abuso fluss40

buonasera,
mia moglie, 66 anni, da oltre 40 anni fa uso di lassativi, in forma compulsiva, anche se non per dimagrire perchè è di costituzione normale.
Negli ultimi anni ha provato ad arrivare a 6 compresse al giorno di fluss40, ma non è mai scesa sotto le 4 compresse.
Non sembra avvertire disturbi, se non una pressione piuttosto bassa,e, ma questa è un'ipotesi mia, delle compulsioni da alcool e da cibo eccessivo con vomito, che però ha risolto attraverso di gruppi di autoaiuto (non beve più da ventanni e non mangia più per vomitare da almeno cinque anni).
Anche gli esami del sangue evidenziano valori normali, per quanto la kalemia sia intorno ai valori minimi.
Ovviamente reintegra la perdita di liquidi con assunzione di acqua in forma massiccia, e questo non è un problema.
Tutti i tentativi anche del medico di farla desistere non hanno avuto successo, e mi chiedo se dopo 40 anni ci si deve aspettare qualche problema conseguente all'età
Per quanto riguarda la salute generale è ottima, perfino l'influenza ed il raffreddore non fanno parte del suo bagaglio di malattie fatte.
Grazie per un parere, visto che non so cosa pensare.
[#1]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
Lei scrive:
"Tutti i tentativi anche del MEDICO di farla desistere non hanno avuto successo..."

La Sua moglie è seguita anche da un medico psichiatra ?

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Per quanto riguarda l'abuso protratto di questo farmaco,

Fluss40 non mi risulta di essere un lassativo, ma un diuretico;

purtroppo non posso rassicurarvi che non possono esserci dei problemi; si tratta delle problemetiche metaboliche a vari livelli (non solo, ma soprattutto), alle quali l'organismo è più suscettibile con l'avanzarsi dell'età, e la probabilità delle quali aumenta ancora di più nel caso di assunzione delle dosi alte e a lungo termine di questo farmaco. Monitorare i rispettivi parametri rimane essenziale, ma limitarsi solo a questo ed essere tranquilli se sono nella norma - questo non è corretto, perché un giorno quando i problemi inizieranno ad esserci non è detto che si potrà tornare indietro facilmente.

Bisogna dire che col tempo e a secondo delle condizioni di salute individuali si sviluppa l'assuefazione agli effetti terapeutici di questo farmaco (col tempo ci vuole una dose maggiore per avere lo stesso effetto), mentre alla sospensione o alla riduzione brusca della dose si accompagna la ricomparsa dei sintomi che il farmaco normalmente contrasta: incremento degli edemi, difficoltà nell'eliminare i liquidi, rialzo della pressione arteriosa ecc. Dunque i tentativi di riduzione brusca sono ancora più pericolose, ed inoltre, a causa di suddetti fenomeni, tali tentativi possono desuadere la persona a ridurre le dosi. Per cui, nel caso della decisione di ridurre le dosi, questo deve essere attentamente programmato, essere molto graduale.

Non conoscendo il caso, non posso escludere che al giorno d'oggi un certo dosaggio di questo farmaco possa anche giovare alla Sua moglie, ad esempio, può darsi che compensi le problematiche della pressione arteriosa (non si sa se ci sono o meno, perché il farmaco le maschera), e anche per quanto riguarda la funzionalità renale - può darsi che senza il farmaco i reni ormai avranno difficoltà a funzionare. Ma queste sono solo delle mere ipotesi, e lo deve valutare il vostro medico di base.

Il punto è che, a secondo del caso, non è detto che il farmaco debba essere sospeso completamente, ma dall'altra parte i suoi dosaggi eccessivi (superiori a quelli che eventualmente servirebbero) non sarebbero giustificati dal punto di vista dei sintomi collaterali a lungo termie.

Vorrei sottolineare che uno dei problemi maggiori qui è l'uso compulsivo del farmaco.

Se la persona usa il farmaco in maniera compulsiva, allora può avere la difficoltà a seguire un programma di riduzione graduale, o almeno a mantenere un dosaggio stabile. L'instabilità di dosaggio è un altro fattore di rischio, come ho spiegato prima;

e comunque, a parte i problemi a livello metabolico e "somatico" in generale, il fatto che la compulsione permane significa che permane il sintomo di una malattia psichica non curata fino in fondo.

Può darsi che non si tratta di ciò, ma solo della dipendenza dal farmaco, la quale è difficile da superare (e in tale ultimo caso sarebbe ormai inappropriato parlare della "compulsione"), ma di che cosa si tratta veramente deve valutare un medico psichiatra.

Dunque, vi consiglio di fare la visita da uno psichiatra.

Dr. Alex Aleksey Gukov

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