Discinesia tardiva

Gentili medici, vorrei conoscere tutti i sintomi legati alla discinesia tardiva causata da psicofarmaci. In particolare, vorrei sapere se accanto ai sintomi "visibili" (movimenti involontari dei muscoli orofacciali)si hanno anche altri problemi (danni neurologici che comportano appiattimento delle emozioni, calo della libido, calo dell'olfatto (!)...).
Esiste qualche esame per diagnosticarla?
Esiste un trattamento?
E' sempre irreversibile?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Le discinesie tardive sono letteralmente movimenti involontari che riguardano uno o più distretti muscolari, in forma di contrazioni che possono riprodurre movimenti stereotipati (gruppi muscolari, tipo il "ciucciamento" tipo muso di coniglio), oppure essere più grossolane, tipo l'ipertono spastico che va e viene di una parte del corpo. Quando si usa questo termine si fa riferimento a quelle discinesie che si sviluppano in chi assume o ha assunto per lungo tempo neurolettici ad azione classica (cosiddetti tipici). Per risolvere questo tipo di rischio negli schizofrenici, destinati a dipendere da una cura a vita per controllare i propri sintomi, fu introdotta la clozapina, che ha scarso impatto sulla motilità involontaria, al punto che per esempio era l'antipsicotico di scelta nei parkinsoniani che sviluppavano allucinazioni e deliri in seguito al trattamento con i farmaci pro-dopaminergici, e che non potevano assumere neurolettici in quanto anti-dopaminergici (parkinsonizzanti)
A differenza dei sintomi pseudo-parkinsoniani, anch'essi extrapiramidali, le discinesie tardive non rispondono agli stessi antidoti, e non sempre la sospensione del neurolettico ne determina la scomparsa.
La sindrome che ricordava lei, con gli altri sintomi, è la cosiddetta sindrome negativa da neurolettici, che è una specie di depressione indotta dal trattamento, che può ricordare alcune forme di depressione spontanea. Da notare che gli schizofrenici dopo anni di malattia, curata o non, hanno comunque un appiattimento delle emozioni e una improduttività del pensiero, che quindi non necessariamente è effetto solo dei farmaci. Certamente che l'assuntore cronico di dosi consistenti di neurolettici (quelle indicate nelle psicosi acute) tende a sentirsi comunque "abbattuto" e "appiattito". Altra cosa da tener presente è che se si prendono questi farmaci per un disturbo bipolare in fase eccitatoria, subentrando poi la fase depressiva questa può essere peggiorata dai neurolettici. Stiamo qui parlando dei neurolettici tipici, mentre gli atipici (dalla clozapina in poi) sono stati studiati per essere utilizzabili anche nelle psicosi maniacodepressive, con minore impatto sulla depressione e anzi talora un buon effetto sulle depressioni agitate.

Dr.Matteo Pacini
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Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Aggiungo solo poche parole all'ottima risposta del collega.
In particolare: non esistono ovviamente esami diagnostici, perchè la diagnosi è puramente ispettiva (presenza dei movimenti involontari). E' molto spesso irreversibile, ma non sempre irreversibile. Vi sono dei farmaci che hanno un effetto migliorativo della sindrome, e qualche volta, anche se raramente, un effetto curativo. Uno è la stessa clozapina (*Leponex *Clozapina); una certa efficacia la possiedono la tiapride (*Sereprile)e i derivati della sulpiride (*Levopraid, *Levobren ecc).
Una caratteristica curiosa della discinesia tardiva è che spesso si manifesta o peggiora quando viene sospeso bruscamente il farmaco che ne è responsabile, e migliora quando viene reintrodotto.
Vi sono delle forme rare di discinesia spesso misconosciute; una è la discinesia diafragmatica, che porta a contrazioni involontarie del diaframma e quindi ad una respirazione affannosa, che viene quasi sempre scambiata per asma (ma basta l'ascoltazione del torace per escluderla) o per ansia (diagnosi differenziale più difficile).
Infine, non sempre questo disturbo neurologico è dovuto ai farmaci antipsicotici. Del resto esso è stato descritto in epoca precedente all'introduzione degli psicotropi. Una condizione favorente sembra essere il diabete.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-