Ansia, agitazione, attacchi di panico

Buongiorno,
vi scrivo in quanto sono anni che soffro di attacchi d'ansia che mi portano diversi disturbi psicosomatici: nausea, con forti conati di vomito che raramente sfociano in esso. Da qualche mese si è aggiunta la tachicardia e il respiro affannato. Ho effettuato delle visite specialistiche, fatto esami del sangue, dai quali è risultato che ho una leggera anemia e una gastrite nervosa con ernia itale. In seguito alla morte di alcuni miei familiari negli scorsi mesi, tra cui mio papà, la situazione è peggiorata. Forti inizi di agorafobia (che sto risolvendo nel percorso con la mia psicoterapeuta), e crisi d'ansia con forti nausee. Un mese fa ho fatto una visita dallo psichiatra, il quale mi ha scritto il Citalopram gocce (1 goccia al dì per tre giorni, dopodichè altre 2 goccie al dì per tre giorni, fino ad arrivare ad otto gocce al dì), purtroppo già al quarto giorno gli effetti collaterali erano insopportabili così ho dovuto sospendere il farmaco provando una terapia omeopatica che consisteva in neurapass forte mattino e sera, kavans nel pomeriggio e ignazia amara in granuli 6CH , 3 granuli prima di colazione, pranzo e cena. I primi giorni effettivamente stavo meglio, ma poi quest'utlima settimana le crisi si sono intensificate come anche le nausee. A metà settimana ho iniziato a prendere le compresse di plasil, ma ieri non bastano più nemmeno le compresse per calmare la nausea, così ho fatto la puntura intramuscolo di plasil, la nausea è passata dopo dieci minuti, ma l'agitazione ha avuto il sopravvento, in quanto il farmarco ha causato molti tremori. In pronto soccorso mi hanno fatto una flebo con delle gocce di En, mi sono subito addormentata, e al risveglio ero molto rilassata, come non lo ero da tempo. Dopo aver provato molti farmaci anche negli anni passati (Sereupin, Levopraid, Alprazig) per la prima volta mi sono davvero sentita rilassata senza effetti collaterali. Le gocce di En potrebbero essere una soluzione? in che dosaggio?
Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Mi sembra stia facendo confusione. Dopo 6 giorni la sospensione di una cura è quantomeno prematura, e gli effetti collaterali iniziali possono essere gestiti in vario modo, compreso l'en.
Non si capisce perché, sospeso il citalopram, non sia stato o ripreso associato a qualcosa che tamponasse la nausea, oppure sostituito.
Di farmaci antipanico ne ha provati due: sereupin e citalopram.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Attivo dal 2016 al 2018
Ex utente
Lo psichiatra ha preferito sospendere la cura. Ha detto che se preferivo avrei potuto provare con qualcosa di naturale in modo da non sentire effetti collaterali. Lei come mi consiglia di procedere?
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

"avrei potuto provare con qualcosa di naturale in modo da non sentire effetti collaterali"

Questo sembra tutto fuorché un discorso medico. A meno che non fosse un modo per dire "non prenda nulla".

Non le consiglio niente, qui non si danno consigli sulle cure. Le ripeto che, non si sa per quale ragionamento medico, ma probabilmente per l'allarme che ha posto al medico sulle sue reazioni ai primi effetti, la cura è stata sospesa, cosicché ora non ha una cura.
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Dr.ssa Irene Pergentini Psichiatra 10 1
Salve, curarsi con omeopatia e non curarsi sono la stessa cosa. Comunque le EN non credo siano la soluzione poichè non sono farmaci curativi ma solo sintomatici, le consiglio pertanto di consultare un altro medico, psichiatra, e trovare insieme una terapia efficace perchè terapie per il panico ce ne sono varie, non naturali.

Dr.ssa irene pergentini

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