Ansia come malattia o come stato del'essere?

Buonasera,

cercherò di essere sintetica. Soffro di sintomi ansiosi e depressivi(adesso non so se una prevalica sull'altra) che hanno interrotto il corso della mia vità dall'adolescenza.
Nel corso di questi anni di "fermo" ho svolto varie psicoterapie: abbiamo trovato le cause e piano piano ho sto affronando le mie paur, to imparando a conosceremi e i miei desideri.
Questo percorso che porto avanti da anni (che ha un po' sostituito la fase adolescenziale e di crescita)mi sta aiutando molto.
Nonostante ciò i sintomi d'ansia continuano ad esserci, ostacolandomi sopratutto sul lavoro, condizione che ho sempre rifiutato.
Ora sto provando in tutti i modi a starci dentro e arrivare sino alla fine della prestrazione(mi è capitato in tutti i lavori fatti sino ad ora e in varie mansioni). Ma mi ritrovo a non capire cosa mi viene detto, sono molto lenta nei movimenti, sono confusa, cerco di concentrarmi ma mi isolo dal resto del mondo...più i classici sintomi d'ansia.Insomma non è facile lavorare bene in queste condizioni.

La psicoterapia attuale la sto svolgendo all'ASL e prima di ciò sono stata visitata e valuatta da una psichiatra che non ha ritenuto di farmi assumere farmaci in quanto prendo in piccole dosi Laroxil, prescrittomi da un altro specialista per un'altra patologia(però mi ha tolto dall'insonnia).
Ho fatto una risonanza magnetica ed è tutto apposto per fortuna.

A chi mi posso rivolgere per attenuare i sintomi? e inoltre come posso capire se l'ansia è un fattore che fa parte di me (problema con i neurotrasmettitori) o è un disturbo a parte? Se è una condizione che mi porterò per tutta la vita come posso arginarla?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Avrebbe fatto diverse psicoterapie ma pare che sia ancora al punto di partenza per ciò che attiene alla gestione della patologia e della possibilità di trattamento.

Se ha un disturbo sulla performance lavorativa la sua ansia va trattata in modo adeguato ed in modo continuativo.

Direi di sentire il parere di uno specialista in psichiatria.

Dr. F. S. Ruggiero

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[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta.
Purtroppo si, in nessuna delle terapie mi hanno mai consigliato tecniche o metodi per arginare i sintomi.
Non mi hanno neppure consigliato una visita psichiatrica.
Sono arrivata a pensare che per loro era solo ansia anticipatoria o una cosa cosa che non volevo fare.

Da sola tramite ricerche o sport ho imparato tecniche di respirazione, ma ormai non bastano più.

La psichiatra sentendo dei sintomi, perchè non mi ha consigliato nulla?

Sono alquanto confusa in merito.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Dipende anche dal tipo di orientamento, ma comunque l'ostinazione a voler trattare dei sintomi con la sola psicoterapia porta anche a fenomeni di cronicizzazione.

Senta il parere di un altro psichiatra.
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dopo
Utente
Utente
Scusi se le faccio delle domande ma è giusto per capire.
Non ho mai escluso l'utilizzo dei farmaci, tant'è che quando mi sono ritrovata nell'ultima terapia che sto affrontando all'asl(le altre erano private)mi sono ritrovata tranquilla a parlare con la psichiatra. Ho spiegato molto bene la situazione...
Mi faccia capire: molti orientamenti psicologici non predilicono l'affiancamento farmacologico?
Purtroppo al momento non ho la possibilità di rivolgermi a un altro psichiatra, proprio perchè non sono più in cura privatamente.
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