Morire e' il pensiero unico

Nonostante vada da una psicologa da anni e le cose sono migliorate poi peggiorate poi ancora migliorate la mia vita in questo momento non ha uno che sia uno motivo per essere felice di vivere....sono praticamente ipocondriaco anche se il mio stato ansioso ha scatenato malattie anche croniche in questi anni, non ho una storia d'amore anzi ho paura e sono bloccato, ho fatto un'esperienza lontano da casa (io vivo a Bg e mi sono trasferito a Mi ma e' stato un fiasco non dal punto di vista mio ma per colpa del vicinato che mi ha fatto letteralmente scappare via per un comportamento allucinante ) adesso spero per poco sono tornato dai miei con conseguenti litigi pianti e sono a terra completamente ....ho contemporaneamente la voglia di andarmene (per stare solo) e di rimanere con i miei.(per non stare solo)...il lavoro e' uno schifo l ho sempre odiato e in un momento di crisi come questo lasciare un posto fisso mi mette paura ma la stessa paura anzi terrore ce l'ho ogni mattina quando mi sveglio e vado a Milano ....
Insomma ogni cosa mi stressa all inverosimile ....e se chiedi aiuto agli altri...ti dicono sempre la farse tirati su....tirati su non serve a nulla se lo potessi fare lo farei...
Aggiungo una cosa molto importante fino ai 10 anni ho avuto una storia lunghissima di interventi chirurgici importanti che mi hanno martoriato forse l'ipocondria che ho deriva da quello....
Sono settimane che nel week end sviluppo questa forma di malessere eccessivo di panico che mi porta solo esclusivamente a pensare di morire...sono continui pianti su pianti e sbottare rompendo cose....
Purtroppo non riesco per bene a spiegare cosa sento e cosa mi porta pensare a questo ma oggi e un giorno così ....c'e' una nebbia una nebbia in testa che non se ne va e d ho paura di quello che potrei farmi prima o poi se continua così.....per adesso mi ferma solo il dispiacere che potrei causare...di me non me ne frega un cazzo....voglio solo smettere di stare male ...e morire mi sembra l'unica via.
Ho 37 anni e sono stanco
Grazie













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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

"tirati su non serve a nulla se lo potessi fare lo farei..." Sacrosanto, infatti di solito si provano a fare delle cure, strano che non le sia stato proposto.

Ha ricevuto una diagnosi, che so, depressione ad esempio ? Ha provato cure farmacologiche di qualche tipo ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta,

No cure farmacologiche non le ho mai provate con la psico da cui vado, un po' io ne ho voluto stare lontano , la mia psicologa ha cercato sempre di dirmi che non ne avevo bisogno che con gli incontri prima o poi ci sarei riuscito a stare meglio.
Ma proprio oggi prima della sua risposta parlando con mia madre ci chiedevamo proprio questo.
Non ho assolutamente voglia di ricominciare a raccontare ad una nuova persona tutta la mia storia ecc... solo per questo mi servirebbe almeno un anno.
La cosa che non le ho detto e' che una decina d anni fa sono andato da uno psichiatra ma non c'e' stato feeling assolutamente, mi sembrava che non mi ascoltasse mi ha dato il seropram ma non ho avuto mai grossi miglioramenti, e quindi l'ho abbandonato dopo anni e' tornata a farsi sentire la depressione sono andato da questa dottoressa (non psichiatra che quindi non puo' prescrivermi nulla).
Secondo lei c'e' la possibilità di andare da uno psichiatra e chiedere una cura senza pero' riiniziare nuovi incontri????
Grazie
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Quando va da un medico gli deve inevitabilmente raccontare le cose, una visita non è un racconto dettagliato della sua vita, se mai un esame anche attraverso il suo racconto, più qualche informazione mirata.

Forse c'è un equivoco su cosa sia uno psichiatra: uno psichiatra è un medico, visita e valuta poi la risposta alle cure, quindi la cosa non deve svolgersi con sedute con frequenza prestabilita, o sedute in cui lei deve "parlare", nel senso di raccontare o esporre i suoi problemi di vita. Una seduta è sufficiente a impostare una cura in genere, dopo di che l'effetto della stessa si valuta dopo qualche settimana solitamente.
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