Ansia anticipatoria

Gent. dott. ho un serio e perdurante disturbo d'ansia/panico che non so più come affrontare. Ne soffro da almeno dieci anni, ma attualmente si è molto acuito, sono realmente disperata, non so più cosa fare. Pensavo che col tempo l'ansia fosse evoluta in attacchi di panico che comunque ho, ma credo si tratti più che altro di ansia anticipatoria. Infatti accade questo: so che una determinata situazione mi causa disagio e quindi ansia, e allora mi vengono le vampate, inizio a sudare, a tremare e non riesco a controllarla e l'unica cosa che vorrei fare quando mi vengono è fuggire, invece se son costretta a rimanere faccio notare a chi ho di fronte che ho un attacco di panico per spiegare il mio rossore intenso, o a volte con fatica, aspetto che passi e non dico nulla. Mi capita ovunque, sull'autobus, all'università, con le amiche, dall'estetista, quando mi siedo a tavola a mangiare che sia a casa o in un pub, per strada, in palestra.. insomma dappertutto, ecco perché sono disperata, con le spalle al muro. Mi sento al "sicuro" solo quando sono con i miei genitori. Mi sento intrappolata e come mi muovo per andare in uno dei posti sopra elencati già mi immagino tutti i sintomi che accuserò e che spesso appunto avvengono. Inoltre, assumo anche psicofarmaci, mezza compressa di daparox da marzo 2015 (in realtà, su indicazione dello psichiatra fino a gennaio scorso la prendevo intera, poi l'ho dimezzata con l 'intento di sospenderla per giugno, ma non ce l'ho fatta e così continuo a prendere la mezza compressa che non mi sta facendo più alcun effetto, altrimenti non starei così). Ho anche contattato lo psichiatra a cui ho spiegato che sono punto e a capo con l'ansia e il panico e mi ha detto di riprendere la pastiglia per intero. Non so davvero cosa fare, mi sento alle strette, non so nemmeno se mi farà più effetto riprendere interamente il daparox, ho paura di esserne assuefatta e mi piacerebbe tanto non assumere nulla, ma d'altro canto sono a pezzi, nel baratro proprio e davvero non so più come risalire. Nel frattempo ho anche chiamato anche una psicoterapeuta che a breve mi darà un appuntamento. Chissà se mai riuscirò a vivere la mia vita e non a sopravvivere come sto facendo ora. Chiedo aiuto. Grazie a chi risponderà.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
La sua psichiatra le ha dato l'indicazione di assumere la terapia al dosaggio corretto e lei invece ha ben pensato di non seguire l'indicazione e di incartarsi ulteriormente nei suoi sintomi.

Dr. F. S. Ruggiero

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dopo
Utente
Utente
Grazie mille per la risposta Dott.,
no le spiego, in realtà ho distrattamente omesso che non l'ho sospeso di mia spontanea volontà, ma dopo la visita dallo psichiatra, il quale mi ha detto che stavo bene e mi ha suggerito quindi, di scalare gradualmente e sospendere il farmaco. Io, però, non ce l'ho fatta, mi si sono ripresentati tutti i sintomi e ho iniziato di nuovo a non stare bene come adesso. Così l'ho ricontattato e ora assumerò il daparox di nuovo interamente. Magari un giorno mi libererò, chissà.
Grazie ancora.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Era chiaro. Lei ha scritto di aver contattato la psichiatra che le aveva detto di inserire la compressa intera e non lo ha fatto.

Il problema è che lei ha un approccio scorretto verso la terapia farmacologica per cui ha fretta di toglierla.
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dopo
Utente
Utente
Grazie mille per avermi risposto Dottore, si ha ragione, non accetto la terapia, ma so che mi è necessaria. Il fatto è che sono svariati anni che lascio e riprendo i farmaci, li assumo mal volentieri nonostante sappia che ne ho bisogno.
Grazie ancora.
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