Padre ansia onicofagia

Buonasera,
illustro la mia situazione.
Premetto che sono diabetica insulino dipendente da quando avevo 3 anni ( al momento ne ho 21) con una tiroidite autoimmune da quando ne ho 10(accettato e controllato bene, ovvio che le giornate no in patologie croniche capitano).
Sono una studentessa di medicina al 3 anno e , tra alti e bassi, son contenta della mia scelta ( anche se mi mancano 2 esami del secondo anno).
Il nucleo della questione e la problematica che ho con mio padre da diverso tempo,che si mostra sempre insoddisfatto nei miei confronti e mi considera solo come studente che come persona.
Ora non riesco a esplicitare bene ogni episodio ma cercherò di essere il più chiara possibile.
Premetto anche che in passato ha tradito mia madre per lungo tempo e questo mi ha fatto diminuire la stima che ho nei suoi confronti.
In ogni evento della mia vita mio padre ha sempre avuto da ridire e sminuirmi, sia dal lato sportivo che universitario/studio. Mi rinfaccia che non faccio abbastanza nella vita e che non combinerò niente di importante. Esempio presente, visto che mi mancano due esami ancora, ovviamente rimarrò leggermente indietro col piano di studi di quest'anno e mi dice che non so organizzarmi e che sono una stronza ( se , per esempio, passo la serata col mio ragazzo, persona fantastica, ma che essendo cuoco riesco a vedere solo in settimana ) e mi "umilia" facendo vedere ad altri parenti o amici che vengono a casa le mie unghie ( che, visto che sono sotto costante stress, scarico così).
Inoltre cerco sempre di ritagliarmi attività sportiva sia per mantenere le glicemie in valori accettabili sia come valvola di scarico ( ma a mio padre non va bene perchè ritiene che penso più allo sport che allo studio, cosa assolutamente non vera).
Per tutta la vita ho cercato di avere la sua approvazione, son stata chiusa in casa in moltissime sere della mia adolescenza perchè era vietato uscire liberamente fino all'arrivo della patente ( che in parte comprendo), ma ora, dopo una serie di eventi, ho deciso di proseguire indipendentemente dalle sue considerazioni , la mia vita ( visto che non gli va mai bene niente), anche perchè a 21 anni mi ritengo una persona fatta e formata che ovviamente deve ancora crescere ma che sa gestirsi la vita.
Non capisco questo suo comportamento di continua pressione , insoddisfazione e cattiveria in certi punti.
vorrei andarmene di casa ma non ho uno stipendio.
Inoltre non ha mai fatto pressioni così grandi a mia sorella.
A volte mi sembra di esaurire, magari non si capisce dal testo ma sto male.

Grazie per l'attenzione
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
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