché un cervello si ammali ma una volta la patologia sotto controllo tutto dovrebbe ritornare come prima o quasi.

Le auguro di trovare a Tenerife un collega adatto a lei, ma non credo ci siano proble i in tal senso.

Auguri
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Utente
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Gent.mi dott.

grazie a tutti per i vostri consigli e chiarimenti.
Sono rientrata lunedi 23 a Tenerife e l'impatto non è stato proprio buono.
Sono molto frastornata e non ho voglia di fare i compiti più basilari.
Per un colpo di fortuna sono riuscita ad ottenere un appuntamento con lo psichiatra della zona, che ho incontrato ieri.
Purtroppo egli parla solo spagnolo e capirci non è stato facile.
Alla fine del colloquio il suo parere è stato simile a quello dei colleghi italiani, circa una certa forma di bipolarismo della depressione , ma ha modificato la cura come segue:
- LITIO 300+300 invariato
- XANAX 1,75 invariato
- GABAPENTIN 100 eliminato
- SEROQUEL ridotto da 300 a 200
e introduzione di SERTRALINA 50 mg a colazione.

Abbiamo parlato a lungo, in due lingue, ma alla fine una cosa mi è sfuggita e non ho il suo recapito per farmi spiegare come fare (domani mi verrà fornito):
- io prendo il SEROQUEL 300 RP da nemmeno un mese....con che modalità va scalato quello da 200 NORMALE che comincerò a prendere da stasera?
- è normale che il SEROQUEL 300 RP mi faccia sentire apatica, stanca, mi tolga la voglia di alzarmi dal letto ed iniziare la giornata, mi crei una sorta di "paralisi" nel decidere cosa fare, mi blocchi......oppure è solo da attribuire allo stato depressivo?
Grazie, come sempre, per l'attenzione che vorrete prestarmi.

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
"circa una certa forma di bipolarismo della depressione "

No, disturbo bipolare non è una certa forma di bipolarismo nella depressione, se mai una certa forma di depressione nel bipolarismo. La terapia è antibipolare. L'identificazione con la depressione è un equivoco sui termini e una tendenza da parte di chi ne soffre a presentarsi come depresso forse per semplicità o perché i sintomi depressivi sono riconoscibili soggettivamente e gli altri no.

Per il resto, è inutile porsi domande all'inizio di una terapia modificata, attenda gli sviluppi.
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Utente
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Gent. dott. Pacini,
grazie per il chiarimento.
Mi scuso per aver usato impropriamente i termini , sono un po' confusa.
Però riguardo al sentirmi depressa non ho dubbi.
So per esperienza passata cosa significhino i sintomi che avverto, ma solo negli ultimi giorni, visto il mancato miglioramento del mio umore, il primario della clinica San Valentino "avrebbe voluto aggiungere un antidepressivo" senza però farlo, e lasciandomi in questo stato di prostrazione e di appiattimento emotivo.
Da quanto affermano gli specialisti il mio è un caso di disturbo bipolare senza mania ( ed in effetti non ho mai avuto episodi di euforia), ma con delle manifestazioni di ipomania (cambiamenti continui senza una concreta realizzazione dei progetti) per un certo numero di anni.
La diagnosi alla dimissione è stata "sindrome affettiva bipolare, episodio depressivo/misto, senza comportamento psicotico.
E allora mi chiedo: perchè mantenere una terapia con Seroquel, che mi appiattisce emotivamente, mi causa sbandamenti nel camminare, mi toglie energie e mi fa sentire uno zombie?
E' un po' come avere una camicia di forza "chimica" e soprattutto al mattino sono così priva di forze da impiegare almeno mezz'ora per trovare la spinta per alzarmi e cominciare una giornata che so già essere faticosissima, visto che sono tornata in una casa dove devo vivere da sola. E sì che la motivazione a star bene ci sarebbe: ho un negozio che ora gestisce la mia amica (quella che mi ha dato il consiglio di lasciare la terapia l'anno scorso) ma che che vorrei vivere quotidianamente, l'isola è piacevolissima e gli svaghi non mancherebbero. Sono io che non ce la faccio e credo che quell'aiutino me lo avrebbero dovuto dare prima.
Ed invece prima l'Abilify (da dimenticare) poi il Seroquel....con questi risultati.
Secondo lei non c'è qualcosa che non quadra?
Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Infatti abbiamo già detto all'inizio che alcuni effetti potevano essere propri del seroquel. Non chieda però a noi perché questa cura è confermata, non è una decisione nostra, questo lo chiarisca con il medico.
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Utente
Utente
Chiaro.
Grazie 1000
Aspetterò gli effetti della Sertralina.
E speriamo bene!
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Utente
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Salve ancora a tutti,
mi permetto di rubarvi ancora un po' del vostro tempo per ritornare a porvi un quesito riguardante il contenuto e la forma dei miei pensieri.
Avevo già fatto riferimento a questo mio problema, forse però senza essere sufficientemente chiara.
Quella che io e altri chiamiamo "insalata di pensieri" si manifesta quando non sono in attività. O meglio: se voglio semplicemente rilassarmi, chiudo gli occhi ed ecco che quasi immediatamente nasce una parola, a volte una frase, un'immagine, e se ne susseguono finchè io non le blocco volontariamente con un pensiero preciso e scelto.
Ho letto che può capitare se si attraversano fasi depressive...e allora non mi stupisce che ci siano. Però ultimamente la frequenza è aumentata e mi procura preoccupazione e ansia. E' il caso di prendere in considerazione qualche esame funzionale? Ho già fatto una RM non funzionale ed il mio cervello pare proprio normale. Esiste una purchè minima ipotesi sul motivo che li scatena?
Curando la depressione si affievoliranno fino a scomparire o sono destinata a tenermeli?
Grazie ancora
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Utente
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Gent.mi dottori,
in attesa di ricevere un chiarimento o una possibile spiegazione al mio quesito precedente, vorrei porvi questa ulteriore domanda: ormai da più di un mese non riesco a scrivere come ho sempre fatto. La terapia che faccio è quella già menzionata.
Cosa mi sta succedendo?
Grazie ancora....
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Il pensiero ossessivo così si esprime. Così come nell'emergere di nuovi quesiti, o di quesiti sulla normalità, o di un fastidio per supposte differenze, anomalie, stranezze, cose che non sono "a posto", ma senza riscontri oggettivi. Controllandosi ogni cosa risulta alterata.
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Utente
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Gent.mo dott. Pacini,
la ringrazio per la risposta.
Ma le garantisco che in questo caso specifico il pensiero ossessivo non c'entra niente. Tutte le altre funzioni, anche attività che richiedono una certa precisione, sono inalterate. Riesco anche a travasare da una bottiglia all'altra senza tremare.
Il problema è solo la scrittura....la mano è rigida, si blocca o si muove in modo non fluido e io non posso farci niente.
Per il resto non ho niente da riportare come "strano".
Ecco perchè mi preoccupa.
Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Andrebbe vista dal vivo, lo faccia vedere al suo medico e/o psichiatra, scriva di fronte a loro così che si rendano conto di quale tipo di rigidità c'è e possano giudicare se sia un effetto collaterale o no.

Il disturbo bipolare è una patologia che si manifesta in più fasi: depressiva, maniacale o mista. Scopriamo i sintomi, la diagnosi e le possibili terapie.

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