Mirtazapina

Buongiorno, dopo 1 anno di terapia con paroxetina 20 mg, per ansia e attacchi di panico, sono passato da 4 mesi alla mirtazapina 30 mg, a causa degli effetti collaterali del farmaco precedente (insonnia, anorgasmia, bruxismo,...). Il nuovo farmaco é ottimo per il sonno, buono per l'ansia e privo di effetti collaterali sessuali. Tuttavia ho notato una diminuzione delle energie, umore più basso, difficoltà ad alzarmi al mattino. Ho provato 2 volte ad aumentare il dosaggio a 45 mg, per avere un effetto più attivante, ma ho dovuto scalare nuovamente il dosaggio a 30 mg dopo 2 giorni, entrambe le volte, a causa dell'aumento dell'ansia (fame d'aria).
Ora le domande sono le seguenti:

1) Se associassi lo xanax per i primi giorni (settimane???) come feci all'inizio del trattamento con paroxetina, la sensazione di fame d'aria dovrebbe sparire e restare comunque una maggiore attivazione, oppure resterà anche l'ansia?

2) Esiste un farmaco ansiolitico e al tempo stesso attivante?

3) Associare il bupropione alla mirtazapina, potrebbe essere una soluzione o aumenterebbe troppo l'ansia?

NB: Il mio psichiatra é in ferie, vi sto solo chiedendo delucidazioni su eventuali strategie terapeutiche da potergli proporre. Grazie
[#1]
Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta 799 17 20
Non prenda la terapia di testa sua, soprattutto d'estate.
Fa caldo, avrà notato, e questi sintomi magari sono solo la stanchezza normale del vivere quotidiano, cui lei produce modificando di testa sua la terapia un'altra serie di guai, detti iatrogeni, ma in questo caso causato da lei, che è il paziente!
Il suo psichiatra non ha bisogno che lei giochi a fare il dottor Google. E' lui che ha una laurea in medicina ed è lui che deve pensare a darle una terapia, anche una psicoterapia, e qualche ramanzina dal vivo per il suo comportamento dissennato con i farmaci.

Dr. Manlio Converti

[#2]
dopo
Attivo dal 2014 al 2021
Ex utente
La ringrazio Dr. Converti per il suo cortese intervento, ma credo Lei abbia frainteso. La terapia farmacologica seguita finora, mi è stata regolarmente prescritta da uno specialista, non credo si possa quindi parlare di "comportamento dissennato". Il mio era solo un interesse per la materia, non un volermi sostituire al mio curante. La voglio rassicurare, che rispondere ai miei quesiti, non significa indurmi a una terapia autogestita.
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