Intolleranza ai rumori

Spett.li Medicitalia,
il problema del titolo del consulto - l'intolleranza ai rumori - ha, per quanto mi riguarda, radici remote e un decorso pressoché continuativo.
Evito di specificare le situazioni relative ai precedenti consulti perché, in qualche modo, sempre presenti e, presumo, molto legate alla domanda di questo consulto.
Gia in giovane età mi accadeva di manifestare forte rabbia e intolleranza per situazioni a volte certamente rumorose e fastidiose, altre volte "umanamente" rumorose. Ora vivo in un appartamento dove è frequente lo "sbattere" le porte, ad esempio, l'abbaiare dei cani - anche in corridoio - , il vociare a voce più o meno alta etc. Mi rendo conto della mia eccessiva vulnerabilità a tante serie di rumori; il problema consiste soprattutto nel fatto che in certe situazione di stress o di stanchezza etc. questa suscettibilità diventa relmente intollerabile e paralizzante.
I tappi alle orecchie diventano l'unica soluzione, ma di giorno?! Anche l'utilizzo di farmaci si è mostrato il più delle volte controproducente, nel senso di un effett rebound o di effetti di stanchezza e forte sonnolenza post. Mi riferisco ad esempio a Nozinan (per dormire), antipsicotici atipici e ovviamente benzodiazepine...
Sinceramente non vedo soluzioni, vi scrivo perché realmente i sintomi di queste situazioni diventano ingovernabili. Cerco un'ancora!!!
Vi ringrazio per ogni indicazione fattibile che potrete suggerirmi.
Con cordiali saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Non mi pare essere sedati possa essere una soluzione, se non d'emergenza.
Senza ricapitolare i consulti precedenti, può però indicare la diagnosi e la terapia in corso ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Buonasera dott. Pacini,
in realtà la diagnosi rimanda a un sottofondo depressivo che talvolta si esacerba con picchi umorali verso il basso e vissuti vicini all'apatia o alla noia. Insieme a questa situazione permangono vissuti d'ansia che vanno da sintomi di somatizzazione, talvolta ansia sociale, problemi di sonno...un panorama piuttosto variegato!
La terapia al momento si basa su Citalopram 20mg. , Mirapexin 0,26mg. RP, benzodiazepine al bisogno e alla sera 50mg. quietapina e Minias 2mg./Flunox 30mg.
Devo sottolineare che i problemi di "confine" e di "vicinanza" sono sempre stati, fina da bambino, un qualcosa che suscitava sentimenti prevalentemente ansiosi e mai sereni.
Ultimamente, non so se è una mia impressione, mi pare che il Mirapexin renda il sonno più disturbato e di giorno io mi senta più reattivo. In sintesi direi che il quadro è questo.
La ringrazio per l'attenzione.
Cordiali saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Un panorama variegato sì, ma manca una diagnosi però.
Non c'è una diagnosi ?
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Utente
Utente
Buonasera dott. Pacini
la diagnosi c'è ed è quella di depressione resistente/cronica con situazioni di ansia generalizzata. Devo dire che in questi giorni è stato aggiunto alla terapia Lyrica 50mg., al momento noto solo una qualche ulteriore flessione dell'umore, ma ho appena iniziato. Il problema per cui scrivevo però sembra permanere con una accentuazione anche, come accennavo, a vissuti depressivi più pesanti.
Cordiali saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Quindi depressione, con "situazioni" di ansia generalizzata che però è un termine che non mi è chiaro.
Quali cure sono state già provate senza successo, e poi sostituite ?
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Utente
Utente
Innumerevoli, a dire il vero. Dalle consuete benzodiazepine al Seroquel RP da 50mg. o quello semplice allo stesso dosaggio. Il lyrica, appunto, che vedo mi provoca più fastidi che soluzioni. Aggiunga Paroxetina, Sertralina assunti continuativamente per lunghi anni (sertralina). Occasionalmente sono stati usati Perfenazina (usata con successo verso il 27/29 anni), Risperidone e altro di cui non riesco a ricordare.
Credo anche di manifestare spesso intolleranze, per cui anche la gestione dei farmaci è stata spesso problematica.
Un cordiale saluto.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
In verità queste cure non sembrano quelle di una depressione resistente. Cioè, vi sono alcuni antidepressivi, non certo tutti, e altri medicinali la cui funzione non è chiara, sono appunto utili anche nella depressione resistente, sì, ma tutti gli antidepressivi oltre quelli menzionati non sono stati mai utilizzati ?
In questo caso perché la depressione è stata definita resistente ?
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Utente
Utente
In realtà ho omesso altri farmaci usati, dalla duloxetina (anche 120mg.) Anafranil RP e alcuni non tollerati. Quello che è accaduto corrisponde a una perdita di efficacia di prodotti che in passato o per alcuni periodi hanno dato risultati.
Quello che sto assumendo dà una parziale copertura lasciando sprazzi di sereno...forse dovrei imparare ad accettare queste mie realtà che spesso suscitano sofferenza, imparare a tollerare.
Sto cercando di avvicinarmi a qualche pratica yoga...i farmaci danno qualche parziale risultato.
L'elenco, davvero, credo comprenderebbe quasi tutto. Imparerò a darmi pace.
Grazie.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente

Il fatto che i prodotti esauriscano l'efficacia potrebbe dipendere dal fatto che non di depressione resistente semplice si tratta, ma di una forma appartenente ad una categoria diversa, ad esempio bipolare a prevalenza depressiva.
Per la depressione resistente, quando davvero i farmaci siano stati provati tutti (tutti quelli indicati almeno), esistono opzioni non farmacologiche, così come vari schemi di associazione tra farmaci, come quello che sta seguendo per esempio.
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Utente
Utente
Gentile dott. Pacini,
grazie per questa ulteriore indicazione.
Io ricordo in passato di aver vissuto periodi di espansione alternati a periodi altrettanto cocenti di depressione; ma questo accade ora in maniera molto molto lieve, in prevalenza c'è una situazione continua di umore triste, talvolta con accenni di disperazione.
Ne parlerò con l'attuale curante, tempo fa aveva accennato all'eventuale introduzione del Lamictal.
A suo parere, anche se io non lo vivo come tale, può esserci un sottofondo bipolare da trattare quindi di conseguenza? In passato si era provato senza successo il Depakin Crono (non ricordo il dosaggio).
Intanto continuo a vivere in uno stato d'allarme quasi continuo la presenza dei rumori, il Lyrica 50 vedo che non aiuta e anzi porta a una flessione dell'umore.
Grazie ancora.
Un cordiale saluto.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Se si era parlato di lamictal, la diagnosi evidentemente era andata in quella direzione, cioè di disturbo bipolare a prevalenza depressiva. E anche l'aver provato depakin e il seroquel.
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Utente
Utente
Per il Depakin credo di si, ma sono passati almeno una quindicina d'anni; il Seroquel, in tempi più vicini, forse doveva avere un effetto di sedazione, però non ho mai approfondito. Se però questi sono i contorni ne riparlerò al curante.
Sinceramente, sbagliando a quanto pare, ho considerato questa diagnosi lontana dalla mia situazione.
Posso permettermi una domanda?, quale effetto o quale risultato dovrei aspettarmi da uno stabilizzatore in termini di umore, di benessere? Dovrei sentirmi meglio, più sereno, dovrebbe essere un approccio per stare un po' bene?
La ringrazio ancora.
Buona serata.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Beh, quale effetto dovrebbe avere una cura se non quello ?
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