Senso di chiusura alla gola improvvisa e momentanea

Buongiorno egregi dottori, All'inizio del 2015 ho subito una coronografia per un restringimento di una coronaria (IVA) con inserimento di uno stent; fortunatamente tale intervento è avvenuto in maniera repentina da non causare alcuna lesione al miocardio, come testimoniano le innumerevoli ecografie. Dirvi che la mia vita sia cambiata è poco...perchè è stata stravolta; capite bene che un ''ragazzo'' di 39 anni che non ha mai avuto nulla a livello fisico, si ritrova con un evento cosi grave sulle spalle da un momento all'altro, vi posso garantire che non ne ne facile da capire ne da accettare...ti senti come se la tua vita ti sia stata strappata in attimo e non potrà tornare più come prima. Prima lo shock delle medicine a vita (nexium, triatec, congescor, procoralan, cardioaspirin, totalip e zetia) poi la paura che l'evento si possa ripetere a qualsiasi doloretto si senta in qualsiasi parte del corpo sia ad esso collegato. Sono diventato ipocondriaco, faccio l'errore di guardare su qualsiasi sito al minimo sintomo cosa può essere; ho dovuto così intraprendere la via della psicoterapia per uscirne e grazie ad un grande specialista, oggi la situazione sembra migliorata tanto da non far più uso degli pscicofarmaci (xanax prima da 1 e poi da 0,5…delorazepam all’occorrenza, minias all’occorrenza e zarelis 37,5). Oggi conduco una vita sana, faccio sport 3 volte la settimana, ho tutti valori nella norma (colesterolo totale 120, pressione 100/60, battiti 60, glicemia 85) e nonostante tutte le analisi diano risultati ottimali...un certo timore continuo ad averlo. E arrivo finalmente al punto...dall'evento risalente al 2015 ho improvvisi e senza alcun elemento scatenante, sensazioni di restringimento all'altezza della laringe che mi provoca un sensazione di carenza di fiato...non eccessiva ma fastidiosa....per poi magari durare un giorno o poche ore e sparire per mesi....Come avete capito ho sempre paura che dipenda dal cuore Non vi dico gli specialisti che ho incontrato...ognuno con la propria diagnosi...ma che nonostante le loro cure io continuo ad avercelo. Tutti i cardiologi escludono che il sintomo derivi da un deficit cardiaco....prove sottosforzo massimali, ecocuore, holter dinamico non hanno mai evidenziato nessuna anomalia (premetto che tale sintomo lo avverto praticamente sempre a riposo). Gastroenterologo e otorinolaringoiatra (gastroscopia e laringoscopia) sostengono che sia reflusso da farmaci ma non per un'accertamento diagnostico ma piuttosto per i sintomi spiegati da me e per la cura che mi da sollievo (levopraid a cicli) Psicoterapeuta sostiene che sia ansia (ho notato che molti medici con i termini ansia e stress, risolvono il 50% delle loro diagnosi) Ora sto facendo un specie di cammino in un centro di medicina respiratoria ma anche li sembrano brancolare nel buio. Ho cercato di darvi tutte le informazioni che avevo in possesso per capire cosa devo curare in realtà... Vi ringrazio enormemente e anticipatamente per le vostre risposte.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 995 63
Probabilmente il suo problema è il presupposto a cui è voluto giungere cioè quello di non assumere più terapie efficaci per i suoi disturbi ansiosi.

Lo scopo della psicoterapia è di fornire strumenti cognitivi non di sottrarla alla terapia che la faceva stare bene.

Credo che sia opportuno sentire il parere di uno specialista in psichiatria.

Dr. F. S. Ruggiero

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dopo
Utente
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Buongiorno Dott. Ruggiero
grazie per la risposta; volevo dirle che la cessazione della terapia è stata graduale e in collaborazione con il mio specialista..non è stata una mia scelta.
Quindi secondo lei questo tipo di restringimento che io sento all'altezza della carotide sia di natura ansiogena? E mi permetta la domanda...può avvenire in qualsiasi momento e senza un elemento scatenante...anche nei momenti di calma?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 995 63
Il problema è che i sintomi possono insorgere in quanto i precedenti trattamenti non sono stati sufficientemente efficaci e la sospensione ha riportato la situazione alla condizione esistente prima della terapia.