Disturbo ossessivo

Ho, al momento, una relazione con un ragazzo di 21 anni cui è stato diagnosticato disturbo ossessivo (paura di fare del male a qualcuno, paura delle finestre, terrore che il mondo sia un ologramma e che quindi, si è tutti controllati da entità altre... ); questo disagio gli causa chiaramente ansia che, gradualmente, con la sua analista sta sostituendosi con una maggiore sicurezza in sé, ma è spesso invalidante e già questa sua fragilità ha delle ripercussioni sulla mia persona, tuttavia ci sono, oltre a questo disturbo, altri atteggiamenti ambigui che io non posso non notare, ovvero: menzogne, tanta voglia di fare e di cominciare qualcosa con entusiasmo per poi abbandonare e dedicarsi ad altro, poca voglia di stare in compagnia ed, invece, tanta sete di stare a casa a leggere in maniera compulsiva di argomenti molto molto pesanti - in cerca di risposte a domande esistenziali che di fatto sono destinate a restare astratte - e ancora, mancanza di filtri nella gestione degli istinti di rabbia (mai passati alla violenza fisica), abbastanza poca elasticità di fronte ai cambiamenti...spesso accusa me, o chi come me - a detta sua - si adagia nell'attendismo di chi è rassegnato di fronte agli eventi della Vita senza agire per cambiarne il corso, non mi lascia mai usare il suo cellulare (e questo di per sé non è un problema, se solo non fosse che va associato a tutto un contorno che... capite bene!)...continua critica a tutto ciò che non proviene direttamente da lui con aria di chi snobba (proposte, inviti, suggerimenti, libri, musica, film...), atteggiamento di superiorità e "snobberia" anche nei confronti di chi ne sa più di lui (professori, dottori... certo, non con tutti, ma chi entra nelle sue grazie è stato graziato da miracolo), continua ricerca di complimenti ed adulazioni: megalomania/egocentrismo...spesso tende ad affabulare chi non conosce ancora con smancerie e modi teatrali e cerimoniosi, lontani dal suo contrario: il ragazzo sempre in preda a questioni esistenziali che deve risollevare le sorti del mondo; dimentico un aspetto molto importante: alterna spesso momenti in cui si atteggia a uomo fatto e vissuto ad altri in cui assume comportamenti estremamente infantili. Tutto quanto descritto fino ad ora avviene quasi sempre in un oscillazione fra un tono d'umore molto alto ed uno invece molto basso, alternati a momenti di chiusura in sé ed isolamento dal mondo. Rari i momenti di sobrio equilibrio.
La situazione è pesante anche perché i miei genitori non accettano affatto questa persona ed io sono assai confusa nel capire cosa invece voglio io. Mi chiedo, soprattutto, lui chi è!?! Vale la pena lottare per questa persona? Riuscirà mai a superare queste fragilità ed a trovare il suo centro? Io penso che non si tratti soltanto del disturbo ossessivo, il problema è forse più profondo e intrinseco alla struttura propria della personalità e questo mi nega la speranza di un suo cambiamento/miglioramento una volta che sarà uscito dalle sue ossessioni.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
<<..Io penso che non si tratti soltanto del disturbo ossessivo, il problema è forse più profondo e intrinseco alla struttura propria della personalità e questo mi nega la speranza di un suo cambiamento/miglioramento una volta che sarà uscito dalle sue ossessioni..>>

Lei ha ragione ma anche no.
Dalla Sua descrizione di lui, si tratterebbe di un disturbo diverso rispetto ad uno "ossessivo", forse più grave; centra anche la personalità, tutto questo, effettivamente, è difficile che "guarisca" completamente o facilmente; e Lei ha molta ragione a porsi la domanda se Lei riuscirà stare con questa persona; ma, dall'altra parte, proprio trattandosi, in parte, degli aspetti legati alla struttura del carattere, questi possono cambiare con l'epoca di sviluppo, della vita, con le esperienze della vita, come in tutte le persone e come anche la Sua struttura di carattere, che pone al centro di attenzione l'altra persona e non Lei stessa e che poggia la valutazione ed i progetti su come è l'altro.

<<..Mi chiedo, soprattutto, lui chi è!?! Vale la pena lottare per questa persona?..>>

Il problema lo vedo nella domanda stessa. Chi è lui probabilmente non lo sa ancora nemmeno lui stesso. Chiederei piuttosto: chi sono io ? chi cerco nella vita ? perché sono stata attratta proprio da uno come lui ? di che cosa ho bisogno da lui e in lui ?

Sebbene siete già grandi, si può parlare ancora dell'epoca della vita tardo-adolescenziale, nella quale le persone cercano intensamente l'auto-identificazione, cercano se stesse... A parte la sua malattia, questa ricerca è importante per lui. Ma non neghi questa ricerca neanche a se stessa.

Nel bene e nel male, è ancora presto dire chi e come sarete.

un saluto

Dr. Alex Aleksey Gukov