Insonnia e agitazione dopo ictus nell'anziano

Gentili Dottori,
mia nonna, 93 anni, era completamente autonoma fino a quando nel febbraio 2014 si è verificata un ischemia dx, dovuta probabilmente ad un colpo di pressione, che le ha compromesso apparentemente la visione a sx, la memoria a breve e l'equilibrio.
I primi mesi sembrava depressa, dormiva giorno e notte, non voleva mangiare, non aveva interesse per il presente neppure per suo marito malato da tempo che lei adorava e curava.
In un primo momento le davamo xanax gocce 5+5+5 e lexotan 15 gtt la sera per dormire ma di giorno era sempre assopita voleva stare sempre a letto e di notte teneva tutti svegli volendosi alzare.
A fine aprile, mio nonno/suo marito, è mancato. Questo evento l'ha completamente sballata. Dopo un primo momento di confusione in cui credeva che il marito fosse in ospedale ha cominciato a non dormire più né giorno né notte, a non voler mangiare cercando il marito. Abbiamo tentato in tutti i modi di farle capire il tragico evento ma non voleva accettare la morte. Su consiglio di un geriatra abbiamo tentato una cura con trittico 5 gocce ore 8/14/19 aumentando gradualmente fino a 10 gtt x3 associato a stilnox 1cp alle 22. Per circa due mesi (giugno-luglio) sembrava migliorata, era più tranquilla e lucida, ha ripreso a mangiare e a dormire meglio deambulando con un girello o con accompagnatore, ricordandosi della morte del nonno.
Purtroppo dai primi di agosto però ha ripreso ad agitarsi di giorno cercando nuovamente il marito in modo ossessivo, pur sapendo cosa è successo, chiede in continuazione che ore sono, dice che fa brutti sogni di giorno e di notte sogna i morti, vive in uno stato di perenne agitazione e terrore, non può stare neanche un minuto da sola né a letto né in una stanza perché parla e chiama in continuazione mia madre. Di notte si sveglia continuamente.
Abbiamo fatto un tentativo portando a 15 gtt il trittico x 3 ma una notte l'abbiamo trovata che vagabondava in cerca del marito facendo da sola due piani di scale! Riferiva di vedere persone nella sua stanza anche appesi al lampadario!
Allora abbiamo scalato il trittico a 5 gtt ore 8 e 14 introducendo 5 gtt di serenase 2mg/ml alle 19 e 5 gtt alle 21 associando ancora 1 stilnox.
Risultato: si addormenta pesantemente alle 22.30 però si sveglia alle 4 del mattino in uno stato di tremenda agitazione, panico, terrore che persiste fino al pomeriggio...
Assume durante il giorno anche: losazid 100, lansoprazolo 30, cardioaspirina, dibase 25000 ogni 15 gg.
Gli esami del sangue sono a posto, anemia, tiroide nella norma, a parte una lieve intolleranza glucidica e una carenza di vit D.
In passato ha assunto tegretol 200 1-2 volte al dì per una nevralgia del trigemino che la affligge da molti anni, adesso però, nonostante a volte si lamenti, non lo prende onde evitare interazioni.
Vi chiedo gentilmente un consulto, siamo allo stremo delle forze, forse la terapia non è appropriata?
Ringrazio anticipatamente chi potrà rispondere e suggerirmi una possibile soluzione.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 995 63
La terapia attuale potrebbe non essere sufficiente per la riduzione completa dei sintomi di sua nonna ed i dosaggi andrebbero rivisti.

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dopo
Utente
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Gentilissimo Dr. Ruggiero,
la ringrazio innanzitutto per la rapida risposta, le chiedo se possibile alcune delucidazioni:
La terapia è corretta o andrebbe modificata?
I farmaci utilizzati (TRITTICO+SERENASE+STILNOX) interagiscono negativamente tra loro?
Rivedere i dosaggi significa aumentarli?
In alcuni casi aumentando le dosi aumentava anche la confusione e la ripetizione ossessiva delle domande...
Grazie mille.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 995 63
La associazione di più farmaci in un paziente anziano e l'uso di benzodiazepine sono pratiche non condivisibili.

La terapia non riguarda le possibili interazioni ma la mancanza di efficacia ed il peggioramento della sintomatologia.

Il trattamento sintomatologica dovrebbe portare alla riduzione del sintomo stesso.

I dosaggi e l'uso combinato non appaiono appropriati ala caso in questione.
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dopo
Utente
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Gent.mo Dr. Ruggiero,
concordo con Lei sul fatto che questa associazione di farmaci non è soddisfacente, forse varrebbe la pena di provare con il solo Trittico in monoterapia rivedendo i dosaggi, in quanto era l'unico che inizialmente aveva funzionato...potrei provare a proporlo al medico...
Oppure forse dovrei rivolgermi ad uno specialista psichiatra per tentare altre terapie...antipsicotici atipici? antiepilettici? Ma sono indicati nell'anziano? A chi mi rivolgo?
Ho un po' paura di somministrare altri psicofarmaci ad una persona così anziana per paura di peggiorare ulteriormente la situazione...non so' proprio come fare.
La ringrazio per la gentile risposta.

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