Tensione e crisi di pianto

Buonasera,

avrei bisogno di un vostro parere. Ho vissuto dall'età di 5 anni fino ai 30 anni, all'interno di un gruppo religioso con regole ferree e molto restrittive. Tendevano a controllare ogni aspetto della vita quotidiana e veniva praticamente impedito di gestire la propria vita autonomamente e di avere una normale vita sociale all'esterno del gruppo.
A dicembre del 2016 ho iniziato un percorso con uno psicologo (non psicoterapeuta), per provare a riprendere in mano la mia vita e a febbraio 2017 ho trovato la forza di abbandonare in maniera definitiva il gruppo.
Ora all'improvviso mi trovo a vivere "senza regole", a poter decidere personalmente la mia vita, ma non ho alcun tipo di relazione esterna se non i miei genitori. Sto provando a costruirmi un minimo di vita sociale ma ho paura e non mi fido di nessuno.
Nel 2009 ho iniziato a soffrire di attacchi di panico e sono andata al centro d'igiene mentale dove mi è stato prescritto lo xanax da 0,25mg inizialmente preso regolarmente per circa 2 anni e poi gradualmente sospeso fino ad arrivare a prenderlo solo durante la crisi.
Nell'ultima settimana, mi capita di avere crisi di pianto giornaliere: praticamente sono tranquilla a casa a lavorare (sono libera professionista e lavoro da casa), oppure mentre guardo la televisione, etc e all'improvviso sento una sorta di forte tensione interna, localizzata all'altezza dello stomaco, che sale fino a raggiungere la gola, faccio fatica a fare respiri lunghi ed ho anche un po' di tachicardia, (mi sento come se fosse una specie di vulcano che deve eruttare) e ad un certo punto quando questa tensione si concentra al massimo esplode il pianto che dura per un po' di tempo (meno di 15 minuti) e poi svanisce. Mentre piango sento come se stessi rilasciando tutta quella tensione e finito di piangere mi sento stanca, però sto meglio e battiti cardiaci, respiro e stomaco sono tornati alla normalità.
Ovviamente in questa situazione lo xanax non lo assumo perchè non è un attacco di panico... oggi parlandone con lo psicologo, in seduta, mi ha detto se volevo provare a consultare uno psichiatra per avere magari un supporto farmacologico di tipo diverso se da sola non ce la facevo a sostenere questa situazione... Secondo voi potrebbe essermi di aiuto? Potrebbe trattarsi dell'inizio di una depressione? Oppure è solo uno stato di forte stress? Ho costantemente paura e faccio fatica a rilassarmi. E' davvero il caso di prendere altri tipi di farmaci?

Grazie per l'aiuto
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Sarebbe il caso di sentire il parere di uno psichiatra anche perché la sola benzodiazepina non può essere considerata risolutiva per i suoi disturbi.


Dr. F. S. Ruggiero

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