Domanda sulla terapia

Buongiorno dottore, vorrei chiederle un opinione sulla terapia che sto assumendo. Io soffro di psicosi paranoide , e il mio psichiatra mi ha prescritto per i primi sei giorni l'aquietapina ,una compressa da 2 mg da prendere la sera alle 20.00. E alle 21.00 il farmaco aloperidolo 20 gocce che corrisponde a 1 ml. Dal sesto giorni in poi dovrò prendere anche la mattina alle 8.00 una pastiglia di a quietapina da 2 mg e 20 gocce di aloperidolo. vorrei sapere dottore in quanto tempo farà effetto questa terapia. Io ho iniziato mercoledì sera e effettivamente non ho più deliri. Cioè che le persone parlano male di me. Però la memoria non mi è migliorata. Spero che mi migliori anche la memoria. Cosa ne pensa dottore? Grazie per l'eventuali risposte.arrivederci.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
può, per favore, verificare il nome ed il dosaggio del primo farmaco:

probabilmente Lei si riferisce alla QUETIAPINA , della quale non esistono le pastiglie da 2 mg. Forse Lei si riferisce alle pastiglie da 200 mg ? Può verificare la prescrizione e la confezione del farmaco ? Grazie

Dr. Alex Aleksey Gukov

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Nonostante abbia riferito un dosaggio errato.

Non è detto che la terapia possa dare miglioramenti cognitivi sostanziali.

E' da valutare la condizione cognitiva precedente all'insorgenza dei sintomi, la persistenza della sintomatologia senza trattamento e l'efficacia della terapia nel tempo per vedere se è possibile che si possano ipotizzare miglioramenti cognitivi.

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Utente
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Si il farmaco si chiama quetiapina e le pastiglie sono da 200 mg. Cosa ne pensa della terapia dottore? Grazie.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,

sono d'accordo con il mio collega (dr Ruggiero, il quale si è appena espresso anche lui), che tale farmacoterapia non è detto che, di per sé, dia i miglioramenti su un piano cognitivo, e che bisogna tener conto anche delle caratteristiche della malattia che il mio collega specifica.

In effetti, la "psicosi paranoide" è un termine che copre una gamma vasta delle situazioni - da quelle dove esiste una compromissione irreversibile e progressivamente peggiorativa fino a quelle situazioni che sono reversibili con la cura (come, vorrei sperare umanamente, nel Suo caso). In alcuni casi i disturbi della memoria possono essere un sintomo di compromissione profonda, ma in altri casi possono essere semplicemente i sintomi secondari a quelli psicotici, all'ansia che accompagna i sintomi psicotici. Di che cosa si tratta è una valutazione che deve fare il Suo psichiatra: che cosa dice lui ?

Qui, in un consulto solo informativo, nel quale non è mai possibile essere altrettanto obbiettivi come nelle visite dal vivo,

voglio comunque riportare una Sua descrizione dei Suoi problemi di "memoria" in uno dei Suoi consulti precedenti, che può aiutarci a capire almeno una parte del problema.

Lei scriveva:

"...ho avuto una forte perdita di memoria, cioè se una cosa l'ho fatta due giorni fa, mi sembra che siano passate due settimane. poi balbetto, sono molto ansioso, e ho paura che le persone parlino male di me.poi anche se leggo una domanda, non riesco a capire il significato..."

(e Lei scriveva anche che stava prendendo l'olanzapina).

https://www.medicitalia.it/consulti/psichiatria/360948-psicosi-paranoide.html

Qui Lei descrive i problemi di memoria e nella lettura che potrebbero essere molto legate alla capacità di concentrazione, e questo succede spesso negli stati d'ansia, negli stati depressivi ed anche nella psicosi, nella quale ultima la funzionalità cognitiva della persona è compromessa dall'ansia, dall'angoscia, e dove la capacità di concentrazione è anche "usata male", essendo in gran parte dedicata alle idee preoccupanti, alla necessità di controllare la situazione. In altre parole, una parte di queste problematiche (comprese le balbuzie) potevano essere la diretta conseguenza del Suo stato d'animo. Ovvero: essendo meno coinvolto dalla paura e dall'ansia e dalla necessità di proteggersi...(grazie anche ai farmaci anti-psicotici che assume ora), la Sua cognizione potrebbe funzionare meglio.

Spero di avermi spiegato chiaro: i farmaci antipsicotici non migliorano la cognizione, ma riducono gli elementi di disturbo per la cognizione (e fra questi elementi di disturbo sono anche i sintomi psicotici).

Poi, i farmaci antipsicotici possono anche prevenire o rallentare il decadimento delle funzionalità cognitive nei casi gravi, ma non so se questo è il Suo caso: bisogna, come scrivevo, consultare il Suo psichiatra su quale forma di psicosi Lei ha esattamente.

C'è anche da sottolineare una cosa importante: alcuni farmaci antipsicotici possono anche peggiorare la concentrazione e compromettere il funzionamento cognitivo. Non escludo (ma è da capire assieme con il Suo psichiatra) che un farmaco come l'Olanzapina poteva avere un tale effetto non ottimale... mentre i Suoi farmaci attuali potrebbero essere più ottimali.

Quando si vedranno i miglioramenti:

non si può fare una stima esatta. Bisogna considerare che Lei non ha ancora raggiunto le dosi che sono in programma, e, mentre i sintomi più evidenti (paura che altri parlino di Lei) sono spariti, potrebbe rimanere ancora l'ansia e l'atteggiamento emotivo generale che consuma di per sé molta energia e concentrazione e Le lascia poca concentrazione per tutto il resto. Dunque, non solo i sintomi psicotici più evidenti che devono essere curati, ma anche l'ansia.

La Sua attuale terapia potrebbe essere efficace anche sull'ansia,
ma questo è da monitorare (assieme col Suo psichiatra) nelle prossime settimane e nei prossimi mesi,
per trovare un giusto equilibrio (perché, come scrivevo, i farmaci antipsicotici possono ridurre l'ansia, ma anche ridurre la concentrazione). Non escluderei che potrebbe essere utile (da valutare) anche un farmaco ansiolitico non antipsicotico, a dosaggi molto cauti.

Inoltre, oltre ai farmaci, potrebbe essere necessaria un programma di riabilitazione non farmacologica (con uno psicologo o un educatore) per ri-acquisire gli atteggiamenti e gli abitudini mentali più corretti nell'affrontare le problematiche che richiedono la concentrazione, la memoria. Lei, per fortuna, è giovane, è forse ha sentito parlare della "metodologia nello studio" (nel prepararsi agli esami ecc.), e mi riferisco a qualcosa di simile... Che magari può essere un'idea.

Anche per quanto riguarda le balbuzie potrebbe essere importante un programma riabilitativo, ma ovviamente, ce ne sono degli approcci educativi specifici, per i quali c'è da rivolgersi ad uno specialista competente (può chiedere un consulto nell'area di Psicologia del nostro sito).
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Utente
Utente
grazie per la risposta dottore. Le vorrei chiedere un altra cosa, le dosi di farmaci che sto prendendo io sono alte o basse? Grazie mille.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Dal punto di vista dei dosaggi medi usati nella popolazione e dal punto vista del Suo peso corporeo - non sono delle dosi alte,

ma dal punto di vista dell'efficacia e degli effetti collaterali nel Suo caso specifico - non posso sapere se sono alte o basse: questa domanda è da rivolgere al Suo psichiatra.
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Utente
Utente
Grazie dottore. Un altra domanda per favore, come mai il delirio che avevo (cioè che le persone parlano male di me) e scomparso dopo solo due giorni di terapia? Il mio psichiatra mi ha detto che ci vuole almeno un mese prima che la terapia faccia effetto. Che ne pensa? Grazie mille.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
L'effetto di alcuni farmaci antipsicotici può iniziare a vedersi anche presto, quando si tratta della scomparsa delle paure, sensazioni e vissuti deliranti vissuti nella malattia come "reali" e "tangibili",
ma si tratta solo di una parte più esterna dell'ice-berg.

Invece, l'atteggiamento mentale e le convinzioni personali caratteristici del disturbo (che possono essere ancora fortemente condizionati dalle esperienze vissute negli anni e nei mesi precedenti), la suscettibilità emotiva in certe situazioni, il rischio di ricaduta, ecc. spesso sono meno evidenti, ma ci sono e non possono essere curati in due giorni. Questi aspetti, apparentemente meno "disturbanti", la persona stessa non è detto che riesca a riconoscere da sola, e ci vuole lo specialista (il Suo psichiatra) per notarli e per vedere gli eventuali cambiamenti anche a questo livello.
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Utente
Utente
Le vorrei fare un altra domanda dottore, gli anti psicotici che sto prendendo io ovvero aloperidolo e quietapina Sono più potenti del risperdal ? Prima prendevo il risperdal la sera 2 mg ma non mi ha fatto passare il delirio. Come mai? Grazie.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
la "potenza" del farmaco non bisogna confondere con la sua "efficacia".

Dei due farmaci è quello "più potente", del quale è sufficiente una dose minore, per produrre l'effetto desiderato.

Dunque, possiamo paragonare i due farmaci nella loro "potenza" solo se entrambi hanno sortito l'effetto terapeutico cercato;

in tal caso, se dell'Aloperidolo nel Suo caso ci vuole 20 gtt (2 mg), mentre del Risperdal (Risperidone) mettiamo che ci vuole una dose maggiore di 2 mg, allora, nel Suo caso, l'Aloperidolo sarebbe "più potente" del Risperdal; ma siccome, nel Suo caso, del Risperidone non sappiamo se a dosaggio maggiore di 2 mg avrebbe sortito l'effetto ricercato, allora non possiamo fare questo paragone.

(può darsi che anche alla dose maggiore di 2 mg il Risperidone non Le avrebbe giovato, e allora non è la questione di "potenza", ma di inefficacia. Io credo che il Risperidone poteva essere anche efficace, provando una dose maggiore - e allora sì che si poteva dire che è "efficace", ma "meno potente"; ma nel Suo caso non è stato provato, e non possiamo esserne certi).

In generale, i farmaci più potenti sono quelli, che dimostrano efficacia anche in dosi relativamente piccole, e sia l'Aloperidolo che il Risperidone (risperdal) spesso sono efficaci su deliri, anche a dosi relativamente basse, e dunque, nella popolazione, in generale, sono fra gli antipsicotici più potenti.

(ma ci sono le diversità individuali fra le persone nella loro sensibilità).

Mentre la Quetiapina è un farmaco a bassa potenza, perché, per essere efficace, deve essere assunto in quantità (in milligrammi) maggiore rispetto a diversi altri antipsicotici (faccia caso che la dose di Aloperidolo è 2 mg, e la dose di Quetiapina è di 200 mg). Tuttavia questa "bassa potenza" di Quetiapia non pregiudica la sua efficacia. Semplicemente serve la dose giusta, tutto lì.

Parlo comunque dell'efficacia di Quetiapina più come ansiolitico-calmante della paura e dell'ansia (ed anche tale effetto è veramente importante nel Suo caso), mentre è meno efficace come "anti-delirante", e dunque serve l'associazione con Aloperidolo.

Ogni farmaco è "efficace" in determinati effetti e non i tutti.

Spero di averLe risposto.

Per il resto è meglio rivolgersi allo specialista che La segue, perché lui lo può spiegare a Lei magari ancora meglio e lui c'è anche per rispondere alle Sue domande su terapia.

Non per criticare Lei, vorrei notarLe che Lei fa molte domande..., e tutte hanno senso, sì; ma potrebbe essere in parte anche l'indice dei residui d'ansia che Lei potrebbe avere ancora (e che va curata).

un saluto
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Attualmente le dosi di farmaci assunte sono piuttosto basse.

L'azione dei due farmaci può poterIarsi vicendevolmente e potrebbe quindi avere efficacia nel breve termine.

Inoltre, tale associazione non dovrebbe essere mantenuta per tempi lunghi

L'evidenza di una riduzione della sintomatologia delirante potrebbe essere dovuta ad un effetto incisivo dell'aloperidolo.

La ripetitività delle domande potrebbe comunque far pensare alla presenza di qualche problematica di tipo cognitivo.
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Utente
Utente
Salve dottori, vi vorrei aggiornare sulla mia situazione. Dunque mi sento abbastanza bene con la terapia che sto assumendo, riesco a ragionare meglio di prima e mi sembra che anche la memoria sia migliorata leggermente. Il delirio che avevo (cioè che le persone c'è l'hanno con me) non ne ho più praticamente solo un po',ma è sopportabile. Che ne pensate? Grazie.


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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Sono contento per Lei.
Penso allora che il Suo psichiatra è bravo ! Bisogna proseguire a monitorare l'andamento assieme con lui.
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Utente
Utente
salve dottori, vi aggiorno nuovamente. Con la terapia che sto assumendo il delirio non c'è l'ho praticamente più e sono poco ansioso. Però la memoria non mi è ancora tornata.ieri avevo detto che era migliorata leggermente,ma invece non è così. Vorrei sapere con questa terapia quando raggiungerò l'effetto massimo. Cioè quando starò bene completamente? Intendo quando mi tornerà la memoria.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Mi dispiace ma Lei sta facendo le domande alle quali non si può rispondere qui.

Deve chiederlo allo specialista che La segue. Il Suo specialista potrebbe valutare la prognosi in base alla sua impressione clinica e in base ai test. Lui può anche aggiustare ulteriormente la terapia farmacologica se ne vedrà bisogno. Ma i tempi precisi non credo che si possa dire: il Suo organismo non è una macchina e dunque non è possibile fare previsioni molto esatte come vuole Lei. Inoltre, Le ho già scritto che potrebbero non bastare i farmaci, ma è possibile che ci vuole anche un programma educativo-riabilitativo.

Invece Lei vuole la cosa subito, non ha la pazienza. Questo non va bene, non aiuta.

Gli aggiornamenti così frequenti non servono e sono solo un indice d'ansia (che va curata meglio). Servono gli aggiornamenti a distanza di tempo un po' maggiore (un mese, ad esempio) e non qui, ma con il Suo psichiatra.

Sono stato chiaro ? Non l'ha offeso (spero) ?
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Utente
Utente
Salve dottori, vi volevo avvisare che negli ultimi tre - quattro giorni mi è tornata la paura che le persone parlano male di me. Invece oggi questa paura mi è scomparsa di nuovo. Mentre l'intelligenza mia mi sembra che sia tornata come una volta. Ossia normale.ma secondo voi perché l'intelligenza mie tornata come prima, mentre la paura che le persone parlano male di me va e viene? Nel senso che alcuni giorni non ne ho tanta mentre in altri si. Arrivederci.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
secondo Lei la Sua paura che le persone parlano male di Lei è fondata, ha i motivi di esserci ?
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Utente
Utente
Beh in effetti c'è una persona che c'è la sempre con me e che parla male di me a mia mamma. E da quando lo conosco che ho sta paura perché me ne ha fatte passare tante.... ma perché mi ha fatto sta domanda?
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Il Suo psichiatra non Le ha mai fatto questa domanda ?
Le consiglio di spiegare a lui quello che Lei ha risposto a me, se Lei non glielo già detto.

Le ho fatto questa domanda, perché, se ci sono i motivi oggettivi di questa paura, allora i farmaci non possono dominarla completamente, e dunque a momenti c'è.

Ed inoltre, se ci sono i motivi obbiettivi di questa paura, allora è normale che talvolta è presente,... e talvolta - no, perché nella vita non è normale pensare solo a questo, nella vita Lei pensa anche ad altre cose.

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Temo che Lei purtroppo non ha dato molto ascolto ai miei suggerimenti rispetto alla "Riabilitazione", perché forse pensa che ora tutto sia a posto, ma in realtà Lei ha le difficoltà che forse non avverte, e sono anche queste che Le fanno avere questa paura: sebbene la paura può avere dei motivi obbiettivi, uno può gestirla ed imparare a non averla... ma proprio qui Lei ha una difficoltà.

Lei scrive che la Sua intelligenza Le è tornata come una volta... Però quello che Lei chiama intelligenza è probabilmente un'altra cosa: credo che probabilmente Lei intende le capacità di memoria, di concentrazione, la capacità di formulare un discorso, di reagire prontamente agli stimoli e alle repliche degli altri, ecc. E tutto questo è importante, ed è probabile che sia la malattia, sia alcuni farmaci precedenti inibivano queste capacità, che ora, con i farmaci più ottimali sono tornate più come prima, ma...

l'intelligenza è un'altra cosa, l'intelligenza non è solo questo,
bensì anche la capacità di far fronte a certe emozioni, la capacità di "imparare" a non avere paura che gli altri parlino male di te; la capacità di analizzare fino a che punto il parlare male di noi ci mette veramente a rischio o no; la capacità di non dipendere dal parere degli altri; la capacità di analizzare il meccanismo dei farmaci (i quali quando sono meno sedativi allora deprimono meno la concentrazione e la memoria ma anche dominano meno la paura e l'ansia); la capacità di capire che l'intelligenza non si può avere in poche settimane ma che è un frutto di tutta l'esperienza di vita della persona.

Dunque, rinnovo il mio suggerimento di parlare con il Suo psichiatra anche della "Riabilitazione", oppure possiamo anche dire di "Psicoterapia", perché Lei non è affatto stupido, e la psicoterapia, quella mirata sul Suo caso può giovare - sia per la paura, sia per le Sue capacità di analisi. Potrei schematizzare che la Psicoterapia è un lavoro interattivo con uno psicologo, nel quale il paziente fa una parte anche attiva. Fra l'altro, la mia impressione è che Lei ha bisogno di dialogo, soprattutto in questa epoca delle decisioni nella Sua vita.
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dopo
Utente
Utente
Salve dottore, le vorrei fare una domanda. Perché l'intelligenza mi è tornata com'era prima, mentre la memoria non mi è migliorata , e la paura che le persone parlano male di me c'è l'ho ancora? Grazie mille dottore.
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Utente
Utente
salve dottore, venerdì sono andato di nuovo dal mio psichiatra e mi ha dato un ansiolitico che si chiama diazepam. devo prendere 7 gocce 3 volte al giorno. mi ha tolto la quietapina e mi ha detto di continuare a prendere l'olaperidolo la mattina 10 gocce e la sera 20. solo che la memoria non mi è a fatto tornata.io sono molto preoccupato per questa cosa. inoltre la paura che le persone parlano male di me c'è l'ho ancora un po. che ne pensa dottore? grazie.
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