Illusioni visive da mancanza di sonno

Buongiorno, sono una felice mamma di due bimbi di 6 e 4 anni. Da qualche tempo sto valutando con mio marito la possibilità di avere un altro bimbo e la cosa mi piacerebbe ma la mia mente va al mio primo post parto. Quando sono tornata a casa con la mia bimba, ho avuto un periodo di forte agitazione, da subito l'ho adorata ma ero una corda di violino, in più, lei era una bimba molto esigente, dormiva poco e piangeva spesso. Per una settimana intera io non ho chiuso occhio, un po' per l'agitazione mia e un po' per la sua e, dopo una settimana di insonnia quasi totale, una sera, mentre cercavo di rilassarmi sul divano davanti alla TV, mi sono resa conto che, vedevo gli attori con il volto di... neonati! Nonostante il periodo difficile ho conservato la mia ironia e lì per lì la cosa mi ha fatto sorridere perché mi rendevo conto dell'assurdità dell'immagine che, pur sfregandomi gli occhi, permaneva. Non ho smesso di allattare e, dunque la mia insonnia è migliorata ma è rimasta per circa 4 mesi, mentre il mio umore è sempre stato buono, anche se ero molto preoccupata per l'insonnia stessa. Dopo due anni, è arrivato l'altro bimbo e il post parto è stato una passeggiata. Ora mi chiedo, episodi di illusione visiva come quello che è capitato a me, sono normali in condizioni di privazione di sonno totale oppure stavo per sviluppare una sorta di psicosi? Lo chiedo perché non vorrei che magari mi fosse andata bene per due volte ma magari alla terza incappo in problemi seri e, con 3 bambini non potrei permettermelo. Ancora dopo 6 anni non riesco a definire esattamente quel che mi è successo in quelle settimane. Baby blues prolungato da un'insonnia psicofisiologica? Depressione ansiosa? Inizio di psicosi post parto? Sta di fatto che ne sono uscita col supporto di una psicologa, dunque senza assumere farmaci. Cosa ne pensate? Ho solo bisogno di una gentile rassicurazione. Grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Dopo 6 anni non è possibile sapere cosa possa essere accaduto.

Inoltre in rete non è possibile considerare delle ipotesi che possano portare ad una eventuale diagnosi.

https://wa.me/3908251881139
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Dr. Mario Zampardi Psichiatra 120 3
Gentile Signora,
da quel che leggo, lei ha sempre avuto problemi in fase di addormentamento e (per cause che ignoro..) in passato ha anche sviluppato fobie specifiche.
E' probabile che nell'immediato dopo avere partorito la prima volta, possa avere sviluppato un'ansia ingravescente post-partum.
Questa situazione, unita al fatto che la sua bimba era irrequieta (come capita a molti neonati) può averle provocato uno stato di stress e, in ultimo, vere e proprie allucinosi visive (cioè..critiche..) o allucinazioni ipnagogiche ( cioè presentantisi all'inizio del sonno..), in considerazione dello stato di insonnia protratto.
Le è stato consigliato, allora, un EEG di controllo?
Ovviamente le ipotesi di cui si parla varrebbero soltanto in assenza di possibili altre condizioni che, in atto, virtualmente, non possono essere qui conosciute.
Pertanto, se potessero escludersi aventuali altre patologie, ( e solo in quel caso) mi sentirei di tranquillizzarla al riguardo.
Un saluto

Dr. Mario Zampardi

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dopo
Utente
Utente
Grazie mille Dottor Zampardi della sua cortese risposta. Sì è vero, il sonno, che in condizioni normali non mi dà alcun problema, è il primo meccanismo che va in tilt quando sono sotto stress.
Non mi fu consigliato alcun EEG all'epoca, anche perché la situazione migliorò in fretta, insonnia a parte. Nonostante ciò, ripenso sempre con un po' di angoscia a quei giorni, anche se so bene che, se dovesse ripresentarsi una situazione simile in un successivo post parto, sarei molto più oggettiva e anche disposta ad interrompere l'allattamento per affrontare tutto con più libertà.
Grazie ancora e buon lavoro
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Dr. Mario Zampardi Psichiatra 120 3
Gentile Signora,
in assenza, come già detto, di altre possibili disfunzionalità, penso proprio che non sarà necessario, in caso di una ulteriore gravidanza, interrompere l'allattamento.
Come Lei stessa dice, adesso è molto più correttamente sensibilizzata su quel che ha vissuto allora.
Questo farà sì che l'ansia potrà essere da Lei meglio gestita, magari anche ( se occorresse) con un discreto appoggio della psicologa.
Pertanto, stia tranquilla e...auguri!!
Un saluto
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Non è ben chiaro perché fa una richiesta diagnostica dopo 6 anni, avendo anche fatto colloqui psicologici da cui dovrebbe essersi evidenziata una diagnosi specifica.
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