Consulto sugli antipsicotici

Salve.Ho 35 anni e soffro,a detta di uno psichiatra di "psicosi" : mi dà fastidio essere guardato e/o notato per strada e se mi guardano mi innervosisco e sto male e mi vengono pensieri ossessivi sul perche' mi guardino, soffro anche di nervosismo e di ansia...sto prendendo Amisulpride generico da 200 mg.,non credo aumentero' la dose perche' non voglio ingrassare..dimenticavo che se non prendo qualcosa ho anche paura di uscire di casa e di fare la spesa e sono PARANOICO...con Amisulpride va tutto bene,anche se mi seda troppo e credo funzioni anche da regolatore di umore in quanto non cerco ossessivamente e per ore sesso sul computer...però mi fa ingrassare di 10 chili circa e non ho voglia di fare sport anche perché ho paura e fastidio di essere guardato e poi con Amisulpride 200 mg. mi sento stanco per fare sport...vi chiedo : per me sarebbe meglio provare Zyprexa?? So che Zyprexa puo' provocare sedazione ma che poi continuando la cura questa sedazione (di Zyprexa) si attenuerebbe ma so anche che Zyprexa puo' fare ingrassare..cosa devo fare? Proporre alla mia psichiatra di provare Zyprexa?? Se prendo Zyprexa e ingrasso avrei voglia di muovermi per dimagrire? O è giustamente un'incognita,non si può sapere come agirebbe Zyprexa su di me perché non siamo tutti uguali come pazienti e le "molecole" dei farmaci sono diverse? Con Zyprexa avrei poi "voglia di fare" per dimagrire ad esempio ?? Chiedo un consiglio...Ho provato Quetiapina ma non va bene e fa' ingrassare molto, la mia psichiatra non vuole che assumo Ziprasidone generico in quanto secondo lei non è un buon farmaco (al massimo vuole il "brand" Zeldox) e provai 6 anni fa Abilify orodispersibile da 15 mg. ma dopo ero agitato e non sapevo come calmarmi.
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Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta 799 17 20
Bel guaio...
L'Olanzapina, ovvero lo Zyprexa, è il farmaco che per os causa maggiore aumento di fame e dismetabolismo.
L'Olanzapina depot, detto Zhyphadera, non ha invece questo effetto, non mi chieda perché, dal momento che non sono convinto delle spiegazioni delle case farmaceutiche, e resto aderente solo alla realtà, ai fatti, senza perdermi nelle spiegazioni, che poi non cambiano i fatti.

Nei fatti, lei può provare ancora altri farmaci, sperando di trovare quello che le produce un rapporto costo/benefici, un concetto economico semplicissimo, ovvero meno sintomi e meno effetti collaterali allo stesso tempo.

Non possiamo però prescriverli in rete. Dovrà affidarsi al suo psichiatra, che comunque è molto serio, visto che segue cambiamenti molto lentamente.

La fretta in psichiatria non è buona consigliera.

E' utile anche, nel suo caso, cercare dei gruppi in cui vivere una vita sociale e se possibile lavorativa migliore, emancipandosi dalla propria famiglia, per evitare di passare le giornate intere in casa.

Chiunque uscire "matto" stando chiuso in casa...
Le "paure" ci sono, sono i farmaci a combatterle veramente, ma bisogna anche imparare ad affrontarle...

Dr. Manlio Converti

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Utente
Utente
Grazie dottor Manlio Converti...magari potrei provare con le iniezioni di Zyprexa se non da' sedazione col lungo andare..ma che lei sappia davvero il generico di Ziprasidone non è un buon farmaco e in generale anche il brand Zeldox? Perché la mia psichiatra non vuole prescrivermelo? Io lo Zeldox capsule l' ho provato tempo fa ma abbandonato forse perché per me dava troppo sonno e non riuscivo a stare fermo con le gambe, però magari sbagliai a prendere insieme allo Zeldox anche il Prozac dato che anche Zeldox agisce sulla serotonina che io sappia...per il fatto che io esca poco credo sia anche una mia scelta dottore mi scusi...sicuramente se abitassi non qui al mio paese ma in una grande città da Bari e Napoli in su come ho visto, andrei in palestra...non è facile essere un gay effemminato o un transessuale come me qui in provincia di Taranto e avere la certezza costante, tanto per me e' certezza non paranoia di essere notati e/o commentati solo perche' sono ME STESSO
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Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta 799 17 20
O gay? O Transessuale?
E cosa le importerebbe di essere guardato?
Ovunque lei abiti, se effeminato o brutto o virile o bello, tutti ci guardiamo dalla mattina alla sera, gli occhi servono per guardare e per fare osservazioni e farci un'idea di chi abbiamo davanti.

Chiunque lei sia o pensi di essere, questo non ha nulla a che vedere con la paranoia.
Lei può essere guardato da tutti e tutti si faranno delle idee di ogni tipo su di lei e questo è assolutamente normale, perché capita a tutti ed è così che funzionano le relazioni umane.

Quindi, visto che lei è o gay o transessuale... (che sono due persone diverse tra loro).... stia con gli altri in quanto o gay o transessuale!

E guardi gli altri...ovviamente...
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Utente
Utente
Io sono in cura ormonale da due anni dottore ma rifiuto di essere per forza "donna", per cui essendo sempre stato un gay effemminato fin dai due anni di età ( lo ricordo bene) rientro almeno per ora nella categoria dei "GENDERQUEER" ma solo per ora, domani chissa'..io faccio sempre come mi pare...grazie...
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Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta 799 17 20
Nessuno la obbliga ad usare una terapia ormonale nè a cambiare in alcun modo il suo aspetto.
Sia gli eterosessuali che gli omosessuali possono essere effeminati e perfino sentirsi alternativamente virili o femminili (queer).

Gli ormoni si usano solamente quando si decide di cambiare il proprio aspetto in modo decisamente femminile (nel suo caso e virile nel caso opposto da F ad M).

Le operazioni chirurgiche secondarie, l'abbigliamento, il trucco e infine l'operazione di transizione dei genitali sono ulteriori passaggi, tutti reversibili tranne l'ultimo, ma neanche questi sono in alcun modo indicati a meno che la persona stessa non decida di cambiare in modo più deciso il proprio aspetto scecondo il sesso opposto.

Oggi la maggioranza delle persone transessuali mantiene un aspetto ermafrodita e non richiede la transizione dei genitali, ad esempio, ma solo il riconoscimento giuridico del genere giacché quando si chiedono i documenti (viaggiando, votando, lavorando ecc.) si guardano le persone in faccia e non le si spoglia nude, per cui anche solo trasformazioni parziali dell'aspetto, pretendono un cambiamento immediato del genere sui documenti per evitare decine di imbarazzanti polemiche con chi non capisce di avere a che fare con una persona transessuale.

Tutto ciò esula dal problema di cui aveva inzialmente parlato.

E' ovvio che lei farà come le pare, pagandone le conseguenze in caso di scelte inopportune ed avventate, ma proprio per questo le voglio ricordare di considerare la trasformazione da maschile a femminile (viceversa per le persona da F ad M) come una scala con tanti scalini, ognuno dei quali può essere percorso in su e in giù secondo le proprie esigenze o non essere percorsa affatto, se lei è solo una persona omosessuale effeminata o queer (cioè ambivalente con passaggi dal maschile al femminile a seconda delle cirscostanze).

Solo la transizione dei genitali è irreversibile e per questo è poco praticata ed in ogni caso è obbligatorio un percorso specifico di psicoterapia.
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Utente
Utente
Si si dottor Manlio Converti, la ringrazio delle sue risposte...ma anche i "Genderqueer" se lo vogliono fanno terapia ormonale....ma nessun medico sa rispondermi su questi benedetti farmaci??? Forse per me andrebbe anche bene assumere solo la Sertralina (Zoloft) al dosaggio più basso e più indicato in quanto funziona contro le ossessioni e anche contro i disturbi dell' umore????? Poi mi scusi dottor Converti onestamente ho fatto 3 anni di psicoterapia con tre diversi psicologi, sono stato spremuto come un limone nell' anima e nel portafogli a pagarli...fondamentalmente non ne avevo molto bisogno al terzo psicoterapeuta, mi ha tenuto a parlare per tanti mesi quando io dopo le prime due sedute stavo gia' STRAbenissimo, andando da lui che mi diceva "vieni vieni vieni" solo per rubarmi soldi sono solo MOLTO peggiorato!!!! Mah!!! Mi ha solo rubato soldi, spero non succeda ad altra gente...
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Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta 799 17 20
Genderqueer è un termine usato da lei, noi usiamo Transgender perché la definizione sociologica può essere pinco pallo ma il punto è se lei ha una disforia di genere (se vuole cambiare in parte o meno il suo genere con ormoni e terapie chirurgiche) oppure se è solo Omosessuale (ama persone dello stesso sesso biologico). Il comportamento femminile-virago, effeminato-virile o misto detto queer, non ha nulla a che vedere con l'orientamento sessuale e con la disforia di genere delle persone transgender. Se lei è solo omosessuale, con comportamento effeminato-virago o queer ma senza disforia di genere, non ha nessun senso usare ormoni e altre terapie, anzi queste aumentano solo la confusione e il malessere del soggetto, che invece sono assolutamente indicate se lei ha una disforia di genere ovvero se lei è transgender ( e questo indipendentemente dal suo orientamento sessuale e dal suo comportamento di genere, che possono anche essere eterosessuale e proprio femminile o virile).
Va chiaramente compreso anche se lei abbia o meno patologie organiche e psichiatriche, che potrebbero interagire con l'uso di ormoni e chirurgia estetica, e con la psicoterapia, ma di questo è inutile discutere online. E' compito del medico, chirurgo, endocrinologo o psicoterapeuta che la segue dal vivo, suppongo in un centro DIG specializzato in persone Transgender.

Lei può andare anche da uno psicoterapeuta del DIG o del CSM e questo le costerà meno, dal punto di vista economico.

Il modello del DIG è vissuto come una frustrazione a volte, da parte di chi vuole solamente cambiare la propria carta d'identità. Oggi esiste una via giudiziaria, verificata da più persone trangender (transessuali non operati), che scavalca la necessità di fare l'operazione di castrazione, con il suo lungo e frustrante ma obbligatorio iter psicoterapico e giudiziario, per ottenere il cambio anagrafico di genere senza toccare i propri genitali.

Cambiare in tre anni psicoterapeuta non ha nessun senso.
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Utente
Utente
Ok dottor Converti, ero già a conoscenza di tutto ciò che ha scritto..anche della parte finale del suo scritto qui sopra (rettifica genitali non obbligatoria)..sono comunque seguito/a da una psichiatra presso un CSM ma non frequento più la psicoterapeuta dello stesso CSM perché sono troppo stanco/a per andarci ed essendo ella molto occupata può ricevermi al massimo ogni 3 o 4 settimane...sicuramente poi se non mi vergognero' tornerò dalla psicologa ma ora (inteso come adesso) sono stufo/a di andarci e parlarle, tanto del mio fastidio a essere notata lo sa da anni ma non sa come aiutarmi, mi conviene cambiare citta' e vivere da Bari e Napoli in su,tipo a Bologna Roma o Milano eccetera, ormai lo so da anni, ma fu proprio uno psicoterapeuta 12 anni fa a dirmi di non trasferirmi e penso che sbaglio' molto moltissimo...Grazie e a risentirci. Ah dimenticavo, molto spesso uno psicologo parla per "convenzioni" o sue "convinzioni",può anche sbagliarsi e di molto,per ora è meglio se mi auto-analizzo da solo.Arrivederci.
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http://www.gay.tv/articolo/transessuale-transgender-cisgender-co-facciamo-chiarezza-con-le-definizioni/41785/
Le consiglio questo articolo per il mio termine "Genderqueer" e la invito a cercare su WIKIPEDIA il termine Genderqueer, vedrà che non mi sono sbagliat*.
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Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta 799 17 20
Lei può fuggire anche al polo nord.
Il suo disagio se lo porta dietro.
Se lei soffre di transfobia introiettata non risolverà nulla andando altrove e lo stesso vale per ogni altro tipo di diagnosi o di definizione, che sono solo convenzioni per capirsi, poi, come già detto può anche definirsi pinco pallo...

Il DIG è più adatto di lei a decidere per gli aspetti legati all'uso di ormoni, mentre spetta al CSM decidere eventuali terapie con psicofarmaci e le due cose sono separate e non necessarie se lei trova un equilibrio nel mondo indipendentemente dal nome che vuole darsi.

L'equilibrio nelle relazioni e con sè stess@ lo troverà solamente nel posto dove è ora e non in un altrove immaginario.

La sua condizione la rende un personaggio "esotic@" dove vive?
Pazienza!
In fondo siamo tutti diversi e caratterizzati da qualcosa ed essere guardati è assolutamente normale.

E' altrettanto falsa l'idea di nascondersi dalla società o di mettersi un burqua, come sono costrette a fare le donne nei paesi che ancora pensano che le donne siano "esotiche". Siamo animali sociali e relazionali e questo è impossibile da evitare. Le piaccia o meno gli altri relazionano con lei con lo sguardo, prima che con le parole.

Leggerò con piacere il suo testo, ma dal posto di lavoro non lo riesco ad aprire...