Dopo la morte di mio padre non riesco più a controllare la mia vita.

Salve a tutti, nel settembre 2016 mio padre si ammala di un brutto tumore. Io e lui andiamo fuori città per avere una diagnosi precisa, dopo un mese torniamo ed iniziamo la chemioterapia. Tutto inutile. Nel frattempo e casa ero solo, mia madre sembrava non capire e comunque era molto assente e con papà ho dovuto fare tutto da solo. A gennaio i controlli post chemio rilevano un avanzamento inesorabile e dopo due mesi, muore. Da quel momento tutto è crollato. Tutto sulle mie spalle, la famiglia che non fa altro che criticare ogni mia singola scelta o decisione, a partire addirittura dalla bara scelta per mio padre. Non avrei mai pensato che la mia famiglia a 20 anni mi avrebbe lasciato fare tutto da solo. Sta di fatto che, da quel momento in poi, sono nati una serie di problemi di natura giuridica, amministrativa e burocratica che non avrei neppure immaginato. Nessuno lì ad aiutarmi ed io da solo a dover fare tutto, molte volte senza neppur sapere cosa fare. Ho cercato di riprendere la mia attività universitaria, ma tutto inutile. A tre mesi dalla morte, in seguito a tutta questa serie di impegni improvvisi, non capisco più nulla. Non riesco a tenere sotto controllo la mia vita. Forse non ci sono neppure i motivi per vivere. Ho sempre questa astenia, questa mancanza di forze. Non riesco a concentrarmi, un minimo sforzo mi causa una stanchezza mentale così forte da portarmi a sentirmi stanco anche fisicamente, tanto da dover andare a dormire per forza. Dormo anche 4/5 ore consecutivamente di giorno, ma il mio fisico non ne trova giovamento. Mi sveglio più stanco di prima. La testa scoppia, mal di testa che sembra non passare neppure con un antinfiammatorio e la TC cerebrale è negativa. Di notte non dormo, non faccio un sonno completo da circa 20 giorni. Spesso passo la notte in bianco, altre volte dormo 2/3 ore e se mi sveglio, non riesco più ad addormentarmi. La mia testa è tormentata da un continuo senso di colpa per non so cosa e sono continui ed inesorabili i flashback. Mi torna in mente ogni momento, il momento in cui mio padre stava morendo ed io ero con lui, i momenti in cui stava male ed io ero con lui, ero solo e non sapevo quasi mai cosa fare, perché ti accorgi di essere inutile. COMPLETAMENTE INUTILE. Ho perso interesse in tutto. Tutto ciò che mi piaceva, sembra non piacermi più. All'astenia ed all'apatia sembra aggiungersi ora l'anoressia. Il mal di testa mi comporta sempre un senso di costante nausea e vertigine, tanto da non avere mai fame e sto perdendo vistosamente peso. Molto spesso mi sento quasi perseguitato, soprattutto di notte, ma non so da cosa. Non so se definirle "presenze" oppure se sono i sensi di colpa che mi ammazzano. A volte mi sento male, oppresso da qualcosa, mi butto sul letto, ma sudo e sono obbligato ad alzarmi. Vorrei correre e scappare da qualche parte, ma non so mai dove e non so mai cosa fare per stare bene.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
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dopo
Utente
Utente
Cosa dovrei fare per stare bene? Cosa ho che non va? Non capisco
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Potrebbe iniziare con una visita psichiatrica per capire quale è il problema.
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dopo
Utente
Utente
Salve.

Sono stato da uno psichiatra il quale mi ha diagnosticato una depressione reattiva. Mi invita a presentarmi la settimana successiva per aprire la cartella ed iniziare la terapia. Mi reco lì e mi prescrive tutta una seria di farmaci:
- Depakin 1000mg dopo colazione;
- Anafranil 25mg dopo pranzo;
- 1/3 Trittico al giorno dopo cena;
- 15 gocce di Tranquirit al giorno (5 alle 8, 5 alle 14, 5 alle 20).

Dopo la visita, mi invita ad attendere, perché avrei dovuto eseguire degli esami del sangue. Dato che vi erano stati alcuni problemi in laboratorio, mi invita a presentarmi il giorno successivo per eseguire questi esami del sangue, dicendomi che, intanto, potevo iniziare la terapia e che il giorno successivo avrei potuto guidare per recarmi anche da solo in ospedale (dista 15km).

Torno a casa e corro in farmacia. La farmacista, incuriosita, mi chiede per chi fossero quei farmaci e, quando le dico che erano per me, subito mi avverte di non prenderli. Torno a casa e prendo la compressa di Anafranil con 5 gocce di Tranquirit. Il risultato è stato che ho dormito fino a sera e per giorni ho avuto vertigini, vista annebbiata ed allucinazioni visive.

Chiaramente, il giorno dopo non mi sono presentato più in ospedale. Ho consultato altri neurologi e psichiatri e mi hanno riferito che la terapia era estremamente eccessiva per me. Così, alla fine, ho finito per iniziare psicoterapia, abbandonando completamente la terapia farmacologica.

Ad oggi, dopo 1 mese di psicoterapia, il problema non è risolto, ma mi sembra di avere una marcia in più.

La mia domanda è: crede che la psicoterapia possa sostituire completamente la terapia farmacologica? E' vero che quella terapia è eccessiva per me? In fondo, allo psichiatra avevo chiesto di avere le forze per fare ciò che facevo di solito, non di dormire per sempre.

Grazie in anticipo per le risposte
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