Abnorme tensione ansiosa- ipocondriaca, attacchi di panico

Salve,
quanto scritto nel ''titolo'' del consulto è ciò che oramai, in via continuativa, mi attanaglia da 8 mesi durante i quali ho condotto una vita d'inferno.  Tutt'ora conduco una vita d'inferno e sento che piano piano sto deturpando i rapporti con le persone che mi circondano. Però non ce la faccio. Non riesco a pensare ad altro che alle patologie più drammatiche.
Tendenze ansiose ed ipocondriache ne ho sempre avute fin dall''adolescenza in cui spesso mi ritrovavo a passare pomeriggi sulle enciclopedie mediche alla ricerca di improbabili malattie, spesso immedesimandomi nella sintomatologia.
Poi per alcuni anni ( diciamo una decina/quindici) sono in qualcheodo riuscito, più o meno, a tenere "sotto controllo" il problema non senza episodiche, brevi ricadute.
Invece da inizio estate 2015, dopo un breve ricovero per una ''banale'' colica renale con un po''di sepsi, si è scatenato tutto in modo estremamente violento e con una intensitá ed una drammaticitá mai provata prima.
Ho rispolverato vecchi "acciacchi" e disturbi oramai lontani elevandoli a tremende malattie terminali. Giornate intere passate su internet ( -qui la cosa si fa addirittura cabarettistica- sono arrivato a creare un programma per il calcolo delle probabilitá, basato sul Teorema di Bayes, in base ai sintomi delle diverse malattie, conoscendone a memoria tassi di incidenza, prevalenza e sopravvivenza). I miei familiari (ovviamente) non ne possono più; il mio medico di base dopo avermi sopportato per due mesi mi ha consigliato di consultsre uno psicologo per un sostegno, e  così ho fatto.
Fino ad ora ho fatto due sedute in cui dopo la prima ho avuto un paio di giorni di ''stacco'' e sono stato relativamente rilassato, ma giá dopo la seconda la situazione è di nuovo precipitata e mi ritrovo immerso come al solito in pensieri catastrofici.
Attualmente temo l''HIV. Per questa nuova oscura fantasia sono andato a rivangare indietro di 5 anni all'epoca in cui, in seguito ad una ferita con un ferro arrugginito con antitetanica scaduta da un paio d'anni, mi sono fatto iniettare delle immunoglobuline e lì per lì non ho dato peso alla cosa. Ero tranquillo di non morire di tetano. A distanza di tempo, rivangando e rivangando, mi sono i vece fossilizzato sull'eventualitá di un contagio virale derivante da quell''episodio ( statisticamente il contagio per quel tipo di prodotti in via intramuscolare è un evento con un rischio prossimo allo 0 - alcuni studi dicono addirittura impossibile-, essendo l''ultimo caso risalente al 1993-94, prima dell'introduzione delle rigide selezioni dei donatori e delle procedure di inattivazione/eliminazone dei virus.). È più forte di me: la pura razionalitá mi suggerirebbe di starmene tranquillo e beato a pensare alle mille cose della vita, mentre la parte malata di me mi trascina e mi risucchia in quell''inferno da cui non riesco più ad uscire.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Dovrebbe sentire il parere di uno psichiatra dal vivo per approntare una terapia adatta alla sua situazione per giungere relativamente in modo veloce alla risoluzione della sintomatologia lamentata.

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