Il 28 agosto una terapia

Gentile dr. Pacini,
sono una donna di 37 anni con 2 figli (5 e 3 anni). da un paio di mesi soffro di una sindorme ansioso/deperssiva.
tutto è partito da somatizzazioni a livello fisico. fatti diversi esami è stata riscontrata solo una tiroidite cronica autommune. anticorpi regolari.
ho iniziato il 28 agosto una terapia con remeron 15 mg e seroquel 25 mg.
dopo un mese sono passata a remeron 30 mg e seroquel 25 mg + 25 gtt di xanax tre volte al di.
da giovedì scorso la mia specialista ha deciso di integrare la terapia con zarelis 75 mg da prendere al mattino, in quanto la precedente terapia impostata ha prodotto parziali benefici. scomparse somatizzazioni e ipocondria.
rimane ancora una forte ansia costante per quasi tutto il giorno che mi mette di conseguenza di malumore.
da soli 8 gg prendo zarelis 75 mg e mi sembra quasi di essere regredita (possibile effetto paradosso?).
lo stato in cui sono caduta è stato provocato da un accumulo fortissimo di stress negli ultimi 5 anni.. e all'improvviso "un crollo nervoso".. esaurimento del carburante come dice la mia specialista.
vorrei avere delle rassicurazioni sulla possibilità di poter uscire da questo stato ansioso continuo con l'aiuto della terapia farmacologica. la dottoressa che mi ha in cura ha intenzione di iniziare percorso psicoterapeutico quando starò meglio. non avendo mai assunto pscofarmaci non so se effettivamente sono curativi. cioè in breve la mia paura (che credo continui ad alimentare lo stato di ansia) e di non riuscire a guarire? la mia psichiatra mi dice di stare tranquilla che si tratta di una situazione a termine. ma io sono quasi ossessionata dal pensiero di non uscirne? potrò guarire con i farmaci?
la ringrazio se potrà darmi un consulto/conforto in tal senso.. a volte quando mi prende ansia forte mi sembra quasi di impazzire.
continuo la mia vita in maniera abbastanza regolare.. lavoro e gestione della famiglia. tenga conto che il mio compagno lavora all'estero da 5 anni e che in tutto questo tempo mi sono sobbarcata un sacco di responsabilità lavoro e figli dedicando poco spazio a me stessa... ho tirato la corda... ora si è spezzata.
potrò mai recuperare? la terapia come impostata (con aggiunta di zarelis per poi togliere eventualmente remeron) le sembra indicata? e entro quanto tempo potrò ottenere dei benefici?
attendo sue.
grazie
ancora

grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

C'è qualche concetto ancora poco definito. Innanzitutto, la paura non produce paura, il cervello produce paura, quindi non ci si "attira" addosso la paura tramite l'ansia, semplicemente l'evoluzione dell'ansia rende inevitabile impaurirsi sempre di più mentre si vive l'ansia.
Dire che "lo stato in cui sono caduta è stato provocato da un accumulo fortissimo di stress negli ultimi 5 anni.. " non aggiunge niente, perché è un'interpretazione, la cura si in base alla diagnosi, cosa che peraltro infatti sta avvenendo.

La precedente cura era sottodosata. Lo zarelis impiega qualche settimana per funzionare, e la dose va poi rivista durante questo periodo (75 mediamente è inefficace).

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
I tempi di risposta del trattamento richiedono un tempo minimo di 4 settimane.

La problematica principale pare essere l'inquadramento diagnostico in quanto in evidenza di "sindrome ansioso/depressiva" il trattamento iniziale di scelta è quello con antidepressivi mentre nel suo primo trattamento è già inserito un antipsicotico che ha determinate e precise indicazioni alla prescrizioni (nonché limitazioni).

Oltretutto la variazione può avere efficacia in esattezza diagnostica e non in altro modo.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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dopo
Utente
Utente
Gentile dr . Pacini,
Ringrazio innanzitutto per la risposta.
Ho in effetti espresso concetti abbastanza confusi.
in ogni modo quel che cercavo di capire e su questo desideravo una sorta di conforto .. é che si possa avere una speranza di remissione dei sintomi e quindi Di guarigione con appropriata terapia farmacologica.
Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Se si sta curando e il medico la sta curando siete già in due a ritenere che abbia senso provare.
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