Possibili effetti post sereupin

Salve, volevo avere un consulto circa un disturbo che mi affligge ormai da diversi mesi. Mi trovo a scrivere qui, perchè nessuno è riuscito a risolvere questo problema. A causa di un disturbo d'ansia generalizzato e focalizzazione su patologie che non ho mai avuto, ma di cui temevo fossi portatore, il mio neurologo ha deciso di intraprendere una terapia a base di sereupin, ad ottobre scorso. Dopo circa 6 mesi, ho interrotto di mia spontanea volontà il farmaco,erroneamente, ma non ho subìto alcun contraccolpo fisico nonostante ciò. Il mio gesto è stato causato da un disturbo che mi accingo a descrivere. Come ho detto prima di iniziare la terapia, ero un tipo ipocondriaco e ansioso, però d'altro canto ero molto studioso, mi concentravo, avevo voglia di fare, mi calavo nella realtà delle cose, e mi ponevo un obiettivo davanti. Svolgevo tutto con grande passione e dedizione. Nel momento chiave, in cui ero totalmente preso dagli studi, ecco che iniziò a venire fuori il mio lato ipocondriaco, cosicchè ho iniziato a fissarmi su malattie mai avute, e per circa tre mesi ho abbandonato lo studio e ho perso del tempo. Preoccupato dalla situazione, mi sono rivolto prima a medici specialisti che hanno escluso le patologie che pensavo di avere, e poi ad un neurologo per valutare un pò questa situazione. Ed ecco che comincio a prendere il sereupin. Sono qui perchè lamento un costante disinteresse verso cose che prima mi appassionano. Mi sento "ovattato" nelle emozioni, non mi piace più quasi niente, non affronto più con passione e voglia di fare lo studio, non mi riesco più a calare perfettamente nelle cose che studio, mi sento come se ci fosse una sottile barriera, che mi permetta di approfondire e di entrare perfettamente negli argomenti. Mi sento estraneo alla realtà delle cose. Vivo senza apparenti preoccupazioni. Non riesco più facilmente ad apprendere, mi sento incapace di farlo. Prima parlavo con logica e argomentazioni di tutto, dalla politica alle scienze. Ero soddisfatto della mia cultura. Ora no. Non riesco proprio a dare un senso alle cose. Mi preoccupa molto il fatto di non riuscire a concentrarmi, di non avere più un obiettivo, di non provare più tante emozioni, e sopratutto di rimanere in maniera molto superficiale su tutto. Prima ero proprio spinto da una passione interiore, la sentivo quando studiavo, fantasticavo su quello che avrei potuto fare, avevo un sogno nel cassetto, ed era questo che mi riempiva la giornata, il dare senso a tutto. Ora vivo alla giornata, senza preoccuparmi di niente, ma in realtà mi preoccupo di questa situazione che sembra irrisolvibile man mano che passa il tempo. Volevo quindi avere un opinione a riguardo. C'entra il sereupin? E' successo qualcosa a livello biologico, non so, alcuni neurotrasmettitori che mi permettevano di essere com'ero prima ora non ci sono più? Oppure è soltanto una condizione mia, psichica? Grazie mille in anticipo,spero possiate darmi una mano.
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Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta 799 17 20
Di fatto lei sembra parlare di sè come se fosse ancora un lato ipocondriaco quello presente, non curato a sufficienza dal Sereupin, senza sviluppare nell'esistenza alcuna relazione affettiva adeguata, o almeno non ne parla, nè una psicoterapia, che le sarebbe molto utile, data la sua capacità di introspezione.
D'altra parte lei ha già fatto la stessa domanda, ma nel caso più breve aveva parlato di "complesso ansioso" in modo generico e soprattutto aveva detto di aver sospeso il farmaco, che qua supponiamo lei abbia ripreso, da quanto tempo?

Il suo è un neurologo o uno psichiatra?

Dr. Manlio Converti

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dopo
Utente
Utente
Si avevo già scritto qui, ma proprio il non aver risolto niente, mi ha spinto a farlo di nuovo. No io ho sospeso il farmaco a fine aprile, e dopo non l'ho più ripreso. L'ho sospeso a causa di questa situazione, sperando di poterla risolvere, pensando che fosse il sereupin la causa di tutto ciò. Il mio è un neurologo. Non ho fatto nessun tipo di psicoterapia e non sono stato nemmeno da uno psichiatra. Grazie.
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dopo
Utente
Utente
Lei si è fatto un'idea su questa cosa? A cosa è dovuto il mio stato?
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Dr. Giuseppe Quaranta Psichiatra 338 2 9
Gentile Utente,

i sintomi che descrive possono essere compatibili con l'assunzione di farmaci come gli SSRI, nel suo caso la paroxetina. Sono farmaci che riducono l'emozionalità, provocano una sorta di appiattimento affettivo e disinteresse, e sono descritti casi come il suo durante l'utilizzo cronico di questi farmaci.
Non sarebbe però il suo caso in quanto ha assunto il farmaco per un breve periodo e comunque l'ha interrotto da qualche mese.

Si rivolga a uno specialista per una diagnosi più accurata.

Dr. Giuseppe Quaranta
giuseppe.quarant@gmail.com

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dopo
Utente
Utente
Quindi è possibile supporre che sia un problema dovuto alla mia personalità?
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Dr. Giuseppe Quaranta Psichiatra 338 2 9
Gentile utente,

Non capisco cosa c'entri la personalità.

La personalità è un insieme di caratteristiche psichiche e modalità comportamentali che si mantiene stabile nel tempo, e che la caratterizza. Lei non si è descritto in questi termini prima dell'assunzione della paroxetina.
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dopo
Utente
Utente
Si mi sono espresso male a riguardo. Ma non riuscendo ad individuare la causa del mio problema non so a cosa attribuire tutto questo cambiamento che ho avuto.
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Dr. Giuseppe Quaranta Psichiatra 338 2 9
Gentile utente,

Il cambiamento che ha avuto, come le ho già detto, potrebbe dipendere dall'assunzione della paroxetina, ma potrebbe trattarsi anche di un disturbo dell'umore sottostante non ben identificato (i sintomi sarebbero compatibili con aspetti di tipo depressivo). Si rivolga al suo specialista per una visione più chiara del suo quadro clinico.
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dopo
Utente
Utente
Va bene seguirò il consiglio, dovrò rivolgermi ad uno psicologo o psichiatra? Comunque tendo comunque a precisare che non ho problemi sociali, ho voglia di uscire e divertirmi, e sto bene con tutti. Il problema appunto che mi è rimasto solo questo. Si può parlare di stato depressivo anche in questo caso?
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Dr. Giuseppe Quaranta Psichiatra 338 2 9
Gentile utente,

la decisione spetta a lei. Lo psichiatra è un medico che può aiutarla dal punto di visto farmacologico, visto il suo precedente.

La depressione è una sindrome clinica complessa ed eterogenea. E' possibile fare una diagnosi solo attraverso una visita medica.
Cordiali saluti