Anginofobia

Egregi Dottori buongiorno,
È la prima volta che scrivo, costretta da una situazione che sta, da ormai 6 mesi, rendendo la mia vita possibile.
All'improvviso, nel mese di maggio 2016, ho iniziato ad avere problemi nella deglutizione, un senso di perdita di controllo del Bolo connessa ad una grande paura, come se la gola fosse chiusa. Da lì è iniziato una sorta di calvario tra specialisti: il mio gastroenterologo di fiducia, memore di una gastroscopia effettuata 3 anni fa, imputò il sintomo al reflusso e così mi diede una cura specifica con dieta, pur non avendo io la sintomatologia tipica del reflusso. A seguire andai da un bravo otorino il quale addirittura mi disse di eliminare la cura per il reflusso perché lui, escluso un lieve edema aritenoideo causa fumo, non rilevava alcun segno di reflusso, trovando tutto il resto nella norma e indirizzandomi da un allergologo per valutare eventuali allergie. L'allergologo mi ha riscontrato alcune allergie, ma minimamente riferibili al problema "disfagico", il quale intanto ha continuato imperterrito facendomi perdere 7 kg in un mese, problema riferito sia ai liquidi che al cibo. Inutile dirvi che ho effettuato tutti gli accertamenti del caso (ecotiroide, rx con bario, altra gastroscopia, eco addome e sicuramente dimentico qualcosa...). Niente, nessuna causa organica. Da settembre, avendo cambiato medico di base, sono in cura per sospetta anginofobia con cura di Lucen 40 al mattino, Sandoz 5 gocce x 3 volte al giorno e Paroxetina, dose piena dal 24 ottobre scorso. Preciso che con con il cibo pian piano ho iniziato ad avere meno problemi, ma il senso di non riuscire ad iniziare la deglutizione è persistente e debbo sforzarmi molto, anche stringendo oggetti con le mani, per deglutire. Per i liquidi invece una vera tragedia, per bere debbo disputare quanto sorseggio... una vera pena. Noto che appena sveglia la deglutizione fubziona molto meglio e riesco quasi a mangiare e bere normalmente, ma poi si chiude tutto. Vi chiedo se ritenete opportuno che io mi rivolga ad un neurologo, per scongiurare cause di tale origine (dato che il mio è un problema prettamente oro-faringeo), sebbene il mio medico di base continua a dire che sarebbe una visita inutile perché "non hai niente". Oppure dovrei rivolgermi ad uno psichiatra, o se vi sono ulteriori esami da fare per scongiurare origini organiche del problema. Confido in n na vostra attenta e accurata risposta e vi ringrazio in anticipo.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Una volta stabilito che la sintomatologia non ha correlazione con problematiche di tipo organico è stato scelto di inserire una terapia con paroxetina che esplicherà il suo effetto totale a partire dalla quarta settimana a dose piena.

Dr. F. S. Ruggiero

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dopo
Utente
Utente
grazie dottor Ruggiero, dunque lei ritiene che la Paroxetina sia il farmaco di elezione per questo problema?
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