Concentrazione: devo mollare?

Gentili Dottori,
lo so, parto già con il dire: ne sono consapevole.

Al giorno d'oggi studiare fino all'università è quasi un must e così, complice internet e il libero accesso alle più svariate risorse mediche, vi sarete imbattuti decine di volte (se non centinaia) nell'ennesimo studente in crisi che non ce la fa, che piange, che pensa di avere un qualsivoglia deficit e vi chiede la pillola magica, il nootropo tanto gettonato oltreoceano che "mi farà studiare 29 ore al giorno".

Per conto mio, sono sempre stato uno studente nella media, almeno fino al secondo liceo (scientifico). Da lì ho iniziato una brillante carriere scolastica, un boost inatteso, che mi ha portato ad iscrivermi poi a medicina. Facoltà poi abbandonata, approdando così a chimica.

L'ultimo anno del liceo è stato il mio annus horribilis: crollo allarmante della capacità di concentrazione, conseguente sviluppo di pensiero pseudo-ossessivo ("oddio sono diventato stupido") e calo di performance generale.
I primi esami a chimica scorrono fluidi e senza problemi (fioccano bei votoni, tutti sopra il 28). Al secondo anno qualcosa si rompe e ritorno allo status di due anni prima, se non peggio: non riesco più a studiare, continuo a procrastinare, piango e voglio mollare. Cosa mi ferma? l'ambizione.
In breve, mi ritrovo qui, 2 anni fuori corso senza riuscire a stare sui libri. Ho fatto una fatica ENORME ad arrivare a questo punto, penso che mai ce la farò, perché non riesco davvero più a studiare.
La cosa che mi urta di più sono le possibilità che ho sprecato: se non avessi questi problemi sarei già laureato. ho rifiutato un internship in un centro super in Olanda (sapevo che non mi sarei laureato per tempo. così mi sono arreso alla mia incapacità).
E' vero, ho una personalità strana, sono ansioso, ma non penso che sia questa la causa. Di fondo il problema è un altro: anche quando sono tranquillo, sereno e spensierato, non riesco a concludere nulla. Ed ho notato che è una cosa che si sta ampliando anche ad altri aspetti della vita: lasciare tutto a metà, incompleto.

Sono stato privatamente da due specialisti: un neurologo (esperto in "dropping out" diceva lui) che non ha formulato nessuna diagnosi, limitandosi a prescrivermi una terapia senza senso a dosaggi irrisori (2 gc di laroxyl ne sono un esempio, così come 1/4 di cpr di Benadon). Una psichiatra, il quale ha MOLTO sminuito questo aspetto, concentrandosi su altro. Diagnosi nessuna, xanax all'occorrenza.

Cosa devo fare? appena dico "non riesco più a studiare, può essere un problema di concentrazione?" tutti -professionisti e non- mi rispondono "la voglia non si può far venire". Ma non è quella che manca, nemmeno l'ambizione: Io aspiro al dottorato, ma se vado avanti così a 40 sarò ancora qui, vivendo una vita di rimpianti.
Vi prego, prendete sul serio questa mia richiesta: non voglio il nootropo, voglio capire cosa non va. Nessun medico però, ad oggi, pare comprendere il mio problema e il mio disagio.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Se necessita di comprendere alcuni aspetti della sua situazione possono essere utili dei colloqui psicologici che dovrebbero individuare quali aspetti sono disfunzionali nel suo caso ed eventualmente correggerli.


Dr. F. S. Ruggiero

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[#2]
dopo
Utente
Utente
sono stato da uno psicologo, abbiamo analizzato tutta la questione del "lasciare le cose a metà" più tutta una serie di questioni inerenti al mio modo di essere.
Il problema è che non mi ha aiutato in alcun modo in questo problema di concentrazione.
Mi è servito moltissimo per non mollare, mi ha dato stimoli e strumenti per avere più costanza, però il problema di fondo aumenta: perché dopo 10 min la mia testa vola via e non riesco più a concentrarmi?

Lei dispensa sempre consigli molto utili, quindi Le chiedo: cosa dovrei fare?
Se io fossi un suo paziente (ahimè abito a Bergamo quindi mi è praticamente impossibile) e mi presentassi da Lei lamentando questo problema, cosa mi consiglierebbe? Farmaci? Psicoterapia?
Come posso capire se questo problema è indice di un deficit di concentrazione o un problema psichiatrico non diagnosticato?(però ripeto: ho già visto -benché siano passati anni- neurologo, psichiatra e sono stato dallo psicologo. Nessuna diagnosi di DOC, depressione o simili, anche vero che nessuno si è soffermato sul motivo principale della visita, ovvero l'oggetto di questa domanda).

Boh, io davvero vorrei laurearmi e fare il dottorato, mi rendo conto però (e lo dico con la più serena oggettività) che forse mi sono sopravvalutato: ho le capacità, ma non i mezzi per sfruttarle. Sono bloccato, letteralmente bloccato, da ormai due anni con i soliti due esami da dare. Non riesco a mettermici e mi nascondo dietro la scusa "si perché lavorando part-time non ho molto tempo" (cosa non vera: ho tutta la mattina e metà pomeriggio. Mi sarei potuto tranquillamente laureare 2 anni fa).
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Non sembra che si possano considerare elementi patologici, però entrare nel merito analitico di questa situazione potrebbe forse sbloccarla.
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dopo
Utente
Utente
Ok, quindi uno psicologo ad indirizzo analitico potrebbe fare al caso mio?

Grazie mille