Ansia, stress e ripercussioni sul fisico - non riesco più a lavorare

Salve a tutti, provo di seguito a descrivere il mio problema senza premesse e troppi fronzoli, aggiungendo in fondo un po' di "background".

aprile 2008: accuso (e ignoro) progressivi e sempre più frequenti giramenti di testa, senso di testa vuota, di barcollamento e crollo improvviso di energia in orari e giorni ben definiti: orario lavorativo. Finchè dopo un paio di settimane questi sintomi saltuari diventano quotidiani e invadono le giornate anche del weekend, pur essendo meno forti. Alcune volte sono così forti da non riuscire a reggermi in piedi ed essere costretto a stare sulla sedia per non cadere improvvisamente

fine maggio - giugno 2008: i sintomi peggiorano sempre di più e invadono ormai l'intera giornata, si sommano crisi di aritmia e tachicardia, senso di oppressione toracica a volte con dolori localizzati a zone polmonari sia dx che sx, mancamento d'aria, quasi come se il cuore si stesse per fermare e avesse bisogno di un violento colpo di tosse e respiro per ripartire.

luglio 2008: sera dei primi del mese, a completo riposo (divano intento a guardare la televisione) violenta crisi di tachicardia e pallore in viso, ricordo di aver raggiunto i ~180bpm contro un cuore solitamente a riposo che batte a ~50bpm, associata a fortissima sudorazione (la maglietta che indossavo era da strizzare) sopraggiunta in pochi secondi, vengo accompagnato di corsa in pronto soccorso dell'ospedale e tenuto in osservazione per tutta la notte, gli esami del sangue risultano ok, lastra toracica ed ecografie (eventuale aneurisma) tutto ok, pressione 150/120 per tutta la notte, vengo dimesso e mi vengono dati 7 giorni di malattia in cui le problematiche nel complesso sembrano migliorare sensibilmente. Diagnosi del PS: eccessivo carico di stress, la più banale e ridicola delle diagnosi che potevano scrivere. Inizio a seguire una cura omeopatica datami da un bravissimo medico a base di L72 e alcuni tubetti vari.

fine luglio - primi di agosto 2008: ne approfitto per fare una breve vacanza di 5 giorni lontano dal mio domicilio, la situazione va generalmente meglio, ogni tanto ho qualche lieve accenno di pressione alta e sudorazione improvvisa, particolarmente durante i pasti, ma per il resto il miglioramento è tangibile.

agosto 2008: ferie finite, ritorno in casa e nel giro di 48 ore torna tutto come prima, ad oggi ho avuto un altro episodio identico a quello per il quale ero andato al PS ma sono riuscito a calmarlo sdraiandomi e tentando di rilassarmi. chiedo e ottengo 7 giorni di malattia nei quali nulla sembra migliorare, anzi, ritorna tutto com'era prima di partire per le ferie, con aggiunta di difficoltà a deglutire, sento il collo gonfio e opprimente nella parte sx, provo anche dolore all'orecchio sempre sx che va e viene.

Lunedi devo tornare in ufficio e non so come fare.

Tornato dalle ferie ho abbandonato la terapia omeopatica e ho preso appuntamento da uno psichiatra (consiglio del mio medico di base...) che, narratogli i miei sintomi, mi ha dato delle compresse a base di trazodone da prendere la sera. Sono ormai 5 giorni che le prendo e non ho notato alcun miglioramento, anzi si è aggiunto il dolore collo/orecchio.

Inizio a temere seriamente che mi accada qualcosa di irrimediabile, capisco che tutti i sintomi possano essere dati solamente da stress/ansia o comunque da problemi psicosomatici, ma altresì non vedo alcun miglioramento e non posso permettermi economicamente di non andare a lavorare.

Ho sicuramente colpa diretta di quanto mi sta accadendo perchè per vari -stupidi- motivi negli ultimi due anni non ho mai "alzato la testa" per respirare, lavoro in ambito informatico, invece di 8 ore al giorno ne lavoravo costantemente 14-15 ore, sabato e domenica durante tutto il giorno, con la stupida pretesa di migliorarmi costantemente e "fare bella figura" ma per me stesso, annullandomi socialmente e a volte anche affettivamente, sicuramente per la componente ansiosa e di inadeguatezza che caratterizza la mia personalità.

Vorrei tornare indietro ed essermi preso più cura di me stesso, ma ormai è tardi e devo risolvere la situazione quanto prima.

Grazie per i vostri consigli

[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

non ho ben chiaro il motivo per cui richiede un consulto in ambito psichiatrico in quanto gia' sono stati fatti tutti i passaggi necessari per poter trovare una soluzione ai suoi problemi attuali.

Puo' cortesemente fare una richiesta esplicita cioe' porre una domanda piu' precisa rispetto a quanto ha narrato fin qui?

Grazie

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve, e grazie innanzitutto per aver risposto così celermente, per di più di domenica.

La domanda precisa in effetti non l'ho formulata, si poteva solo evincere che la terapia che sto seguendo non ha alcun tipo di effetto migliorativo, anzi.

Pongo i quesiti in maniera diretta:

1) trazodone (trittico 75mg, 1 compressa al giorno dopo cena) non ha alcun effetto dopo 5 giorni: è normale?

2) posso provare ad "integrare" con frontal (prendevo alcune gocce prima di affrontare viaggi in aereo) o è meglio non miscelare i due prodotti, trittico e frontal? tra poco più di 12 ore devo tornare in ufficio e sono ovviamente già in ansia a 1000

3) ci sono rischi cardiocircolatori o altri derivanti dal vivere costantemente con i sintomi sopra descritti? ho altri sintomi fisici che nella prima mail ho tralasciato, sono contrazioni involontarie del labbro superiore, mani e piedi che si raffreddano, entrambi mai avuti in tutta la mia vita e apparsi circa 15 giorni fa.

Grazie ancora per l'attenzione.
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

le rispondo chiaramente:

1) potrebbe essere necessario qualche altro giorno per poter avere effetti positivi dall'uso del farmaco, agisce piu' velocemente rispetto ad altre classi, ma sinceramente non e' il farmaco di prima scelta da parte mia.

2) qualsiasi integrazione deve essere concordata con il suo psichiatra curante in quanto gia' il trittico ha una blanda azione ansiolitica che potrebbe essere potenziata dall'uso di altri farmaci

3)I rischi cardiocircolatori interconnessi all'ansia al momento non sono da valutare ma e' preferibile prendere in considerazione il suo stato per l'inserimento adatto di un trattamento
Ipertensione

L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.

Leggi tutto