Neurologo o psichiatra?

Buongiorno cari medici
Come potete leggere dai miei precedenti post, soffro da molti anni di ansia con periodi più o meno accettabili. La diagnosi fatta dai miei medici curanti (neurologo e psicologa) è nevrosi ossessiva. Nei periodi critici assumo un antidepressivo (cipralex o zoloft o altri della stessa categoria) associato a un ansiolitico a basso dosaggio (xanax o en). Il periodi critico mediamente ha una durata di 6 mesi/1 anno caratterizzato da ansia, pensieri e paure irrazionali, dubbi con ricerca di risposte definitive, tristezza a causa del mio malessere e il non sentirmi "normale". Attualmente sono in cura con una compressa di zoloft 50 mg da 6 mesi e mezza compressa di EN 0,5 due volte al dì da più di un anno. Non posso negare di star meglio (alterno giorni/settimane di benessere con altrettanti di malessere) ma forse il guaio è che erroneamente aspiro ad una miracolosa guarigione definitiva cosa improbabile dato che in tutte le letture si parla di patologia che tende a cronicizzarsi. La mia paura più grande è quella di poter perdere pian piano la mia normalità psichica e questo alimenta la mia ansia di base. Non sto quì a chiederVi se realmente possa succedere questa tragedia perchè credo di conoscere le risposte, tra l'altro già datemi diverse volte dai miei medici curanti. Le mie domande che vorrei porVi sono le seguenti:
- tanti anni di psicofarmaci (quasi 24) posso danneggiare il cervello creando magari delle patologie irreversibili?
- il mio medico è un neurologo di "vecchio stampo" quando la laurea non separava la neurologia dalla psichiatria. E' una bravissima persona ma la mia domanda è se per la mia patologia sia appropriato o sarebbe meglio consultare uno psichiatra. In breve ho paura di poter perder tempo con una cura inefficace e un medico inappropriato (che non me ne voglia).
- medesimo discorso sulla psicoterapia. Inizialmente, quasi 18 anni fà intrapresi delle sedute di analisi transazionale con esercizi di Gestal riscontrando un miglioramento sul mio carattere introverso e pauroso sbloccandomi dai tanti condizionamenti che caratterizzavano la mia esistenza ma non curativo per la mia ansia e ossessioni di cui ancora oggi soffro periodicamente. Oggi le sedute sono con cadenza mensile al fine sfogare le mie paure e chiedere rassicurazioni.
Sarei grato se potessi ricevere i Vs consigli su quanto esposto sopra
Grazie anticipatamente e cordiali saluti

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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
- tanti anni di psicofarmaci (quasi 24) posso danneggiare il cervello creando magari delle patologie irreversibili?

E' vero il contrario: una patologia non curata può creare danni

- il mio medico è un neurologo di "vecchio stampo" quando la laurea non separava la neurologia dalla psichiatria. E' una bravissima persona ma la mia domanda è se per la mia patologia sia appropriato o sarebbe meglio consultare uno psichiatra. In breve ho paura di poter perder tempo con una cura inefficace e un medico inappropriato (che non me ne voglia).

Se dopo 6 mesi con Zoloft a 50 mg (che è una dose terapeutica, ma probabilmente troppo bassa nel suo caso) non ha avuto una remissione completa dei sintomi, sarebbe il caso di verificare col suo neuropsichiatra (che la conosce da anni) se non è ora di aumentare il dosaggio. Chiedere un secondo parere è suo diritto, ma se lo specialista la segue e la conosce da anni e c'è un buon rapporto tra voi non so se è opportuno.

- medesimo discorso sulla psicoterapia. Inizialmente, quasi 18 anni fà intrapresi delle sedute di analisi transazionale con esercizi di Gestal riscontrando un miglioramento sul mio carattere introverso e pauroso sbloccandomi dai tanti condizionamenti che caratterizzavano la mia esistenza ma non curativo per la mia ansia e ossessioni di cui ancora oggi soffro periodicamente. Oggi le sedute sono con cadenza mensile al fine sfogare le mie paure e chiedere rassicurazioni.

In questo caso deve valutare lei se dopo le sedute si sente meglio, o se sono diventate una specie di rituale.

Cordiali saluti

Franca Scapellato

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buon pomeriggio Dott.sa Scapellato

Innanzitutto grazie per il suo celere riscontro

La prima risposta mi rincuora anche se paradossalmente mi intimorisce l'evenienza che una patologia ansiosa come la mia possa creare danni se non curata....a cosa potrei andare incontro??? (ecco una reazione ansiosa)

La seconda risposta mi viene da chiederLe se debba pretendere una remissione completa dei sintomi dato che i miei medici mi dicono sempre di non aspirare ad una guarigione bensì a conviverci tra alti e bassi.
Inoltre, è vero. Il medico che mi segue da anni mi conosce molto bene e cambiarlo significherebbe ricominciare tutto dall'inizio ma, riferendomi alla mia domanda, se tale patologia non rientra tra le sue competenza in quanto neurologo sarebbe opportuno chiedere un secondo parere.

La terza, vale quanto detto su. Le sono molto affezionato e abbiamo un bel rapporto ovviamente medico/paziente però, leggo spesso che la terapia valida per i disturbi d'ansia sia la TCC che, nonostante io l'abbia proposto più e più volte lei rimane molto scettica indirizzandomi a lavorare più sul conflitto interiore che a suo avviso ha generato la nevrosi che sulla gestione dei sintomi.

Fiducioso in una sua ulteriore risposta Le porgo i miei migliori saluti




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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Intanto non si faccia venire ansie ulteriori, si sta curando e questo va bene.
Se il suo medico si è tenuto aggiornato che importanza ha se è neuropsichiatra e non solo psichiatra o solo neurologo? In Clinica Psichiatrica ho imparato moltissimo e i miei insegnanti erano tutti neuropsichiatri, perché specializzati prima che entrasse in vigore la separazione tra le due discipline.
Remissione completa dei sintomi forse è chiedere troppo, però un deciso miglioramento uno se lo dovrebbe aspettare, se invece sta bene un giorno sì e uno no (all'incirca) allora forse la dose di antidepressivo è bassa.
Per quanto riguarda la psicoterapia, direi che la terapia "giusta" è quella che fa star meglio.
La TTC è più facile da validare con test, la terapia dinamica non ha una letteratura scientifica dello stesso tipo che la supporti, perché effettuare dei test e dei riscontri "obiettivi" all'interno della terapia altererebbe il setting, insomma rovinerebbe il rapporto terapeutico, ma a mio parere è ugualmente efficace. E' un mio parere personale, e non una verità scientifica, ci tengo a sottolinearlo.
Cordiali saluti

[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott.ssa Scapellato

Continuo a ringraziarla per il suo pronto riscontro

Il suo intervento ha molto chiarito le idee sul discorso psichiatra/neurologo nonchè tipologie di psicoterapia

In effetti ciò che realmente è importante è raggiungere un accettabile benessere e questo confesso di averlo ottenuto nel tempo grazie ai medici con i quali sono stato e lo sono attualmente in cura.

I miei dubbi sono scaturiti sia da una componente ansiosa che lavora appunto sul sorgere di dubbi e rimuginazioni e sul fatto che, diversamente dai precedenti periodi di crisi, questo sembra molto più lungo e caratterizzato da svariati malesseri cangianti da un giorno all'altro nel senso che oggi sono concentrato su un timore, domani su un altro per poi trascorrere due/tre giorni quasi asintomatici. Ciò che mi fa più paura non sono tanto i pensieri che mi frullano in testa in quanto oramai ho capito di quanto irrazionali e poco veritieri siano bensì il mio stato, il sentirmi una persona non "normale", l'avere certe sensazioni e percezioni strane, a detta dai miei medici tipiche della nevrosi (ci credo poco) e la paura di peggiorare sino ad arrivare ad un punto di non ritorno. In sintesi ho una grande paura di impazzire nonostante i miei medici mi rassicurano che ciò non è possibile e che questa paura è tipica di chi soffre di una patologia ansiosa. Nonostante tutto continuo a svolgere una vita "normale" tra mille impegni quotidiani riuscendo ugualmente ad essere un buon marito, padre e un lavoratore modello e queste qualità vorrei proprio mantenerle per il resto della mia vita.

Grazie ancora carissima Dott.ssa Scapellato e cordiali saluti