La psichiatra mi chiese se

Mi chiamo Anna,
Nel 2010 andai , convinta da un'amica, da una psichiatra per parlarle di un episodio depressivo avvenuto in seguito a un eccessivo sforzo nel lavoro e a una persistente prolattimia. Con le cure, in pochi mesi tutto era passato. Raccontando la psichiatra mi chiese se in famiglia qualche componente era bipolare. Io non sapevo neppure di che si trattasse, ma, stanca di rispondere a tante domande, dissi che mio padre lo era, senza alcun fondamento di verità . Da allora mi disse che probabilmente ero bipolare e mi somministro' due capsule al giorno di sali di litio. Da allora, comunque non ho più sofferto di alcun disturbo psichiatrico, tuttavia non penso. proprio di essere bipolare, in quanto il mio umore è stabile e non ho mai avuto momenti di mania o di ipomania. Ora siamo quasi nel 2017! La domanda è : se non sono bipolare, tutti quei sali mi faranno male? C' e' la possibilità di interrompere o almeno di diminuire la cura? Posso provare a sospendere o dimezzare? Oppure ormai sono schiava a vita di questi sali ?
Grazie di cuore se avrò la risposta di un esperto in materia! Anna Melis
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Se ha avuto dei benefici dal trattamento probabilmente la diagnosi non è scorretta.

Il problema principale è che il litio necessita di monitoraggio continuo e ciò dovrebbe essere di pertinenza del suo medico di famiglia per sottoporsi periodicamente a controlli ematici e renali.

La valutazione di variazione, sospensione o altro, deve essere fatta con visita diretta.

Dr. F. S. Ruggiero

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