Manie di persecuzione e depressione

Buonasera. Scrivo per mia madre, ma anche per me stessa.
I problemi sono sempre esistiti fin da piccola (ho 34 anni), ma i sintomi apparivano a cicli, intensi e aggressivi, ma poi sparivano.
Mia madre ha sempre dimostrato un forte mal di vivere; una donna tormentata e frustrata. C'erano tanti litigi tra i miei genitori, coi vicini di casa e coi familiari. Oggi non so chi avesse ragione o torto, ma l'ho sempre difesa - pur soffrendo per il suo modo di essere - perché pensavo che fosse debole e bisognosa di protezione. In piena lite, mi chiamavano per dire chi avesse ragione; passavo i pomeriggi con lei che piangeva; l'uno mi parlava male dell'altra; volano libri, cornici, pedate alle porte. Un giorno, durante una lite in auto, con mia madre che picchiava sul finestrino e minacciava di buttarsi, ebbi la prima crisi di panico. Ma nessuno se ne accorse.
A 10 anni ebbi dei sintomi psico-somatici, fui ricoverata per un mese. Pur non pensando al suicidio, pregavo di non esserci più per non assistere a tutto questo. Come sempre, passava tutto facendo finta di niente. Per risolvere le incomprensioni, i miei genitori facevano acquisti costosi. Coi soldi si risolveva tutto.
Nessuno ha mai fatto niente, passava per una donna dal carattere difficile, che aveva sofferto molto.
Man mano la situazione è peggiorata. Sono andata via di casa, ma non è servito. È diventata ipocondriaca; finge di stare male o non si cura quando ha qualcosa, come a dispetto (lamenta che le fa male qualcosa ipotizzando il peggio e poi non dice più nulla, rispondendo solo bene o niente alle domande); litiga di continuo coi vicini, pensa che la ascoltino e che la spiino, che vivano per farle i dispetti e non farla dormire; vive separata in casa con mio padre, trattandolo malissimo. Pensa che tutti siano contro di lei, me compresa. Accumula cose, in certe stanze non si riesce a entrare. Si arrabbia perché i cani abbaiano, a volte non apre le finestre, e non esce la sera perché ha paura che i cani facciano confusione e i vicini brontolino. Si sente continuamente aggredita o non considerata, odiata... basta non dire ciao appena entra o fare una battuta nel giorno sbagliato. Mi rinfaccia continuamente che non hanno più soldi per aver aiutato me, che io non ho mai fatto nulla per loro, che mi devo vergognare, che non sono la figlia che meritava, che mio marito vuole solo i soldi. Se la chiamo butta giù. Una volta disse che io non avevo il coraggio di uccidermi, ma lei sì. Ho tanta paura, mi sveglio di notte pensando al peggio. Non vuole parlare con nessuno, non accetta consigli. Inaccessibile. Poi tutt'a un tratto passa, poi ritorna. Nega di stare male, non vuole aiuti. Ora ho un bimbo piccolo, e vorrei essere serena, ma mia madre è la protagonista della mia vita.
Travisa la realtà, le parole. Cosa devo fare, per me e per lei... nessuno sa, solo mio padre, ma non ha più appiglio su di lei, mi dice di sopportare. Siamo sempre tutti disponibili per lei e la amiamo, ma non lo crede. Grazie.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Sua madre dovrebbe essere visitata da uno specialista per stabilire effettivamente quasi sino gli elementi di patologia da poter curare.

Dr. F. S. Ruggiero

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