Fobia estrema da trauma infantile prelievo ematico

Buonasera,
faccio una breve premessa sul perche questa fobia è così limitante per me. Sono una studentessa di medicina infatti, materia incredibile che mi ha sempre affascinato ed impaurito allo stesso tempo. Inoltre quello che vorrei fare nella mia vita è il cardiochirurgo, ho sangue freddo e uno "stomaco forte" oltre a una passione incredibile per il cuore. Sono arrivata a questa conclusione dopo un internato della durata di un semestre a cardiochirurgia dove ho visto davvero di tutto e di più, pazienti con ferite sternali aperte ed infette, piaghe da decubito, oltre che 4 interventi a cuore aperto per tutta la loro durata. Può quindi sembrare paradossale il fatto che io non riesca a concepire l'idea del prelievo del sangue senza avere abbassamenti di pressione, giramenti di testa, crisi di pianto/isteriche, arrivo a sfiorare la nevrosi e sono capace di piangere tutto il pomeriggio prima di un prelievo. La mia paura non ha nulla a che fare con gli aghi, non ho problemi a sottopormi ed eseguire punture di ogni tipo, anestesie, vaccini, iniezioni di vario genere, ma il prelievo del sangue è per me qualcosa di insormontabile. Il problema si pone perché la prossima settimana dovrò eseguirlo e sottopormi a questo, in coppia con un'altra persona che frequenta il mio anno, alle prime armi, senza esperienza, come parte di un esame.
Mi sono interrogata sul perché di questa fobia finché un giorno parlandone con un mio amico, quando questo ha cominciato a farmi domande sulla mia infanzia sono scoppiata a piangere ricordandomi di una scena a cui poi ho collegato tutto quello che credo abbia scatenato la mia fobia. Avrò avuto 4 anni e avevo l'influenza gastrointestinale ormai agli sgoccioli, mia sorella invece nel pieno del picco influenzale. Vado con i miei genitori all'ospedale perché decidono di farla ricoverare, io non sarei stata ricoverata invece. Succede però che l'infermiera mi prende di peso mettendomi su una barella, cercavo di spiegarle che non dovevo essere ricoverata ma lei non sembrava nemmeno sentirmi così ho cominciato ad agitarmi e divincolarmi e l'ultima cosa che ricordo è che mi hanno sedata per farmi la flebo mentre io gridavo che non dovevo essere ricoverata. Inoltre un'altra scena continua a tornarmi alla mente, ed è quella di mia madre che piange seduta sul letto accanto al mio nella stanza d'ospedale, quando entra l'infermiera (la stessa suppongo) che con una "violenza" e insensibilità mi faceva quasi quotidianamente i prelievi del sangue, e io mi divincolavo piangendo e l'ultimo ricordo che ho è che rimaneva sempre una grossa macchia di sangue sulle lenzuola.
Mi sono rivolta a voi perché non so più che cosa fare per superare quello che per me è un impedimento a quello che potrebbe essere il mio lavoro, perché le mie reazioni non sono normali nemmeno per una persona che ha paura del prelievo, sono delle vere e proprie reazioni isteriche con crisi di pianto, come se perdessi razionalità.
grazie per la vostra attenzione.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Può rivolgersi ad una specialista dal vivo per cercare di risolvere usato problema.

È certa che i suoi ricordi siano reali? Li ha confrontati con sua madre?

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dopo
Utente
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Buongiorno, la ringrazio per la sua celere risposta.
Sì, sono dei ricordi reali, inoltre mia madre mi ha detto che dopo quell'episodio avevo perso totalmente fiducia in lei e mio padre e ho cominciato a sviluppare una diffidenza che ho tutt'ora. Esempio: prima del ricovero andavo a fare i vaccini con una tranquillità inaudita e seduta in braccio a mia madre, dopo l'episodio invece non volevo stare più in braccio e stavo sdraiata sul lettino senza cercare "conforto" in lei.

La cosa che mi disturba è che la mia fobia non si limita al prelievo, ma ho anche una reazione quasi "isterica" (anche se non ai livelli della reazione al prelievo) quando mi viene anche solo toccato l'incavo del gomito, persino in un ambito "non medico", anche da amici, mi sento mancare l'aria ed è come se mi sentissi inerme ed indifesa, ed è lo stesso tipo di paura che provo durante il prelievo, quello di sentirmi totalmente indifesa e alla totale mercè di chi mi sta prelevando il sangue.
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