Sia a casa che a scuola

La sezione psichiatria non è probabilmente la più corretta, ma confido in validi consigli in quanto il disturbo in questione presenta una sintomatologia attenuata ma comunque evidente negli adulti. Ho 24 anni, sospetto di avere l'adhd da qualche anno ormai e vorrei avere un parere (non certo una pretesa di delineare una diagnosi) da un esperto su quanto sia verosimile e su cosa fare/a chi rivolgermi.
La mia infanzia è costellata di episodi più o meno importanti di disattenzione. Era all'ordine del giorno perdere effetti personali, oggetti vari. A scuola ero distratta, "sulle nuvole". Molto spesso sono stata etichettata come una bambina "chiusa nel suo mondo". Commettevo continui errori di distrazione nei compiti, sia a casa che a scuola. Non sono mai riuscita a focalizzare la mia attenzione per un lasso di tempo ragionevole su un'attività. A scuola sono andata avanti, senza incidenti di percorso, a gran fatica e sempre consapevole di non sfruttare minimamente il mio potenziale. Con gli anni, crescendo, questo disturbo è rimasto. Ad oggi faccio una gran fatica a studiare. Mi siedo, inizio a leggere, dopo 20 secondi senza esagerare la mia mente divaga su tutt'altro. Ho bisogno di alzarmi, di girare per casa. Sento necessità di altri stimoli. E questo mi capita anche se cio' che sto studiando o leggendo mi interessa, anzi desidero subito trovare spunti inerenti quell'argomento altrove, internet, libri e finendo poi a leggere tutt'altro perchè nel contempo sono assalita da altre 1000 idee. Anche nello scrivere queste righe sto trovando enorme difficoltà a riordinare le idee che continuano a venirmi in mente in modo confuso e disorganizzato. Non riesco a concludere nulla, inizio tante, troppe attività. I miei pensieri sono caotici, così come l'organizzazione della mia vita di tutti i giorni. Un disordine generale. Questo genera un'enorme frustrazione. Quando studio ho notato che mi capita di leggere le prime 2-3 righe e poi passare alle ultime andando poi a ritroso perchè mi da l'idea che la quantità di concetti sia minore. Nelle relazioni interpersonali sono particolarmente instabile e volubile. Quando parlo con gli altri interrompo di continuo, cambio discorso, inserisco frasi che non c'entrano nulla con il discorso. E soprattutto vivo di immaginazione. Ripercorro nella mia mente eventi vissuti e me li ripropongo come mi sarebbero piaciuti, proiettandomi totalmente in questo "film mentale". Sogno ad occhi aperti. Non riesco a vivere pienamente nessuna situazione perchè sono sempre altrove con il pensiero. Soffro particolarmente la condizione universitaria, perchè so che potrei ottenere risultati migliori se riuscissi a concentrarmi su cio' che tra l'altro mi piace davvero. Chiedo gentilmente il vostro pensiero a riguardo di questa situazione. Grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 995 63
Non necessariamente la condizione descritta può rientrare in un disturbo specifico che, comunque, poteva essere diagnosticato durante il corso di studi giovanili con approfondimenti appropriati.

Ben diverso è invece il ragionamento sulla costruzione di realtà differenti che possono essere portate all'attenzione di uno specialista in psichiatria.

Dr. F. S. Ruggiero

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