Consulto su Depersonalizzazione

Gentili dottori, chiedo il vostro parere riguardo ad un problema che mi porto dietro fin dagli anni dell'infanzia, premetto che sono sempre stata sin da bambina un soggetto ansioso, ipocondriaco, ed estremante sensibile e rettivo.ad ogni modo è da quando avevo 7-8 anni che soffro di sensazioni di irrealtà, sensazione di osservarmi da fuori, come se vivessi una storia già scritta che inevitabilmente non posso cambiare, sensazione di essere fuori dal corpo e quindi distacco mentale, sensazione di preponderante presenza del flusso continuo dei miei pensieri. Oltretutto ho pochi ricordi di me prima di tutto questo e avverto un forte senso di distacco emotivo. Devo dire che però queste sensazioni non ci sono state in modo costante infatti ho potuto procedere con la mia vita , però dopo parecchio tempo che non le percepivo a seguito della visione di un film ad inizio marzo, ho iniziato ad avere continue ossessioni a sfondo sessuale che da subito sono state accompagnate da questo forte senso di irrealtà, forte più di tutte le altre volte. Premetto che sin da piccola sono sempre stata fin troppo precisa e mi sono resa conto di soffrire di disturbi ossessivo compulsivo legato all'ordine e alla pulizia quando ho capito che i rituali di lavaggio delle mani e della pulizia della mia camera erano ormai cose che facevo proprio per allentare un costante stato ansioso, tali rituali si sono ridotti nel tempo, e speravo non tornasse più nemmeno quella sensazione di irrealtà che mi rende la vita difficile. Sottolineo che da marzo ho iniziato un percorso di psicoanalisi ma non sono mai ricorsa ai farmaci. Volevo chiedervi se questi problemi sono risolvibili e in ogni caso se possono essere monitorati e gestiti così da consentire almeno ad un soggetto di procedere serenamente il proprio percorso di vita e se sia necessaria anche una terapia farmacologica. Vi ringrazio.
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Non è mai stata seguita da uno psichiatra ? Perché mette la terapia farmacologica come opzione "estrema" ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve dottore, no non sono mai stata seguita da uno psichiatra, molto probabilmente perché non volevo ammettere a me stessa il mio problema anche se mi rendevo conto che c'era qualcosa che non andava, però poi tutto svaniva o almeno mi permetteva di continuare la mia vita e quindi intuivo che poteva essere una cosa passeggera. Però da questo mese avverto anche il mio corpo come estremamente pesante, dolori alle articolazioni e crampi oltre che raramente fascicolazioni. No, si figuri non la reputo come opzione remota, vorrei solo capire se possa aiutarmi realmente a fare miglioramenti.
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Certo, più che possibile che una cura l'aiuti, poi da stabilire quale. La matrice dei due tipi di disturbi, che descrive come capitoli separati perché uno fatto di ossessioni e uno di preoccupazioni o sintomi corporei, potrebbero essere manifestazioni dello stesso disturbo di matrice ossessiva.
[#4]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la sua risposta, dottor Pacini, proprio oggi consulterò uno psichiatra ,non avendo molta conoscenza in merito, mi affiderò ad uno specialista che ha in cura una collega di mia madre. Volevo chiederle visto che ormai mi è successo spesso, cosa succede nella depersonalizzazione, cioè come mai si percepisce questa separazione corpo - mente e non ci si sente mai vivere prima persona ..ma ci si sente solo come spettatori di una vita che scorre troppo veloce, come se mi stessi osservando da fuori?
La ringrazio ancora !
[#5]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Il come mai è un problema che non aggiunge significato a quello che si vive, se mai lo toglie, nel senso che sapere che certe sostanze ci sono di più, di meno etc non spiega in senso psicologico, spiega in senso biologico, ma se cerca un perché non lo troverà lì né da nessuna parte.
Stati di questo tipo a volte seguono ad un trauma grave in cui uno ha corso rischio di morire etc, altre volte sono disturbi spontanei. Altre volte sono il risultato del concentrarsi sulle proprie funzioni mentali, su domande interne di tipo ossessivo etc.
[#6]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la sua risposta dottor. Pacini, ieri ad ogni modo ho fatto la visita psichiatrica, è proprio attraverso il racconto della mia storia personale con annessi sintomi, mi è stata prescritta mezza compressa di tavor al mattino, e mezza la sera oltretutto la sera dopo il tavor mi è stato detto di prendere il fevarin 50 che da quanto ho capito è utile anche nel disturbo ossessivo. Per ora ho assunto solo l'ansiolitico e riscontro un accentuarsi della depersonalizzazione, possibile?
[#7]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Il farmaco curativo è il fevarin, e non agisce subito. L'altro è un palliativo, e sì, può accentuare quei sintomi.
[#8]
dopo
Utente
Utente
Si, sicuramente è l'antidepressivo che potrà darmi dei risultati , mi chiedo però entro quanto potrò vedere dei risultati anche se piccoli e soprattutto come mai viene spesso associato ad una benzodiazepina che comunque accentua questi sintomi! La ringrazio ancora
[#9]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

La benzodiazepina perché spesso dà un sollievo immediato all'ansia in generale, all'insonnia etc, quindi è una specie di "incoraggiamento". Alcuni però invece li evitano se possibile.
Non sempre li accentua, può farlo, così come anche il contrario, è molto variabile questo. Sull'ansia propriamente detta in genere fa bene, su altri sintomi può invece dare un effetto meno prevedibile.
[#10]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dottore, secondo lei il fevarin può essere utile quindi anche per la depersonalizzazione ?dopo quanto potró vedere i primi risultati ?
[#11]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Mediamente dopo 1-3 mesi, però a dose efficace, 50 mg presumo sia una dose iniziale, non quella finale.
[#12]
dopo
Utente
Utente
Bene dottore, si la mia è una dose iniziale perché ho iniziato la cura ieri e oltretutto percepisco anche una nausea fastidiosa .. Credo però sia normale. Spero che questo effetto sparisca nel giro di poco:)
[#13]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottore, da quando ho iniziato la cura, ho iniziato a sentirmi molto stanca e debole .. Spesso necessito di riposare, allora il medico mi ha detto di togliere l'ansiolitico la mattina e di utilizzare delle fialette di bio arginina , ho letto che in caso di depressione è controindicato. Oppure mi sbaglio?
[#14]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Non saprei a cosa possa servire, comunque la terapia ci mette un mesetto, inutile giudicare ora.

Non mi pare che stiamo parlando di depressione in ogni caso.
[#15]
dopo
Utente
Utente
No, lo dicevo solo per capire se poteva interagire con l'antidepressivo che prendo la sera. Ad ogni modo lo psichiatra ha pensato fosse meglio togliere l'ansiolitico di mattina e prendere queste fiale di bioarginina lontano dai pasti.
[#16]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

dal foglietto non risultano avvertenze o controindicazioni del tipo che aveva indicato, non so da dove abbia ricavato la cosa.
[#17]
dopo
Utente
Utente
Avevo letto qualcosa su internet, ma di sicuro non possono essere considerate attendibili, proprio per questo sto assumendo regolarmente la bioarginina ogni giorno. Però riscontro che da quando ho iniziato la cura con fevarin mi sento molto meccanicizzata, i sintomi di osservarmi da fuori non sono diminuiti, e ho spesso molto più dubbi su di me.
[#18]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Quel che Lei chiama meccanicizzazione può benissimo essere una maggiore naturalezza, a cui non è abituato, per cui teme di non essere controllato abbastanza, e si controlla.
Questo rientra nel possibile peggioramento di alcuni sintomi nelle prime settimane.
[#19]
dopo
Utente
Utente
Lei crede che dovrò attendere almeno un mese per vedere qualche miglioramento ?
[#20]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Queste sono domande sul futuro, inutili. Il farmaco fa effetto mediamente in un mese, sempre che sia a dose media efficace.
Se me la traduce in "cosa succederà nel mio caso" è il modo per creare una domanda senza risposta .
[#21]
dopo
Utente
Utente
Dottore, volevo chiederle se nel quadro clinico della depersonalizzazione rientrano anche i dubbi sulla propria identità sessuale, come un forte scetticismo e finzione verso questo aspetto della mia identità. Non capisco.
[#22]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Depersonalizzazione non significa problemi di identità (sulla persona, non c'entra col significato della parola).

Quello che dice lei è un tipo di ossessione, verosimilmente, e infatti si allinea con le altre domande "aperte" o dubbi che ha già espresso.

Del resto penso che lo psichiatra abbia inquadrato la cosa, a giudicare dalla scelta del medicinale.
[#23]
dopo
Utente
Utente
Si di sicuro la scelta del fevarin che è un anti ossessivo è giusto per chi come me si trova spesso in dubbi a cui non sa dare risposta , però la depersonalizzazione in un certo qual modo comporta anche un estraneamento da se stessi. O mi sbaglio?
La ringrazio per la risposta.
[#24]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Estraniamento da se stessi, ma non significa crisi di identità o dubbi sulla propria identità, non è questo il senso.
Non ragioni sulle parole, lasci fare questo al medico che ne conosce il significato tecnico.