Crisi improvvisa,pianto,tristezza profonda

Salve,ho 21 anni e sono attualmente in cura da una psicologa. Ho ripreso ad andare da lei proprio oggi ma avevo già fatto una terapia. Sono molto sensibile e soffro terribilmente di ansia e per l'ansia. Da 10 mesi frequento un ragazzo,siamo stati un sostegno l'uno per l'altro,non so dire se fosse amore perché non l'ho mai capito e per questo ho sempre sofferto e sono andata dalla psicologa. Sicuramente era tutto per me. Ho sempre alternato periodi di apatia con periodi di altissimo bisogno di lui. Qualche notte fa ho sognato che moriva e non so spiegare come mi sentivo ma nel sogno ho pianto tutto il tempo,ero in angoscia al pensiero di non poterlo più vedere,di non poter stare con lui,mi sentivo privata del mio tutto. Oggi,tornata dalla psicologa dopo poche ore sono scoppiata in un pianto interminabile che non è ancora terminato tra l'altro,mi sento profondamente triste,mi sento esattamente come nel mio sogno,come se fosse morto. È perché sto inconsciamente prendendo consapevolezza di volerlo lasciare? Perché l'incontro con la psicologa mi ha scossa? O perché ho paura di perderlo a causa di queste mie insicurezze? O qualsiasi altra cosa,non lo so,mi serve un consiglio anche se capisco la difficoltà di lasciarlo dopo aver letto queste poche righe,ma per favore,mi sento veramente veramente male. Grazie comunque
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Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta 799 17 20
LA sua reazione è eccessiva sia per la causa sia per il metodo.
Forse è opportuno consultare uno psichiatra e sinceramente sospendere le sedute con la psicoterapeuta che forse ha sottovalutato le sue angosce.
Ha tutto il diritto di non aver problemi nel merito delle sue relazioni sentimentali e di poter scegliere serenamente.
Dopo un incontro con uno psichiatra dal vivo, ed eventualmente l'uso di psicofarmaci, ma solo quelli indicati dal vivo dallo o dalla psichiatra potrà sicuramente avere tutta la serenità che merita e scegliere se restare o se lasciare questo ragazzo senza porsi tutti questi problemi.

Dr. Manlio Converti

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dopo
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Ho già cambiato diversi psicologi ma tutti mi dicono che sono solamente molto molto molto sensibile e ansiosa e basta. Realmente una crisi come quella di oggi non l'avevo mai avuta,ora mi è passata (già prima della sua risposta,non che non sia stata importante ma per dire che non mi ha condizionata). Secondo lei può essere che il mio senso di inquietudine sia stato perché in fondo so di volerlo lasciare o al contrario perché ho paura di perderlo? O niente di tutto ciò? Grazie
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Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta 799 17 20
Una persona molto sensibile e ansiosa, forse, deve parlare con uno psichiatra dal vivo.
L'indecisione cronica ha caratterizzato diversi filosofi, come Kirkegaard, non glielo consiglio.
Se deve scegliere un filosofo, meglio Occam, quello del taglio decisivo in un verso in modo definitivo senza ripensamenti.
La vita è piena di decisioni difficili.
Assumersi una responsabilità significa scegliere. Scegliere significa sempre perdere qualcosa.