Psicosi o ossessioni?

Gentili dottori,

Qualche settimana fa mi è capitato un episodio singolare, che non so sinceramente se riferire al curante o meno.Sul contatto facebook ho il soprannome di un killer, qualche mese fa ebbi l'incubo di vedere un mio amico di università, che incontravo spesso in quel periodo, con gli occhi del serial killer di cui ho il soprannome che nell'incubo mi aggredì all'interno della facoltà. Fu un incubo molto brutto e mi svegliai di soprassalto. Per parecchi mesi non ho incontrato questa persona e qualche giorno fa invece l'ho incontrato, proprio in facoltà, e quando dopo ci siamo salutati mi ha sorriso, in maniera malefica come nel sogno, e mi ha salutato con il soprannome del killer che avevo sognato con la sua faccia. A quel punto sono stato convinto che, facendomi quel sorriso, il giorno in cui ci siamo incontrati, lui sapesse che io l'avevo sognato e mi convinsi peraltro che comandava i miei sogni.Una mia amica che sta alla specialistica di psicologia clinica mi ha detto senza dubbio di riferire quest'episodio. A questo punto la mia domanda è, sono quelle tipiche ossessioni del tipo "ho paura di essere psicotico..ecc.." o effettivamente può essere quest'episodio riferito a quella particolare sfera? Inoltre lamento una scarsissima igiene personale, non cambiandomi i vestiti per giorni, al punto che come riferito dai miei genitori, è quasi una vergogna camminare assieme a me, ho una scarsissima vita sociale, percependo il resto del mondo ostile nei miei confronti, e la sera ho la strana sensazione (quelle poche volte che esco) che varcato il portone per uscire, ci sia una specie di carneficina in atto: gente che mi può accoltellare, spaccare una bottiglia di birra in testa, ecc..Inoltre posso riferire che qualche anno fa avevo paura che gruppi fascisti (casa pound) mi menassero, nonostante non sia esponente di alcun partito giovanile nè attivo nei collettivi universitari. Infine ricordo un periodo piuttosto lungo, in cui diedi una volta una poesia a una ragazza fidanzata, quasi forzandola, e nei mesi successivi avevo paura che il ragazzo potesse giungere a me e malmenarmi di brutto, motivo per il quale ero molto attento ad evitare qualsiasi ragazzo della nostra comitiva che conoscesse anche il ragazzo, in quel periodo a pasqua quando eravamo a casa di un nostro amico, il giorno dopo sarebbe dovuto arrivare anche un ragazzo che conosceva bene sia la ragazza della poesia sia il suo ragazzo, evitai di incontrarlo e inventando ogni genere di scuse cercai di fuggire da casa del ragazzo che ci aveva ospitato. Per concludere veramente ultimo episodio al compleanno mio di qualche anno fa, un mio amico e la mia ex ragazza discutevano, e ad un certo punto il mio amico mise in mano alla mia ex un pò di spiccioli, ero convinto di aver ascoltato la mia ragazza risentita che disse "ma come ti permetti?", in realtà il giorno dopo litigai furiosamente con il mio amico, ma la mia ex mi disse di non aver pronunciato alcunchè e che anzi si fece una risata
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Lei continua a postare richieste sulla sua condizione e sulle sue terapie.

Di fatto, la terapia attuale non compensa i suoi sintomi e andrebbe rivista senza considerare l'utilizzo di antidepressivi.

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Gentile dott.Ruggiero,

Certo sicuramente, in atto, la terapia non mi compensa, ma quello che intendevo dire nel post precedente a questo è che il neuropsichiatra che ho consultato riteneva di dover usare un antidepressivo, l'attuale curante, quello che mi segue non ha mai di fatto considerato l'uso di tale classe farmacologica. Quello che invece m'interessava sapere è l'episodio che ho narrato in questo post accaduto un paio di settimane fa e alcuni che ho comunque descritto in questo stesso post, potessero e dovessero essere presi in considerazione e quindi riferiti al curante per orientare magari la cura in un altro senso e considerare come preponderante l'aspetto psicotico, anche in considerazione del fatto che quando ho utilizzato abilify e quetiapina assieme ricordo di essere stato molto meglio su determinati aspetti. M'interessava però avere un suo parere a riguardo e cioè, anche se con i limiti di un consulto online, i fatti narrati qui in questo post potrebbero essere affini a una sfera psicotica? Attendo una sua gentile risposta, cordialmente.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Da quando richiede consulti è sempre stato sottolineato questo aspetto psicotico e ripetutamente le è stato detto che è necessario raggiungere un compenso con terapie appropriate.

Il suo storico consulti è chiaro, ma purtroppo dopo aver acquisito consigli mi pare che non ci siano stati comportamenti consequenziali.

Inoltre, tre giorni prima di questa richiesta è tornato sulla questione dell'uso di antidepressivi dicendo di stare bene, poi parte una nuova ossessione e ricomincia con la solita storia.

Questa non è l'appendice del suo medico e non può richiedere continuamente come sarebbe possibile variare la terapia oggi in un modo, ieri in un altro, domani in un altro modo ancora.

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Gentile dott.Ruggiero, ho letto la risposta e la ringrazio per l'attenzione. Mi sfuggono però dei passaggi. Lei all'inizio accenna al fatto che più volte nelle precedenti repliche ai e' accennato a questo aspetto psicotico ma a me non risulta può spiegarmi meglio? Inoltre alla fine dice anche che parte una nuova ossessione, e sinceramente penso che ossessione e aspetto psicotico siano molto differenti per cui le volevo chiedere se poteva chiarirmi quest'aspetto. Infine facendo presente al mio curante come dice lei di questa situazione scompensata dal punto di vista psicotico dovrei farmi prescrivere una terapia antipsicotica più congrua? La ringrazio ancora per l'attenzione, cordialmente.
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Gentile dott. Ruggiero, come si suol dire "ha lanciato il sasso e ha nascosto la manella". Dal momento che afferma che quest'aspetto psicotico e' presente da quando richiedo consulti, ma alla richiesta di chiarire meglio questo stesso aspetto, non mi risponde, non trovo questo atteggiamento molto corretto. Tanto più che conclude dicendo che la terapia, rispetto alla sintomatologia, non mi compensa, sarebbe stato forse più giusto chiarire anche quest'altro aspetto, il che mi avrebbe dato uno spunto in più per discuterne con il mio curante, essendo il suo il parere di uno specialista. Infine non ho mai pensato di utilizzare questo spazio come "appendice" al rapporto con il mio curante, che mi monitora costantemente, ne' tantomeno utilizzarlo per richiedere terapie cosa peraltro proibita dalle linee guida. In conclusione se veramente ha pensato ad un nucleo di tipo psicotico dai miei scritti non avrei certo preteso che mi elencasse uno ad uno ma quantomeno che mi giustificasse in qualche modo la sua ipotesi.