Bruciore allo stomaco e tachicardia

Gentili Dottori, questo gennaio ho avuto una Crisi di panico susseguita da altre 5/6 nei successivi 3 mesi da aprile sto bene non ho nulla mi è rimasta solo un Po d ansia, la scorsa notte però inspiegabilmente mentre che provavo a dormire mi è venuta un a forte tachicardia e bruciore allo stomaco e quindi ho avuto problemi a prendere sonno non ho avuto panico anke se non mi era mai capitata tranne quando ho avuto gli attacchi, con estrema tranquillità ho aspettato che passasse e mi sono addormentato. Ieri giornata normale verso le 8 finisco di lavoro mi metto a letto a guardare la tv, ad un tratto senso di svenimento , mi alzo mi misuro la pressione 100 con 65 io mai portata così bassa sempre almeno 120 con 70 mi sono preoccupato ho mangiato qualcosa rimisurandola era 141 con 80 vabe l agitazione era normale infatti dopo 10 minuti e tornata stabile. Da lì mi sono non solo preoccupato ma abbastanza arrabbiato perché ho pensato allora sono ancora in circolo questi attacchi ? Senza che io penso a nulla... cmq vado a letto la sera non posso prendere sonno mi giravo e rigiravo nel letto ogni volta che proprio mi stavo per addormentare di nuovo tipo uno strano vuoto allo stomaco che mi faceva spaventare e mi svegliavo avevo pure bruciore sulla parte destra dello stomaco.. Ora la mia domanda è e per forza ansia ? Può essere una colite visto che il cardiologo un mesetto fa mi ha toccato e mi aveva detto che c e l avevo ? Ma sopratutto la colite c'entra con la tachicardia la pressione bassa e l insonnia ? Grazie ancora dottori, spero di ricevere una risposta e capire come comportarmi perché questi malesseri mi fanno pensare a quando avevo gli attacchi di panico e ho paura che magari prima o poi mi divengano.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Dal suo consulto precedente emergono diverse problematiche ansiose oltre quelle che descrive in questo, e presumibilmente sta sbagliando l'approccio ai suoi disturbi affidandosi a soggetti che "lavorano sul tavor" o altre cavolate del genere.

Deve essere visitato e trattato da uno psichiatra, poi che lei non voglia assumere una terapia è un problema suo.

Dr. F. S. Ruggiero

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Utente
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Dottore intanto grazie... poi dove l ho scritto che non Voglio assumere terapia abbiamo deciso assieme di non assumere nulla perché alla fine non è così pesante, ma forse lei ha ragione ci vorrebbe ne devo parlare con uno psichiatra.. un ultima cosa vorrei una risposta sincera ho preso benzodiazepine e sinceramente per toglierle e stato un Po difficile volevo sapere se la terapia con antidepressivi e la stessa cosa cioè o li prendo per sempre oppure se troppo ritornano i sintomi o e Proprio una cura che quindi posso poi stopparli senza conseguenze? Grazie ancora.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Lei lo ha deciso con lo psicologo?
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Utente
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Di dottore.. Ma vorrei capire quelle cose prima citate e Secondo lei cosa devo fare per togliermi per sempre questo malessere.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Lo psicologo non può stabilire se deve assumere o meno una terapia perché è un atto medico e va deciso da un medico.

Fino ad ora evidentemente è stato sottratto a terapie validate e deve rivolgersi ad uno psichiatra per un trattamento adatto
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Utente
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Dottore per la domanda delle benzodiazepine e la terapia vorrei sapere quello che le avevo domandato cioè la differenza, perché se sono come le benzotaziepine che alla sospensione ripresentano gli stessi sintomi più ce pure l astinenza vuol dire che devo prenderle a vita.. può spiegarmi gentilmente come funzionano gli antidepressivi ?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gli antidepressivi agiscono in modo specifico su alcune zone recettoriali in modo da migliorare la presenza di alcuni neuromediatori in alcune parti del cervello che comporta una riduzione dei sintomi lamentati.

Le benzodiazepine sono solo sintomatiche.
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Utente
Utente
Ho capito ma la mia domanda è la migliorano mentre che li prendo o li aggiustano? Quindi e una cura vera e propria ?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Ho capito la domanda e le ho risposto in modo tecnico.

È ovvio che è una cura vera e propria, mica sono caramelle.
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Grazie dottore
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