Disestesie e ansia

Egregio Dottore,
sono una persona estremamente ansiosa, da circa 10 anni soffro di attacchi di panico. Sono ipocondriaca e in continuo ascolto del mio corpo e di tutti i segnali che mi manda. Ogni minimo segnale è da me interpretato come come qualcosa di estremamente grave. Ho iniziato a in età adolescenziale con una colite spastica, il dolore ricorrente era localizzato a livello dell'apendice e pertanto la mia paura era poter morire di peritonite. Successivamente alla laurea, ho scoperto di avere i linfonodi del collo ingrossati ed una febbricola 37.2, 37.5,(misuravo la febbre ogni 10 minuti!) stanchezza, tachicardia e forte ansia per più di sei mesi. La mia giornata la passavo a consultare i libri di clinica medica di mia sorella (medico) ed a diagnosticarmi tutti i linfomi del mondo. Naturalmente ad esami di laboratorio era tutto nella norma. Niente però valeva a convincermi e rasserenarmi. Ho iniziato una terapia con un ansiolitico che ha riportato la situazione alla normalità. Il primo attacco di panico con tutti i crismi risale circa alla metà degli anni 90, al cinema. Da allora non ho avuto più pace. Ho consultato cardiologi, endocrinologi e vari altri specialisti. Ho alternato periodi di remissione ad altri in cui il problema si riacutizzava, "inventandomi" sempre nuovi sintomi e nuove malattie. Nel 2004 ho avuto una splendida bambina ed il periodo della gravidanza è stato in assoluto il più sereno della mia vita, stranamente non mi ha mai sfiorato il pensiero che potesse nascere ammalata o che io potessi ammalarmi. Circa 8 mesi dopo il parto ero nuovamente ansiosa, tachicardica, stanchissima ed in effetti mi è stato diagnosticato un ipertiroidismo, trattato e curato con successo. A tutt'oggi non faccio più terapia e non ho noduli importanti. Eseguo i controlli periodicamente. Da maggio del 2006 c'è una nuova sintomatologia. Ho dei bruciori alla testa. Durano lo spazio di qualche secondo, raramente si protraggono per qualche minuto, ma si verificano più episodi al giorno.Non interessano mai tutta la testa ma parti molto circoscritte. Altre volte al bruciore si sostituisce una sensazione che potrei descrivere come se una goccia di acqua mi scivolasse in testa. Ci sono dei peridi anche di 2 settimane in cui la sintomatologia scompare. Ho avuto un primo consulto neurologico a giugno del 2007 ed il neurologo non ha dato assolutamente peso a questa sintomatologia, vista la mia storia, lo ha classificato come ansia mi ha prescritto cipralex da 100 mg 1 compressa al di, xanax 0.25 al mattino ed al pomeriggio per 3 mesi. Dopo 1 settimana di terapia sono stata colta da un attacco di panico notturno ed ho sentito un senso di fortissimo bruciore dal collo per tutto il tronco. Durata: lo spazio di qualche minuto. Ho avuto lo stessa sintomatologia ad ottobre del 2007 mentre attraversavo lo spazio del pronto soccorso perchè avevo un forte dolore all'occhio e la sensazione di non vedere bene (naturalmente a visita accuratissima dell'oculista non è emerso niente e già di ritorno a casa stavo meglio)in questo episodio la sensazione di fortissimo bruciore al tronco è durata lo spazio di qualche secondo.
Contemporaneamente alla terapia del neurologo ha fatto 5 mesi di psicoterapia dove ho imparato ad acquisire gli strumenti per controllare la mia ansia. Ai vari segnali che il mio corpo mi mandava non davo più importanza, e pian piano sono notevolmente diminuiti fino a sparire. Naturalmente sono ricomparsi. Altra visita da altro neurologo e li ho scoperto che si chiama disestesie. Mi ha sottoposto ad una visita neurologia approfondita ed era tutto nella norma. Mi ha consigliato una RMN ma a suo dire giusto per fugare ogni mio dubbio. Non l'ho fatta... ho paura ad entrare in quel cilindro! E poi visto che è un esame invasivo farla giusto per "fugare dubbi" mi sembra eccessivo. Inutile dire che sono in cerca di rassicurazione... e qui mi rendo conto che esse lasciano il tempo che trovano... il mio quesito è: secondo Lei le mie disestesie si possono inquadrare nella mia sindrome ansiosa? Mi scuso per la lungaggine della lettera, ringraziandola anticipatamente, la saluto cordialmente.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

chiedo scusa se la risposta si ripetera'
Ho gia' risposto al suo consulto ma non e' stato registrato dal server.

Comunque, la RMN non e' un esame invasivo e se viene consigliata da un medico e' preferibile seguire le indicazioni del medico che l'ha prescritta.
Non mi e' chiaro se il suo trattamento con Cipralex (10mg e non 100) sia stato interrotto oppure sia ancora in corso.

Non mi e' neanche chiaro se ha seguito un percorso psicoterapeutico e gli strumenti acquisiti le sono sufficienti per la condizione attuale oppure ci sono altri problemi.

Credo sia opportuno fare la RMN e poi si rivolga ad uno psichiatra per un trattamento specifico.

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[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la celerità nella risposta.
La terapia con il cipralex l'ho interrotta a novembre del 2007. La psicoterapia ha dato buonissimi risultati fino a qualche mese fa, ora con gli strumenti che in quella sede avevo acquisito spesso non mi permettono di controllare la mia ansia e i miei "micro attacchi di panico" o comunque non riescono più a fermare il pensiero di essere affetta da una patologia importante.
Il neurologo mi ha prescritto la RMN, ma la seguente motivazione, sue testuali parole,: "la faccia giusto per stare tranquilla, tanto comunque si inventerà poi un'altra malattia!" Ora non sono un medico, ma devo pur dire che un medico valuta se un esame è importante di per se, e non per rassicurare il paziente. Nel caso di specie mi è sembrato poco importante per una diagnosi e molto per rassicurami. Ciò indubbiamente mi reintroduce in un ciclo di perenni esami... Rimane sempre la mia domanda: ovvero in base alla sua esperienza clinica è possibile che le disestesie (con le caratteristiche che le ho precedentemente descritto) siano collegate ai fenomeni ansiosi che mi assillano?
Indubbiamente poi mi rendo perfettamete conto che il mio disagio permane e che lo devo affrontare nuovamente con il mio psicoterapeuta.
Cordialmente.
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Secondo me il percorso indica un regresso. Era giunto nel suo racconto a dire che con una terapia composita aveva acquisito strumenti per controllare sintomi derivati dall'ansia. Dopodiché scoprire come si chiamano tecnicamente i sintomi mi sembra appunto l'ultimo tassello.
Però poi ha indotto il neurologo a prescrivere una RMN, quindi secondo un dubbio totalmente opposto a quello della consapevolezza della natura "funzionale" dei sintomi, cioè ansiosa.
Quindi sembra proprio che la cura, utile mentre la seguiva, ovviamente sia seguita da recidiva una volta sospesa. Non vorrei che avesse seguito la psicoterapia come fase finale per staccarsi dal farmaco, e quindi in ultimo anche dalla psicoterapia, i cui risultati, anche se completi, sono da mantenere con il mantenimento della cura.
Un medico valuta che un esame è importante ma l'insistenza del paziente crea un imbarazzo per cui il medico dovrebbe di fatto "negarle" l'esecuzione di un esame di approfondimento. Un medico coscienzioso fa così infatti, ma non dovrebbe essere il paziente a suggerire se e come approfondire, o esprimere dubbi diagnostici. Se così fa purtroppo il 50% dei medici prescrive esami per chiarire i dubbi diagnostici (che non sono tali, sono solo paure di cose non definite) del paziente.
Segua le indicazioni dello psichiatra e dello psicoterapeuta che l'hanno curata. Insieme,.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

ma se questo e' il suo dubbio, ovviamente conosce anche la risposta!

Certamente la sua condizione necessita di un mantenimento di trattamento.
Comunque il trattamento protratto da giugno 2007 a novembre 2007 e' insufficiente per la valutazione e la riduzione dei sintomi.
[#5]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per l'attenzione prestata al mio caso. Seguirò i vostri preziosi consigli. Buon lavoro.
Vi saluto cordialmente.
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