Crisi di angoscia e pensieri di suicidio

Gentili Dottori,
A breve, su consiglio del mio psicoterapeuta, farò un colloquio con uno psichiatra per un supporto farmacologico. La cosa che mi preoccupa sono le crisi di angoscia che mi sono tornate dopo un lungo periodo di congelamento. Sono spaventata perché io già penso al suicidio dall'adolescenza ma in quei momenti, ora ritornati sento che ci penso in un modo più concreto e ho anche comprato il materiale che mi servirebbe a tale scopo. E sempre in quei momenti mi do schiaffi, un tempo mi tagliavo ma non voglio altri segni.Ora che sono lucida so che non lo voglio fare davvero ma in quei momenti ho paura di non riuscire a essere così razionale. Mi sento instabile piango spesso poi ho momenti in cui per nessun motivo mi sento meglio, magari mi fisso su piccole cose come fossero la salvezza, dura un po' poi l'umore scende di nuovo. Ora da quando ho saputo della visita mi sveglio tutte le notti alle 3 . Il problema ulteriore è che tendo a bere per sedare ansia e mi chiedevo, secondo voi, he tipo di farmaci mi verranno prescitti con più probabilitá. Da aggiungere che ho paura di non riuscire a gestire aansiolitici perché se li ho a mano tendo ad abusarne.Altra domanda, essendo lo psichiatra libero professionista in un'altra regione come funziona per le ricette?
Grazie mille
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Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta 799 17 20
Scusi ma perché lei si complica la vita e non va al Centro di Salute Mentale vicino casa sua?
Comunque sia non possiamo prevedere quale sarà la ricetta del medico e trovo inopportuno questo gioco ulteriore che lei ha cominciato.
Di tutti quanti i giochi assurdi che ha citato il peggiore ovviamente è l'uso o l'abuso di alcolici, sinceramente incomprensibile, che comunque dovrà sospendere quando inizierà gli psicofarmaci, ma che sarebbe opportuno sospendesse subito.
Se le piace giocare può farlo tranquillamente, ma cercare di aiutarla non è un gioco.
Lei ha degli interessi, un lavoro, degli hobby, delle responsabilità?
Se non li ha se li cerchi.
Ha degli amici?
Se non li ha se li cerchi, ovviamente tra le persone responsabili...

Dr. Manlio Converti

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Dr. Mario Savino Psichiatra 1.3k 75 10
La terapia, i farmaci scelti, dipendono in primis dalla DIAGNOSI. Da questa non si può prescindere e quindi non è possibile fare previsioni.
In Italia un medico (in questo caso lo Psichiatra) è abilitato ad esercitare su tutto il territorio nazionale e quindi le ricette saranno valide in Piemonte come in Sicilia.

Mario Savino
medico
Specialista in Psichiatria

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dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
Gentile dottore,
Io non sto "giocando", io sto male e sto cercando di stare meglio: proprio per questo infatti sono in psicoterapia ma, come lei saprà, si soffre e io ho difficoltà a gestire le mie emozioni, per questo bevo (ma non è che sia alcolista) e per questo ora andrò dallo psichiatra.
Trovo il suo tono molto duro e giudicante e non capisco il perché.
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dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
Grazie Dott Savino.
Ma uno psichiatra è tenuto in una prima seduta a fare già diagnosi? E la comunic al paziente?
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Dr. Mario Savino Psichiatra 1.3k 75 10
Una diagnosi basata sui sintomi è senz'altro possibile ed è suo diritto essere informata.
Gli eventuali approfondimenti possono invece richiedere più incontri. Cari auguri per il suo percorso.

Il Collega Coverti non la giudica, è franco e diretto, ha ragione si tratta di un quadro complesso e la tendenza all'abuso è un fattore di prima importanza... la franchezza non è un atteggiamento ostile e negativo, mi creda.

Cordialità


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Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta 799 17 20
La sua situazione è complessa, rizelarsi non le sarà d'aiuto.
Si metta in gioco, nel senso opposto di giocare, se intende, ossia si assuma le sue responsabilità e si affidi al suo psichiatra interrompendo subito l'uso o l'abuso di alcolici senza accampare scuse.
Se non ci riesce si rivolga per questo specifico problema al Sert e agli alcolisti anonimi, subito.
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dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
Grazie Dott. Savino,
Lei è la dimostrazione che si può essere diretti senza essere aggressivi.

Per il Dott. Convertì: voglio pensare che le sue intenzioni fossero buone ma il modo in cui le ha espresse è, a mio avviso, quanto meno discutibile. Lei fa giochi di parole per rigirare il senso di ciò che ha scritto, ma non sono stupida. Lei non mi conosce e le assicuro che ci penso già da sola a darmi addosso ma risultati sono questi. Le consiglio un maggio tatto, che non vuol dire essere falsi o non diretti.
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Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta 799 17 20
Lei ha sicuramente un comportamente maltrattante, verso sè stessa, principalmente, ma anche verso la comunicazione.

Sto ripetendo sempre lo stesso concetto con parole diverse.
Il senso è sempre lo stesso, cambiando le parole il risultato che non otteniamo facilmente in rete, ma che continuiamo a ricercare è sempre quello di ottenere che la persona che ci contatti, in modo responsabile interrompa i comportamenti sbagliati e vada a cercare sostegno da professionisti dal vivo.
Nel suo caso un comportamento sbagliato è quello di non responsabilizzarsi, non ammettere le proprie responsabilità e di usare alcolici.

Che poi lei si racconti che si maltratta troppo da sola, mentre io dico che lei ha un comportamento maltrattante, le può sembrare la stessa cosa ma vogliamo dire due cose diverse.

Lei si autocompiace del maltrattarsi.
Questo è sbagliato ed è l'opposto del responsabilizzarsi.
Le piaccia o meno quello che scrivo o come lo scrivo.

Interrompa questo comportamento e l'uso di alcolici.
Si faccia aiutare in questo, dal vivo, da psichiatri, sert e alcolisti anonimi.
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dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
Dottore,
Lei prende in giro chiamando "giochi" comportamenti che mi terrorizzano, chi maltratta la comunicaziobe è Lei, non io e se io devo andare al Sert ( quando ho specificato che non sono alcolista) Lei dovrebbe guardarsi dentro e capire cosa la fa cosi infuriare da impedirle un minimo di empatia e tatto in più. È evidentemente molto arrabbiato.
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Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta 799 17 20
In che modo pensa che io possa essere arrabbiato rispetto alle sue parole?
Sono assertivo rispetto alle sue indicazioni vaghe.
E' lei che interpreta un'emotività che non c'è in un testo scritto al computer.

Anche questo interpretare si chiama "gioco", ma è un gioco a perdere.
Le spiego.
Se vinco io e lei va da colleghi qualificati dal vivo, incluso quelli per sospendere gli alcolici di cui fa comunque abuso qualunque sia il dosaggio che per lei deve essere uguale a zero: Lei Vince.

Se vince invece nella sua testa l'idea sbagliata che io mi faccia inseguire dalle sue interpretazioni emotive per evitare di andare al Sert, dagli alcolisti anonimi e dallo psichiatra seguendo le loro indicazioni responsabilmente: Lei Perde.


"Il problema ulteriore è che tendo a bere per sedare ansia" è una frase scritta da lei.
Lei non deve bere in alcun caso. Per smettere di bere deve andare al Sert ed agli alcolisti anonimi.

"La cosa che mi preoccupa sono le crisi di angoscia"
E' il motivo per cui non deve bere in alcun caso. Ed è il motivo per cui deve andare dal vivo da uno psichiatra e seguire le sue indicazioni, come dovrebbe seguire le mie.