Astinenza

Salve, volrvo un parere circa la mia disintossicazione da buprenorfina, sono agli sgoccioli, prendo 1mg/die ma il brutto ancora deve arrivare, dato che quando tento di lasciare entro 24-32 ore compaiono sintomi insopportabili di dolore osteo-muscolare, in teoria dovrebbe arrivare 72 ore dopo e a me si presentano prima, quindi temo molto l’arrivo del terzo giorno.. sapendo poi che la durata è di mediamente 15 giorni per la sintomatologia principale. Detto ciò, il medico-psichiatra del serT mi ha consigliato Lyrica due volte al giorno 150 mg, ma a quanto pare non mi da alcun sollievo, in più per l'insonnia mi ha detto di prendere un quarto di mirtazapina 30mg alla sera, poi gli ho chiesto io se palexia potesse andare bene (documentabdomi online ho potuto cedere che allieva dolori e non causa ulteriore dipendenza) e il medico ha acconsentito al farmaco palexia dicendomi di prenderlo al bisogno. Ora potendomi documentare ulteriormente ho letto che assumere palexia insieme ad ssri potesse causare problemi, mirtazapina è un NasSa quindi riguarda anche la ricaptazione di serotonina, per questo è ancora consigliabile l’uso congiunto? Quindi di palexia e mirtazapina, oltre chr pregabalin (lyrica)? Io sono agli sgoccioli della terapia e sono terrorizzata, non resisto a quella sintomatologia! Ho paura di stare troppo male e di trovarmi senza forze. Ho sempre chiesto l’uso della lofexidina a fine terapia ma i sert sono estremamente restii a dare questa terapia, non per la loro efficacia in quanto è un farmaco nato proprio per questo, ma credo per motivi burocratici! Vicino alla lofexidina c’è il catapresan, ma da studi controllati è emersa una certa minore efficacia! Quindi nel caso non funzionass quello prescrittomi dovrei sospendere tutti i farmaci e iniziare con catapresan! Voi cosa mi consigliate? Credete che questa terapia sia efficace? Il palexia è adatto al post subuxone, dato che è presente nel farmaco naloxone? Il palexia ca bene insieme alla mirtazapina? È così difficile ottenere lofexidina in Italia? Grazie anticipatamente, e inoltre mi congratulo per il sito! Buona giornata
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Credo sia fuori strada. Esistono dosi inferiori al mg di buprenorfina, o comunque si può scalare frazionandola, ma il punto non è questo.
L'entità dei sintomi da sospensione è indice in generale dell'equilibrio del sistema. Può darsi che questo significhi che il suo sistema, in assenza di buprenorfina, non è ancora efficiente, il che si rende evidente nell'immediato da questa poca capacità di tamponare l'astinenza "da dentro".

La sua terapia con buprenorfina è durata quanto ? E a che dose di mantenimento ? In quanto tempo è arrivato dalla dose terapeutica a 1 mg attuale ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
La durata dell’intero trattamento è durata 12 anni, sei mesi fa mi trovavo a 4mg stabili in questi 10 anni, poi ho scalato da 4 sono passata a 2 senza particolari problemi, poi da 2 mg ho suddiviso la compressa a metà prendendone 1 mg negli ultimi due mesi ed ora assumo 0,5 mg, quindi un quarto da 2mg, sempre piano terapeutico postomi dal medico. Il problema è togliere definitivamente questo 0,5 che mi causa fin dal primo giorno fastidi muscolari, quello che mi spaventa è proprio che teoricamente dovrebbero comparire dopo tre giorni, non sono arrivata al terzo giorno visto che sto male molto prima e temo che mi troverò devastata! Palexia potrà tamponare questi dolori così intensi? E essendo il subuxone un atagonista degli oppiacei non incorrerei in qualche altro problema sintomatologico? Ed è davvero consigliabile l’uso della mirtazapina per l’insonnia ( disturbo causato semplicemente dalla sindrome astinenziale, perché non ne ho mai sofferto)?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

La riduzione del suboxone non richiede l'impiego di altri oppiaicei, è di per sé graduale. Se difficile può essere resa più lenta e a scalini ancora più piccoli. Questo è quanto.
Ma il problema non è togliere la buprenorfina, ma sapere che il tipo di "danno" (chiamiamolo) corrispondente alla dipendenza di anni fa, non sempre torna a posto in maniera completa. Quindi va considerata l'ipotesi che il suo organismo stia bene con una dose anche minima di buprenorfina, e senza stia male. E l'avvisaglia si ha quando la si toglie.
Poiché sostanzialmente non è un traguardo da perseguire, ma un rischio che si ripristina, dico il togliere la terapia, è inutile avere fretta e complicare le cose solo per evitare di prendere in considerazione segnali di questo tipo.
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