Prognosi disturbo s'ansia generalizzata associato a sindrome depressiva

Buon giorno gentili dottori.
Sono in cura da un paio d'anni per un disturbo d'ansia generalizzato importante associato a episodi di pensiero ossessivo su problemi vari e sindrome depressiva non grave.
La cura farmacologica "nuova" che sto assumendo da circa 6 mesi è la seguente:
Efexor 75 mg al mattino (150 mi sovra eccitavano troppo, anche se con 75mg ho un tono dell'umore basso)
En 2 mg x 3 volte al giorno
Lyrica 75 mg mattina e sera
Olanzapina 5mg sera.
E' da quasi due anni inoltre che faccio psicoterapia di tipo psicodinamico e qualche miglioramento si è notato. Tuttavia, appena ho provato ad abbassare un po' l'en sono crollato di nuovo.
Quindi, la mia domanda è: statisticamente qual è la prognosi di un disturbo d'ansia generalizzato importante associato a depressione? Intendo: statisticamente dopo quanto tempo la persona è in grado di smettere di prendere i farmaci e gestire l'ansia di ogni giorno con opportuni espedienti cognitivi? Insomma... si può guarire o è una patologia di tipo genetico/fisiologico/biologico che necessita di un mantenimento farmacologico costante?
Grazie della disponibilità
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

La cura che segue non è chiara, perché olanzapina non riguarda le diagnosi che ha citato.

L'idea che ci sia uno stadio in cui si prendono farmaci e uno in cui si smette di prenderli e si impara a gestire i sintomi da dove deriva ?

La psicoterapia non insegna a gestire i sintomi, se mai li riduce così come fa la farmacoterapia, quest'idea che agiscano a due livelli è assolutamente infondata.
E' strano il fatto che affermi di aver avuto "qualche miglioramento" su uno strumento che teoricamente è in uso da 2 anni (psicodinamica) e che questo miglioramento salti per una semplice riduzione dell'en, presumo graduale. Sarebbe più logico pensare che stia un po' meglio per la terapia che assume, ma non in maniera sostanziale se non riesce a ridurre di poco l'en. Del resto il fatto stesso che sia stato mantenuto nel tempo a quella dose indica che la situazione è precaria.

Anche la questione "genetico/fisiologico/biologico " è inesistente: c'è forse qualcosa che riguarda la mente che non è genetica/fisiologica/biologica ?

In definitiva, partirei dalla definizione della sua diagnosi e dalle cure: sull'ossessività al momento non ha una cura specifica, sull'ansia generalizzata sì, ammesso che sia una diagnosi precisa.



Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
Per quanto riguarda l'ossessività la mia psichiatra ha puntato sull'efexor.
L'olanzapina mi è stata prescritta per l'ansia, nonostante sia un antipsicotico.
Comprendo che la mia situazione sia precaria e probabilmente stia meglio solo a causa dei farmaci, ma la mia domanda rimane:
C'è speranza di remissione completa dopo anni di terapie congiunte dei sintomi? Riuscirò un giorno a fare ameno dei farmaci?
Chiedo se ciò e "statisticamente" possibile, se esistono casi simili al mio che "ce l'hanno fatta".
Grazie della risposta
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Sì, ma a quella dose l'efexor mediamente non funziona sul doc. L'olanzapina per l'ansia è possibile, però mi chiedevo come mai una cura così atipica rispetto a quelle normalmente utilizzate per curare i disturbi d'ansia e l'ossessivo in particolare.

"avercela fatta" non significa smettere di fare uso di niente, significa star bene, possibilmente nella maniera più rapida, stabile e semplice possibile.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Scusi la risposta tardiva ma ero a Milano 3 giorni per motivi personali.
Grazie per il consulto. Sulla particolarità della cura non so risponderle.Evidentemente presso i csm della mia città agiscono in questo modo.
Effettivamente, appena ho abbassato l'efexor a 75 da 150, perché la mia psichiatra mi vedeva sovraeccitato, sono riemersi sintomi ansiosi e depressivi sempre più forti e le ossessioni pian piano sono aumentate fino ad essere costanti.
Oggi ho sentito la specialista via telefono e, spiegata la gravità della situazione, mi ha detto di rialzare l'Efexo questa mattinar: come per magia dopo un paio d'ore dall'assunzione della dose aumentata già sto meglio (l'avevo abbassata da solo 1 settimana).
La mia domanda è: questa "sovraeccitazione" non potrebbe essere semplicemente qualcosa di "passeggero" o la mia vera "personalità" che emerge (attiva e proattiva verso l'ambiente)? E, in ogni caso, non è meglio essere un pò sovraeccitati piuttosto che completamente "bloccati" dalle proprie paturnie mentali?
Lei cosa mi consiglia di dire al colloquio con la mia specialista? Nel senso... a me questa cura va bene... non vorrei mi cambiasse antidepressivo e stare di nuovo male...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

La sovraeccitazione di cui parlava la psichiatra potrebbe tornare con il fatto che giova invece l'impiego dell'olanzapina, ovvero che una delle matrici di cui tener conto è l'eccitabilità umorale, comportamenale e di pensiero, che viaggiano solitamente associate. Questo tipo di suscettibilità è stimolata dagli antidepressivi e controllata da farmaci come l'olanzapina.
Al momento però come dicevo non compare questo aspetto nella diagnosi, nel senso che non riguarda il doc.
Anche il fatto che il miglioramento sia immediato indica un effetto che non è quello teraepeutico contro il doc, che compare invece nel tempo dopo un primo periodo di attesa.
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