Paura della depressione

Cari dottori, vi ho già scritto e in parte raccontato la mia storia di depressione ma i miei timori su questa malattia non mi abbandonano mai. Sono depressa ormai da 8 anni e mezzo, sempre in cura con psicofarmaci in maniera praticamente continuativa. Attualmente prendo due pastiglie di sereupin e due di xanax 0.50 mg al mattino e dopo il pranzo e una di Remeron alla sera. La cura di per sè sembra funzionare, ho periodi di relativa tranquillità (non parlato di serenità perchè non è così)ma basta che nella mia esistenza subentrino delle difficoltà che eccomi di nuovo col morale a terra e quella tremenda sensazione di precipitare di nuovo nel buco nero della depressione. Mi sento dire che devo distrarmi e non pensarci, che devo uscire e stare insieme alla gente che devo metterci un po' di forza di volontà ma io sono stanca sia fisicamente che mentalmente e vorrei solo chiudermi in casa e dormire.
Qual è la cosa giusta da fare in una situazione come la mia? Aiutatemi a difendermi da questa bestia nera che mi sta sempre col fiato sul collo e che aspetta un mio cedimento per saltarmi adosso.
Grazie anticipatamente, Anna.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile signora,
questa materializzazione della depressione come "mostro" con cui lottare non le è utile. Non è una cosa esterna che le tende agguati.
Lei ha una fragilità che NON E' la depressione, è una situazione biologica che si manifesta con la depressione. Non deve concentrarsi sui sintomi come fossero nemici da ricacciare. Sarebbe come cercare di spengere il fuoco prendendo a schiaffi le fiamme.
Piuttosto se nonostante la terapia lei ha questo rapporto così angosciante con l'idea di ricadere, associ una psicoterapia, per esempio cognitivo-comportamentale. Si faccia consigliare in merito dal terapeuta che la segue da tempo.

Dr.Matteo Pacini
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

il suo trattamento dovrebbe compensare completamente la sua sintomatologia in quanto gia' sufficiente per dosaggio, ad eccezione del continuo uso di benzodiazepine.
Potrebbe essere utile fare qualche variazione terapeutica qualora si presentino alcuni momenti particolari od anche un supporto di tipo psicologico per essere aiutata ad affrontarli.

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dopo
Attivo dal 2008 al 2012
Ex utente
Cari dottori, grazie per le risposte ma purtroppo la mia confusione resta. Sono seguita da una psicologa e da uno psichiatra e sono anni che spendo praticamente tutto il mio stipendio per curarmi. Ho letto di tutto sulla depressione e ormai sono praticamente "un'esperta" ma una cosa ancora non l'ho capita: se la depressione è uno squilibrio della chimica del cervello con i psicofarmaci dovrei riequilibrarla ma allora perchè nonostante i farmaci basta un momento di stress che eccomi di nuovo in crisi?
Voi non immmaginate neanche cosa significhi vivere con l'incubo della depressione. Sapere che lei è lì che può ricomparire da un momento all'altro e riportarti nella sofferenza più profonda dove perdi la tua dignità e non sei più una persona ma un vegetale. L'ultima mia crisi depressiva è durata quattro mesi e sono stata così male che desideravo con tutte le mie forze di morire perchè quella che vivevo non era più vita. Ma è inutile cercare di spiegare cos'è la depressione, solo chi l'ha vissuta può capirla e certe volte mi chiedo se il mio psichiatra e la mia psicoterapeuta capiscano veramente la mia sofferenza.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,
capisco le sue parole, ma mi permetto di farle questa osservazione. Lo psichiatra non deve sapere come si vive con il disturbo per averlo provato direttamente. Deve saperlo riconoscere e trattare, e sapere in che modo interagire con il paziente che lo ha per cercare di portarlo sulla strada della cura. A nessun medico si chiede di avere avuto il disturbo che cura, tranne che allo psichiatra, che troppo spesso è scambiato per un consolatore o un commentatore. Gli psichiatri con un pò di esperienza sanno cosa il paziente prova, ma sanno anche che non tramite la consolazione che si risolve il problema, per questo spesso appaiono superficiali.
Un'altra cosa: tutto lo stipendio per una cura psichiatrica non sarà eccessivo ?
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dopo
Attivo dal 2008 al 2012
Ex utente
Caro dottor Pacini, il mio è uno sfogo perchè purtroppo sono spaventata da alcuni sintomi tipici della depressione che in quest'ultima settimana si stanno ripresentando: angoscia mattutina,astenia,umore depresso e tanta ansia. Ho provato a contattare il mio psichiatra ma è in ferie e non ho la più pallida idea di quando rientri e così la mia paura aumenta. Questa mattina mi sono alzata in un bagno di sudore con il cuore in gola e l'angoscia dentro e così ho deciso di prendere mezza pastiglia di sereupin in più perchè ricordo che ad aprile di quest'anno in una situazione analoga lo psichiatra mi ha aumentato la dose di sereupin a 3 compresse al giorno: 1 e mezza al mattino e a pranzo. Vede lunedì prossimo mio papà sarà operato per un tumore alla prostata e ha bisogno di me in quanto non essendoci più mia mamma sono io che mi prendo cura di lui. Certo ho due fratelli ma sono io che lo sto seguendo su questo problema e non posso crollare proprio ora che lui ha bisogno di me. Fra 5 giorni prenderò anche la mezza pastiglia all'ora di pranzo e nel frattempo spero di riuscire a contattare il mio psichiatra.Mi dica lei se mi sto muovendo nella giusta direzione oppure sto sbagliando tutto. Ho paura perchè quando crollo non riesco più a fare niente e vivendo da sola e con mio padre in ospedale sarebbe un disastro. La mia psicologa mi dice che devo distrarmi ma sono come paralizzata dalla paura e non riesco a fare niente. Non riesco a reagire e so per esperienza che così precipito sempre più in basso ma non trovo la forza. Mi aiuti per favore in questo momento di crisi. Grazie Anna.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Dunque, allora la cosa è diversa. Non ha paura della depressione, è in corso un peggioramento (o una ricomparsa) della depressione.
Sulla decisione terapeutica ovviamente non posso darle indicazioni non conoscendo il caso. Non mi sembra però di intravedere particolari ragioni di preoccupazione. Direi che la preoccupazione è un pò un correlato del suo stato d'animo attuale, con ingigantimento anche delle possibili conseguenze, tipo di pensieri che è caratteristico di quando l'umore scende.