Dubbi sui farmaci per depressione reattiva da rottura. Sereupin, Mutabon.

Buongiorno,
mi riallaccio a questa discussione che avevo iniziato settimane fa https://www.medicitalia.it/consulti/psichiatria/426486-depressione-e-ansia-per-rottura-sentimentale-cura-adeguata.html
Sono andato avanti con il Sereupin per 9 giorni poi ho deciso di sospenderlo perchè mi dava troppi effetti collaterali quali ansia, irrequietezza, nausea, sudorazione ecc.
Ho sospeso perchè convinto di poterne uscire e che il tempo avrebbe aiutato ad alleviare un po' la sofferenza.
Oggi però, anche dopo aver scoperto che la ragazza che mi ha lasciato sta vedendo un'altra persona, sono ricrollato (non che prima stessi bene, ma forse avevo una speranza che mi teneva su...) sto cercando di non contattarla più, ho davvero il terrore di non riuscire più a riprendere in mano la mia vita, ho perso l'interesse per tutto e niente mi da sollievo.
Provo con le uscite tra amici, lo sport, i viaggi, ma non c'è nulla che mi faccia stare meglio, i miei pensieri vanno sempre alla rottura e alla persona che fino a qualche settimana fa era parte fondamentale della mia vita, allagano la mia giornata, la notte dormo pochissimo, riesco solo a mangiare qualcosa di più.
Il mio psicologo mi ha fatto capire, e concordo, che il problema non sta nella rottura ma nella incapacità di gestire eventi di questo tipo e mi ha invitato a iniziare la terapia farmacologica sostenendo che in questo modo riuscirei ad avere la mente più sgombra dai pensieri e quindi il lavoro di recupero di me stesso sarebbe agevolato.
Deciso a riprendere coi farmaci ho chiesto consulto presso un importante centro psichiatrico a Milano, ho mostrato la ricetta con Sereupin ed esposto gli effetti collaterali, mi è stata data una cura con Mutabon Mite (1 pastiglia).
Pensare di stare come sto adesso a lungo mi spaventa molto più di assumere un farmaco ma mi spaventa anche il rischio dipendenza, la difficoltà a ritrovare un equilibrio psicologico senza supporti chimici, il rischio di effetti collaterali (soprattutto ricomparsa di stati ansiosi molto forti, calo della libido) e temo anche che assumere antidepressivi alla lunga vada a cambiarmi la personalità, rendendomi apparentemente sano e solo se debitamente sostenuto.
Faccio un lavoro stimolante dove serve creatività e che mi ha sempre dato soddisfazioni ma adesso sto faticando anche in quello (lei lavora nella stessa azienda), ho paura che assumendo un farmaco antidepressivo non sarei più all'altezza del mio ruolo o la creatività mi manchi.
Vorrei capire quale sia la terapia più adeguata per la mia situazione e se una sia più veloce, quale delle due sia più facile da scalare al termine e quale sia la durata minima della cura (sempre considerando il supporto psicologico con lo psicologo).
Su internet tutti sconsigliano gli psicofarmaci, parlano di una droga dalla quale diventa quasi impossibile uscire, sono confuso e vorrei solo stare meglio.
Poi so che il Mutabon è un farmaco più vecchio, è meno efficace? Paroxetina e triciclici in cosa sono diversi?
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Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.7k 52
Gentile utente
in linea generale le confermo che gli ssri,categoria di cui fa parte la paroxetina,e i triciclici sono composti chimci differenti,ma la maggiore anzianità di questi ultimi non sta ad indicare una minore efficacia.La terapia farmacologica va commisurata alle esigenze globali del singolo paziente e quindi non si può parlare di efficacia in senso generale,ma solo nellomspecifico individuo.
A distanza pertanto è impossibile,senza tutte le risultanze di una visita reale,poterle consigliare una terapia o un'altra.
Ugualmente le altre domande che lei si pone vanno calate nella sua situazione.Penso quindi che solamente un colloquio approfondito e magari ripetuto con il suo psichiatra curante possa aiutarla a fugare i dubbi cui fa cenno.
Gli antidepressivi sono comunque farmaci che non danno dipendenza e che possono essere sospesi,sempre con una guida medica,una volta risoltasi la situazione critica.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta.
Saprebbe dirmi in cosa sono diversi i farmaci inibitori della ricaptazione della serotonina dai tricilici?

Poi vorrei capire una cosa anche se mi rendo conto che le risposte potrebbero essere molteplici, la sospensione (graduale) di farmaci antidepressivi comporta uguali "difficoltà" (intese come ricomparsa dei sintomi) sia che la depressione sia legata a questioni relazionali o invece che sia legata a questioni tipo ansia/attacchi di panico?
Mi spiego meglio, fa più fatica a sospendere gli antidepressivi una persona che li ha assunti per curare una depressione reattiva legata a questioni relazionali o una persona che li assume per curare stati di ansia generici e attacchi di panico?

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Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.7k 52
Gentile utente,
le modalita di una eventuale sospensione di una terapia antidepressiva sono più legate al tipo di farmaco usato,ed al suo dosaggio che non alle cause scatenanti la depressione stessa.
In ogni caso la progressiva riduzione della terapia va gestita dal medico curante,in base alla sua esperienza e alla conoscenza che ha del paziente specifico.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani