Uno stato d'ansia ho cominciato

buongiorno, sono una ragazza di 21 anni e sono disperata..
la mia odissea è cominciata tre mesi fa,precisamente il 28 di Giugno
in seguito ad un attacco di panico. ne avevo gia avuti ma quello è stato fatale,perchè ho cominciato a chiudermi in casa e non uscire più.Da quel momento sono cominciati a venirmi tutti i sintomi fisici che non mi lasciano vivere: tacchicardia,extrasistole, cardiopalmo, vertigini fortissime o meglio "sbandamenti" , dolori addominali ,nausea,diarrea mattutina (sempre e solo 2 o 3 scariche).sono anche dimagria 3 kg. premetto che sono molto ipocondriaca quindi non accettando che tutti questi malesseri derivassero da uno stato d'ansia ho cominciato a fare accertamenti medici, perchè ero e lo sono ancora in tanti momenti ,terorrizzata e convinta di essere malata.Gli esami che ho fatto sono : esame del sangue e delle urine (tutto bene) ,elettrocardiogramma che ha evidenziato una tacchicardia sinusale ,esami per valutare la funzionalità tiroidea (tutto bene) ,esame per la celiachia (non ce l'ho),ecografia addominale (tutto bene).Il mio medico di base a luglio mi prescrisse una cura : sereupim e compendium ,dicendomi che si trattava di esaurimento nervoso su base ansiosa.Io non volli prendere il sereupim perchè avevo paura degli effetti indesiderati e della dipendenza ,quindi cominciai ad assumere 20 gocce di compendium prima di dormire(lo prendo anche tutt'ora) . da Luglio ho cercato di combattere, con il supporto della mia famiglia tutti i miei malesseri fisici. Dopo 2 mesi di calvario mi sono decisa a rivolgermi ad uno psicologo. Ora sono alla quarta seduta e sto seguendo una terapia cognitiva comportamentale ,ma io non vedo alcun risultato ,continuo ad avere attacchi di panico, tutti i miei malesseri fisici e in più si è aggiunta una grandissima tristezza e apatia perchè non vedo miglioramenti.Non so davvero piu cosa fare ,ho paura che starò male così per sempre.Secondo voi è possibile "uscire" da tutto ciò senza fare uso di psicofarmaci? perchè secondo il mio psicologo sono inutili , in quanto a suo parere va risolta la causa scatenante del malessere e non i sintomi, quindi ritornare a fare pensieri positivi , impegnarmi ed emozionarmi come facevo prima .Io però a questo punto non ce la faccio piu ,sto sempre male, faccio una fatica enorme ad uscire di casa ,non ho piu una vita sociale, quindi ora sarei disposta ad iniziare una terapia farmacologica ,anche se ne ho molta paura, perchè penso che se riuscissi a stare anche un pochino meglio fisicamente ,forse riusirei ad affrontare con piu fiducia ed ottimismo la psicoterapia. Voi cosa ne pensate ? Vi prego datemi un consiglio...rivoglio la mia vita

grazie infinitamente
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

la sua condizione e' da valutare da uno psichiatra in quanto per poter avere dei risultati a breve termine e' necessario un trattamento farmacologico che deve essere valutato dallo psichiatra.

Puo' in alternativa proseguire il suo percorso di psicoterapia considerando che i risultati possono essere visti lontano nel tempo (circa 20 sedute) a seconda anche dello psicoterapeuta che le propone il trattamento.

https://wa.me/3908251881139
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

lei si sta mettendo i bastoni tra le ruote per ragioni assolutamente inesistenti. Cerchi di recuperare una visione concreta del problema.
Lei ha un disturbo che ha ricevuto dal medico una diagnosi ed una terapia corretta. Come quasi tutte le persone con il suo disturbo ha paura di un farmaco, ma non dell'altro: che senso ha la diffidenza nei confronti di un antidepressivo (che NON dà dipendenza) per poi ricorrere ad un ansiolitico come il compendium (che invece SI dà dipednenza se assunto per settimane). Inoltre lei sta assumendo un farmaco che non è curativo, contro l'indicazione del medico. La paura degli effetti di un farmaco è parte dello stato ansioso, non è mica un valido motivo per non curarsi. E' inutile chiedersi se può evitare "psicofarmaci", perché lei ha assunto uno psicofarmaco, prima di tutto (il compendium), e poi non esistono gli psicofarmaci (termine creato da chi ne ha spavento o diffidenza), esistono i farmaci per esempio che prevengono gli attacchi di panico. Uno è quello prescrittole. La scelta di una psicoterapia, poiché fatta per fare qualcosa che non fosse uno psicofarmaco, è male impostata. Non è strano che la psicoterapia non prevenga gli attacchi di panico, era una sua aspettativa personale ma nata contro l'indicazione del medico. Fiducia, ottimismo, sforzo, sono tutte cose utilissime per fare le terapie adatte, non servono a niente come strumenti per contrastare le malattie. Quindi in primo luogo cerchi di cestinare inutili reticenze nei confronti di terapie conosciute da anni. Se vuole essere più certa può rivolgersi ad uno psichiatra, ma mi sembra che la diagnosi fatta dal medico sia coerente con il farmaco che le ha poi prescritto.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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